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Quick view: L'impulso all'economia derivante dall'elezione di Trump si ripete

Si prevede che il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca stimolerà ulteriormente l'economia statunitense. Il gestore di portafoglio Oliver Blackbourn ha osservato che i mercati finanziari hanno risposto inizialmente con ottimismo.

Oliver Blackbourn, CFA

Oliver Blackbourn, CFA

Gestore di portafoglio


6 novembre 2024
3 minuti di lettura

In sintesi

  • La rielezione di Donald Trump segna un mantenimento e, con ogni probabilità, un rafforzamento delle misure di stimolo economico.
  • Le conseguenze immediate delle elezioni statunitensi hanno generato un significativo ottimismo nei mercati azionari globali, con i futures che suggeriscono una solida apertura per i principali indici statunitensi.
  • La possibilità di tagli fiscali e ulteriori stimoli sta sostenendo una forte performance dei titoli statunitensi a bassa e media capitalizzazione, nonché del dollaro statunitense, ma rappresenta una sfida per i Treasury statunitensi, in quanto la Federal Reserve potrebbe essere meno incline a tagliare i tassi di interesse.

L'ennesima elezione divisiva negli Stati Uniti sembra aver riportato Donald Trump alla Casa Bianca, sconfiggendo Kamala Harris, come i mercati di previsione suggerivano da tempo. Inoltre, i repubblicani hanno preso il controllo del Senato, conquistando più di 50 seggi, e stanno ottenendo buoni risultati nella corsa per il controllo della Camera dei Rappresentanti, sebbene questo risultato sia ancora troppo incerto per essere confermato dalla maggior parte dei commentatori al momento in cui scriviamo. Si prevede che questo risultato porti a un maggiore stimolo per l'economia statunitense, sebbene l'entità dipenda dal grado di controllo che i repubblicani avranno sul Congresso.

Come previsto, a seguito di un evento di tale portata, i mercati hanno reagito prontamente prima dell'apertura ufficiale della borsa statunitense. I mercati dei futures suggeriscono che l'S&P 500 aprirà in rialzo di oltre il 2% e il NASDAQ dell'1,7%. Tuttavia, sugli indici statunitensi spiccano l'S&P Midcap 400 e il Russell 2000, con i futures che registrano guadagni superiori al 4% e al 5% rispettivamente. Non sorprende, dato che le indicazioni suggeriscono che i repubblicani cercheranno di mantenere i tagli fiscali attuali e puntino ad ampliarne l'entità. Forse il risultato più sorprendente finora è la forza dei mercati azionari al di fuori degli Stati Uniti. Le azioni europee e giapponesi stanno registrando una buona performance mentre il calo in Cina risulta forse meno grave di quanto molti temessero, nonostante l'impatto negativo della posizione del presidente entrante sul commercio globale. Il dollaro statunitense si sta rafforzando su tutta la linea, poiché i mercati tengono conto del potenziale impatto di ulteriori dazi sulle importazioni e i tagli della Federal Reserve sono stati ulteriormente scontati. I rendimenti dei Treasury statunitensi sono aumentati bruscamente, a causa sia della continua evoluzione delle aspettative sui tassi d'interesse sia del potenziale aumento dell'inflazione.

Dalle parole ai fatti

È probabile che i mercati inizino a valutare come la retorica si tradurrà in politiche concrete. Ogni dichiarazione nei prossimi mesi sarà attentamente analizzata per cercare indizi. Con l'opinione diffusa che entrambi i partiti politici continueranno a registrare deficit di bilancio, sembra probabile che l'economia statunitense rimarrà sotto l'influenza dell'euforia derivante dagli stimoli fiscali. L'effetto di tutto ciò sulla Federal Reserve (Fed) potrebbe richiedere tempo per emergere, poiché la banca centrale sarà cauta nell'adottare qualsiasi misura finché non ci sarà maggiore chiarezza politica.

I mercati dovranno attendere per vedere se la Fed è disposta e in grado di contrastare un'economia in fibrillazione. L'economia statunitense ha registrato una performance solida, come evidenziato dalla crescita annualizzata del 2,8% nel terzo trimestre e da una serie continua di dati positivi che hanno sorpreso favorevolmente. Tuttavia, con la prospettiva di un numero inferiore di tagli ai tassi d'interesse, i mercati obbligazionari, già preoccupati per il crescente debito statunitense e l'aumento dei rendimenti dei Treasury a lungo termine, devono prestare attenzione al rischio che un rialzo prolungato possa diventare un problema per l'economia. Un soft landing sembra ormai ampiamente scontato, ma ci sono segni di fragilità in alcune aree dell'economia che potrebbero amplificarsi se i tagli ai tassi d'interesse non dovessero essere sufficientemente consistenti. Per ora, tuttavia, i mercati si focalizzano sugli sviluppi positivi derivanti dalla maggiore certezza post-elezioni e dalla prospettiva di politiche favorevoli alla crescita.

Queste sono le opinioni dell'autore al momento della pubblicazione e possono differire da quelle di altri individui/team di Janus Henderson Investors. I riferimenti a singoli titoli non costituiscono una raccomandazione all'acquisto, alla vendita o alla detenzione di un titolo, di una strategia d'investimento o di un settore di mercato e non devono essere considerati redditizi. Janus Henderson Investors, le sue affiliate o i suoi dipendenti possono avere un’esposizione nei titoli citati.

 

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