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Il tira e molla dei mercati

Il Gestore di portafoglio Doug Rao spiega il continuo tira e molla dei mercati nel quadro della valutazione della portata e della profondità della ripresa economica da parte degli investitori.

Doug Rao

Doug Rao

Gestore di portafoglio


27 apr 2021
4 minuti di lettura

In sintesi

  • Gli stimoli e la domanda repressa potrebbero determinare una rapida e netta ripresa dell’economia; tuttavia, l’incremento dei tassi, l’inflazione e altri fattori potrebbero ostacolare la ripresa e alimentare la volatilità.
  • Anche le valutazioni azionarie e i tassi di interesse sono oggetto di un continuo tiro alla fune, nel quadro della valutazione della portata e della profondità della ripresa economica e del tasso risk-free adeguato da parte degli investitori.
  • Generalmente nelle fasi di ripresa sono i settori ciclici a sovraperformare, tuttavia, con l’avvicinarsi della fine della pandemia e del ritorno a una vita normale, ci aspettiamo che l’innovazione tecnologica torni a dominare i mercati.

Per diverso tempo abbiamo parlato di (e investito in) società innovative. La digitalizzazione rappresenta infatti il principale driver del cambiamento economico degli ultimi dieci anni e a nostro avviso continuerà a influenzare praticamente ogni segmento del mercato. Ne abbiamo avuto conferma l’anno scorso con l’accelerazione dell’innovazione e una ripresa trainata inizialmente da un preciso gruppo di titoli tecnologici, diretti beneficiari della pandemia.

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The Recovery Could Be Complex ‒ and Volatile

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Negli ultimi tempi i progressi delle campagne vaccinali e il conseguente calo dei ricoveri per COVID hanno alimentato l’ottimismo. Di conseguenza, le previsioni sulla crescita sono migliorate, mentre attese inflazionistiche e rendimenti dei buoni del Tesoro sono aumentati. Anche le valutazioni azionarie e i tassi di interesse subiranno probabilmente un continuo tiro alla fune nel quadro della valutazione della portata e della profondità della ripresa economica e del tasso risk-free adeguato da parte degli investitori.

Il mercato inizia a scontare una riapertura totale, ma sull’economia pesano ancora le restrizioni sulle attività sociali. Altri fattori, come la riorganizzazione delle filiere e possibili strozzature derivanti dal rapido sblocco della domanda repressa, potrebbero ostacolare la ripresa e alimentare la volatilità sui mercati. È più facile fermare un’economia che farla ripartire: basti pensare alle attuali carenze nell’area dei semiconduttori. Si osserva una ripresa della domanda a breve di chip, oltre che un incremento di quella a lungo termine. I settori come quelli dei semiconduttori e dei viaggi, che hanno caratteristiche cicliche e ma beneficiano anche di trend di lungo periodo, potrebbero essere molto favoriti dalla ripresa.

Il ritardo delle campagne vaccinali al di fuori degli Stati Uniti potrebbe invece minare un ritorno alla crescita sincronizzato a livello globale. Le recenti ondate di volatilità si devono a eventi di deleveraging e alla maggiore partecipazione degli investitori retail. In generale, tuttavia, l’area dei consumi USA dovrebbe sostenere la ripresa grazie al surplus di risparmi e alla crescita degli asset riconducibile al netto recupero del mercato azionario e all’aumento del valore delle case. I ricavi societari saranno sostenuti dal desiderio e dalle possibilità dei consumatori che hanno accumulato risparmi; inoltre alcune aziende potrebbero beneficiare dell’aumento dei margini operativi dovuto alla riduzione dei costi e ai cambiamenti comportamentali dettati dalla pandemia. Prevediamo che, insieme agli ingenti stimoli fiscali (di recente il Congresso USA ha approvato l’American Rescue Plan Act, la legge che prevede un nuovo pacchetto di sostegno da USD 1.900 miliardi), la politica monetaria ancora accomodante gioverà al contesto generale per i mercati azionari.

Posizionarsi per la ripresa

A nostro avviso è fondamentale posizionarsi per la ripresa, alla luce del continuo tira e molla dei mercati e del probabile incremento della volatilità. In generale, il potenziale di crescita dei titoli azionari potrebbe fungere da protezione nelle fasi di aumento dell’inflazione. Le società con pricing power che in passato offrivano prodotti a prezzi molto bassi dovrebbero riuscire a trasferire eventuali incrementi dei costi ai clienti. Inoltre, in caso di aumento del costo del lavoro, le società meno dipendenti dalla manodopera ‒ come quelle del settore tecnologico ‒ potrebbero essere meno esposte a pressioni salariali.

Le società con caratteristiche più cicliche hanno trainato il mercato in vista della riapertura dell’economia fisica, ma riteniamo tuttora che nel lungo periodo sarà l’innovazione il driver principale di una crescita duratura. Pertanto, a nostro avviso è importante concentrarci su società con business model sostenibili e vantaggi competitivi radicati, in grado di conquistare quote di mercato su periodi pluriennali.

Queste sono le opinioni dell'autore al momento della pubblicazione e possono differire da quelle di altri individui/team di Janus Henderson Investors. I riferimenti a singoli titoli non costituiscono una raccomandazione all'acquisto, alla vendita o alla detenzione di un titolo, di una strategia d'investimento o di un settore di mercato e non devono essere considerati redditizi. Janus Henderson Investors, le sue affiliate o i suoi dipendenti possono avere un’esposizione nei titoli citati.

 

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