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Research in Focus: Trump traccia una chiara politica energetica

L'analista di ricerca Noah Barrett, del Global Research Team, esamina le implicazioni delle politiche della nuova amministrazione per il settore energetico.

Noah Barrett, CFA

Analista di ricerca


31 gennaio 2025
4 minuti di lettura

In sintesi

  • I decreti esecutivi sulla politica energetica firmati dal presidente Trump nel giorno del suo insediamento fermano lo sviluppo dell'eolico offshore negli Stati Uniti e accelerano le esportazioni di gas naturale e le approvazioni sullo sfruttamento dei terreni federali. Il presidente ha anche ventilato la possibilità di dazi, sanzioni e di una ricostituzione della riserva strategica di petrolio (SPR).
  • Anche se le politiche energetiche di Trump segnano una chiara svolta in favore del sostegno ai combustibili fossili e della deregolamentazione, le compagnie petrolifere e del gas non hanno alcuna fretta di accelerare l'estrazione, nella convinzione che l'economia continuerà a trainare la crescita della produzione. Gli operatori più piccoli e le società di gas naturale beneficeranno maggiormente degli sgravi normativi, mentre i sussidi per l'eolico offshore e i veicoli elettrici (EV) sono esposti ai rischi maggiori.
  • Ci aspettiamo una volatilità del mercato, non solo a causa delle dinamiche della domanda e dell'offerta di petrolio e gas, ma anche a causa degli effetti delle politiche concorrenti. Rimane un'incertezza fondamentale su come l'amministrazione concilierà le politiche potenzialmente inflazionistiche con l'obiettivo di ridurre i prezzi al consumo.

I decreti esecutivi sulla politica energetica, firmati nel giorno del suo insediamento dal presidente Trump, segnano una chiara svolta verso la deregolamentazione e il sostegno ai combustibili fossili, ma il loro impatto sui prezzi e sulla produzione rimane incerto.

Le principali iniziative includono la revoca della sospensione dei permessi di esportazione di gas naturale liquefatto (GNL), l'accelerazione delle approvazioni dei progetti energetici sui terreni federali e l'interruzione temporanea dello sviluppo dell'eolico offshore. L'amministrazione ha anche ventilato la possibilità di inasprire le sanzioni contro l'Iran e il Venezuela, di applicare dazi sulle importazioni di petrolio canadese e messicano e di ricostituire le riserve strategiche di petrolio (SPR).

Conclusioni per gli investitori

Incentivi alla produzione

Sebbene queste mosse creino un contesto più favorevole per i produttori di petrolio e gas, è improbabile che assisteremo a un aumento significativo della produzione statunitense nel breve termine. Le società energetiche hanno segnalato che non investiranno altri capitali solo a causa di un contesto normativo più favorevole, e questo significa che l'economia continuerà a orientare le decisioni di investimento. Il settore della produzione onshore negli Stati Uniti ha raggiunto uno stato di stabilità efficiente e le aziende sembrano riluttanti a interrompere questo equilibrio con piani di crescita aggressivi.

Detto questo, il settore del gas naturale potrebbe trarre vantaggio dalla deregolamentazione, grazie all'aumento dei permessi di esportazione e allo sviluppo di gasdotti. Ad esempio, le aziende che operano in bacini limitati, come i produttori di gas degli Appalachi, potrebbero trovare nuove opportunità di espansione del mercato.

Pressioni sui prezzi

Molteplici politiche potrebbero contribuire a pressioni inflazionistiche sul mercato petrolifero. I piani per ricostituire le SPR aumenteranno la domanda di greggio, spingendo potenzialmente i prezzi verso l'alto. Inoltre, la possibilità di un inasprimento delle sanzioni contro Iran e Venezuela, insieme ai dazi proposti sulle importazioni di petrolio canadese e messicano, potrebbe limitare l'offerta, facendo lievitare ulteriormente i costi.

In particolare, i dazi proposti sulle importazioni di petrolio canadese potrebbero influenzare in modo significativo i consumatori del Midwest, perché le raffinerie in quella regione sono ottimizzate per il greggio pesante canadese. I dazi costringerebbero i produttori canadesi ad accettare prezzi più bassi o le raffinerie statunitensi a pagare di più per il petrolio canadese. I consumatori alla fine dovrebbero sopportare questi costi più elevati attraverso l'aumento dei prezzi dei prodotti raffinati, in contraddizione con l'obiettivo dell'amministrazione di abbassare i prezzi della benzina.

Prospettive per l'energia pulita

La pausa decisa dall'amministrazione sull'Inflation Reduction Act (IRA) e sui finanziamenti della legge sulle infrastrutture introduce incertezza per gli investimenti in energia pulita. Tuttavia, questa mossa non implica un'inversione completa della politica statunitense. Molti progetti rinnovabili sono concentrati negli stati a guida repubblicana, fornendo una certa protezione politica contro un'abrogazione completa. Inoltre, l'IRA sostiene la produzione nazionale e il concetto di indipendenza energetica del Paese.

Guardando al futuro, i sussidi per i veicoli elettrici sono esposti al rischio maggiore, mentre il solare onshore e lo sviluppo di infrastrutture più ampie potrebbero rimanere relativamente immuni. Le utility continuano a considerare le energie rinnovabili come una parte importante del futuro mix energetico, insieme al gas naturale e potenzialmente al nucleare, per soddisfare la crescente domanda di elettricità da parte dei data center che servono i clienti dell'intelligenza artificiale.

Gli sviluppatori di eolico offshore devono affrontare chiari venti contrari negli Stati Uniti, ma permangono opportunità nei mercati internazionali. Il decreto esecutivo che interrompe temporaneamente lo sviluppo dell'eolico offshore era ampiamente previsto, ma questa mossa formalizza la posizione dell'amministrazione. Detto questo, il suo impatto potrebbe essere limitato, perché molti progetti stavano già affrontando fattori avversi sul piano economico.

Snellimento normativo

L'ordine di accelerare le approvazioni sui terreni federali potrebbe semplificare le procedure tradizionalmente lente, a vantaggio in particolare delle operazioni nel Golfo del Messico, in Alaska e nel Bacino Permiano del New Mexico. Tuttavia, le aziende potrebbero destinare i risparmi ottenuti sui costi alla riduzione del debito o ai rendimenti per gli azionisti, piuttosto che a un aumento delle trivellazioni.

Gli operatori più piccoli saranno più avvantaggiati dalla deregolamentazione, rispetto alle aziende più grandi, che dispongono delle risorse per gestire normative complesse. Nel frattempo, la riduzione degli standard sulle emissioni dei veicoli potrebbe sostenere la domanda sostenuta di benzina, a vantaggio delle raffinerie e delle case automobilistiche tradizionali, rallentando la transizione verso i carburanti alternativi.

Permangono le principali incertezze

Per gli investitori nel settore dell'energia, queste politiche suggeriscono un contesto potenzialmente favorevole per le società petrolifere e del gas più tradizionali, in particolare quelle che operano su terreni federali, dove i costi normativi sono in calo. Tuttavia, l'impatto finale sulla redditività dipenderà fortemente dai prezzi del petrolio, che devono affrontare pressioni concorrenti da parte delle varie politiche di Trump.

L'incognita fondamentale rimane il modo in cui l'amministrazione concilierà le politiche potenzialmente inflazionistiche con l'obiettivo di ridurre i prezzi al consumo. Questa tensione, insieme all'incertezza sull'attuazione dei dazi, potrebbe decidere della volatilità del mercato nei prossimi mesi.

I numeri – La produzione di petrolio degli Stati Uniti a seconda delle amministrazioni presidenziali

L'andamento della produzione mostra che le aziende hanno storicamente risposto alle condizioni di mercato, operando indipendentemente dal fatto che le politiche di un'amministrazione favoriscano o si oppongano al settore.

Fonte: U.S. Energy Information Administration, gennaio 1981-ottobre 2024.

La volatilità misura il rischio utilizzando la dispersione dei rendimenti per un determinato investimento.

La politica monetaria è l'insieme delle politiche di una banca centrale, volte a influenzare il livello di inflazione e di crescita di un'economia. Comprende il controllo dei tassi di interesse e dell'offerta di denaro.

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