Quick View - Il credito reagisce ai dazi
I gestori di portafogli obbligazionari Tim Winstone e Brent Olson riflettono sulla risposta iniziale del mercato del credito ai dazi del presidente Trump.

8 minuti di lettura
In sintesi
- I dazi reciproci resi noti sono al limite superiore delle aspettative di mercato, il che fa presagire un'inflazione più alta e una crescita economica più bassa nel 2025.
- I mercati delle obbligazioni societarie hanno reagito sostanzialmente in linea con i rispettivi rating creditizi. I titoli high yield più sensibili al credito hanno visto aumentare gli spread sulla prospettiva di ricadute negative sugli utili delle imprese e di turbative per gli scambi commerciali e le catene di approvvigionamento.
- Potrebbero emergere opportunità di valore, data l'ipotesi di reazioni eccessive dei mercati. Privilegiamo lo spostamento verso la qualità superiore, ma cerchiamo inefficienze di prezzo nell'intero spettro del credito.
Una sorta di liberazione
Il "Giorno della liberazione" del presidente Trump, in cui ha rivelato i dazi reciproci che sarebbero stati imposti sui beni provenienti dai paesi che esportano negli Stati Uniti per contribuire a riequilibrare il saldo commerciale e reindustrializzare gli Stati Uniti, è stato per certi versi una liberazione. Almeno i mercati sanno come sono considerati i singoli paesi dall'amministrazione e in che misura il piano di Trump per il commercio va preso sul serio.
Cos'è che fa male?
I dazi annunciati il 2 aprile sono stati più draconiani di quanto si aspettasse il mercato. Sono stati calcolati usando una formula basata sull'avanzo commerciale di un paese con gli Stati Uniti e poi scontati. Per la Cina i dazi reciproci sono stati fissati al 34% (che arriva al 54% quando viene applicata al paese l'aliquota del 20% per affrontare la crisi del Fentanyl). Per l'Unione Europea i dazi sono del 20%. Un'aliquota base del 10% viene applicata su tutte le merci che entrano negli Stati Uniti; sarà valida per esempio per paesi come il Regno Unito, che hanno un saldo commerciale in pareggio con gli USA. Questi dazi del 10% entrano in vigore il 5 aprile, seguiti da quelli più elevati a partire dal 9 aprile.1 Alcuni settori critici, come l'oro, i prodotti farmaceutici e i semiconduttori, non rientrano nell'ambito di applicazione dei dazi reciproci, in quanto saranno sottoposti a indagini separate, mentre le importazioni di auto sono soggette a un dazio del 25%.
È interessante notare che Scott Bessent, segretario al Tesoro degli Stati Uniti, ha dichiarato a Fox News che questo è il livello di riferimento stabilito se i paesi coinvolti non rispondono con misure di ritorsione,2 mentre Sebastian Gorka, vice assistente del presidente Trump, ha detto alla BBC che c'è spazio per negoziare.3 Resta quindi aperta la porta verso possibili riduzioni dei dazi, ma a condizione che i paesi non reagiscano e facciano concessioni agli Stati Uniti. È troppo presto per dire come andrà a finire.
In media, queste misure aumenteranno le tariffe doganali sulle merci in arrivo negli Stati Uniti dal 2,5% circa dello scorso anno intorno al 22%, secondo le prime stime.4 La decisione scardina l'accesso relativamente agevole al mercato statunitense di cui altri Paesi hanno goduto per diverse generazioni.
L'aliquota effettiva dei dazi USA sarebbe ai massimi pluridecennali
Fonte: LSEG Datastream, ricevute doganali USA in percentuale del valore delle importazioni di merci, dal 2° trimestre 1960 al 2° trimestre 2025. La linea tratteggiata riflette le stime di BNP Paribas riguardanti le misure recenti, incluse quelle del 2 aprile. Al 3 aprile 2025. Non vi è alcuna garanzia che le tendenze passate continuino o che le previsioni si realizzino.
Tante domande quante risposte
Ci sono però molte variabili in gioco e tante domande a cui solo il tempo potrà dare risposta.
- In che misura i dazi saranno trasferiti ai consumatori statunitensi? Questi costi dovranno essere in parte trasferiti ai consumatori, quindi dobbiamo aspettarci un'inflazione più elevata negli Stati Uniti: secondo le prime stime, i dazi potrebbero aggiungere oltre un punto percentuale al tasso di inflazione statunitense.5
- I volumi ne risentiranno? Dipenderà da quanto i clienti saranno sensibili ai prezzi e da quanto le aziende cercheranno di reindirizzare gli scambi commerciali verso mercati al di fuori degli Stati Uniti. Se i dazi agiranno come una tassa aggiuntiva sui consumatori statunitensi, la crescita economica ne risentirà. Secondo le stime iniziali, il PIL USA potrebbe subire una limatura di circa l'1% e la crescita del PIL nell'area euro dovrebbe essere inferiore dello 0,4-0,8%.5 C'è il rischio che i paesi cerchino di scaricare su altri mercati i volumi destinati agli Stati Uniti, innescando potenzialmente l'adozione di dazi altrove.
- Le società esportatrici assorbiranno parte dei costi? I margini di profitto delle aziende che esportano beni negli Stati Uniti e importano merci dall'estero negli Stati Uniti ne risentiranno. Dovremmo ricevere qualche indicazione riguardo al possibile impatto sugli utili nei prossimi risultati societari, ma per avere dati significativi forse bisognerà aspettare almeno due trimestri. Nel frattempo, presteremo molta attenzione a dove vengono generate le vendite e al livello degli scambi transfrontalieri, per stabilire come potrebbero esserne influenzate le imprese.
- I tassi di cambio attutiranno l'impatto? Non è insolito che le valute guadagnino o perdano il 10% in un anno in tempi "normali", per cui l'impatto dei dazi può essere attenuato (o aggravato) dalle oscillazioni valutarie.
- Le aziende modificheranno i loro piani di spesa per investimenti? Abbiamo già sentito alcune società annunciare investimenti negli Stati Uniti, ma ci aspettiamo che la maggior parte aspetti un po' di tempo per vedere come si assestano le vendite e gli utili prima di apportare modifiche sostanziali. Per alcune i dazi influiranno molto sul processo decisionale, ma per altre conteranno poco o niente. Anche in questo caso, gli utili dichiarati nelle prossime trimestrali potrebbero dare più indicazioni sull'approccio delle aziende.
La reazione iniziale del mercato obbligazionario
I movimenti tendenzialmente sono stati prevedibili, con i settori più esposti al commercio particolarmente penalizzati. In linea con le attese, l'high yield ha subito un colpo più duro rispetto all'investment grade, data la maggiore sensibilità al rischio di credito. I mercati investment grade hanno mostrato una reazione abbastanza composta: gli spread del credito investment grade USA (la differenza tra il rendimento di un'obbligazione societaria e di un titolo di Stato con scadenza analoga) si sono ampliati mediamente di 10 punti base (pb) il 3 aprile, mentre gli spread investment grade europei sono aumentati di 7 pb. Lo stesso giorno, il calo dei tassi offerti dai titoli di Stato si è tradotto in una lieve flessione dei rendimenti delle obbligazioni investment grade. I prezzi delle obbligazioni high yield USA sono scesi più di quelli dell'high yield europeo, con cali anche di dieci punti percentuali. Gli spread high yield USA si sono ampliati di 59 pb, portando lo yield to worst medio all'8,0%, mentre gli spread high yield europei sono aumentati di 21 pb, spingendo il rendimento medio al 6,0%.6 Tra i settori più colpiti c'è il retail, data l'alta preponderanza di beni importanti nel mix di vendite. Ad esempio, un'obbligazione con rating BB emessa dal rivenditore online Wayfair a metà marzo ha visto scendere il prezzo di 8 punti dall'emissione, mentre il rendimento è salito dal 7,75% a quasi il 10%.7 La base di fornitori di Wayfair è fortemente esposta alla Cina e al Vietnam. Analogamente, l'energia ha subito un duro colpo, mentre si intensificano i timori che la crescita economica più fiacca possa tradursi in un calo dei prezzi del petrolio e del gas.
L'industria automobilistica ha tirato un sospiro di sollievo, in quanto sembra aver evitato l'applicazione di dazi aggiuntivi, dopo quelli introdotti il 26 marzo. Entrerà in vigore una tariffa del 25% sui veicoli passeggeri importati, tra cui berline, SUV, crossover, minivan e furgoni cargo, oltre agli autocarri leggeri. Inoltre, la stessa aliquota sarà applicata anche sui principali componenti auto, come motori, trasmissioni, parti del gruppo propulsore e componenti elettrici. Trump ha descritto queste misure come "permanenti" e non ha mostrato alcun interesse a negoziare delle esenzioni, in contrasto con i dazi reciproci annunciati il 2 aprile, su cui c'è spazio per trattare.
Vogliamo approfittare di un mercato con prezzi più vantaggiosi?
I mercati possono mostrare reazioni esagerate e siamo convinti che stiano emergendo opportunità di valore. Ci stiamo attrezzando per analizzare quali emittenti saranno più colpiti. Tuttavia, in media le valutazioni non sono eccessivamente basse: per esempio, la maggior parte dei settori del credito non sta scontando una recessione.
Questa è la parte più difficile da prevedere. Come incideranno sulla domanda i dazi? I dazi possono agire come una tassa sui consumi che grava sulla spesa e la fiducia e, di conseguenza, incide sugli utili e i flussi di cassa. All'ingresso nel nuovo anno, i mercati erano convinti che la crescita reale del PIL negli Stati Uniti nel 2025 sarebbe stata di circa il 2,5%8. A marzo la Federal Reserve ha abbassato le proiezioni all'1,7%.9 Nel caso in cui i dazi annunciati dovessero ridurre il PIL di un punto percentuale, dobbiamo ricordare che la flessione non sarà distribuita in maniera omogenea, quindi bisogna stabilire quali aziende riusciranno a salvarsi (o addirittura a beneficiarne) e quali saranno fortemente penalizzate. L'impatto più significativo riguarda probabilmente i beni voluttuari molto costosi (come articoli e progetti di lavori per la casa), mentre le aziende con potere di determinazione dei prezzi, come quelle di ricambi auto e beni di lusso, potrebbero risentirne di meno. Per contro, le attività orientate al mercato domestico di natura più difensiva, come i produttori alimentari, i supermercati e i servizi di ristorazione veloce, dovrebbero essere più schermate.
Ricordiamo che nel 2022 gli economisti avevano previsto una recessione quando la Federal Reserve statunitense ha aumentato i tassi d'interesse, eppure non c'è mai stata. Di recente il sondaggio sulla fiducia dei consumatori ha evidenziato una certa debolezza, che però non trova ancora riflesso nei dati economici effettivi, tuttora resilienti. È possibile che tagli e sgravi fiscali aiutino i consumi statunitensi, mentre in Europa, l'aumento della spesa pubblica in Germania e il riarmo compenseranno in parte l'impatto sulle esportazioni. Se la crescita europea dovesse soffrire, ci aspettiamo che la Banca centrale europea allenti la politica monetaria per stimolare l'espansione economica, alla luce delle prospettive di inflazione più favorevoli in Europa. Analogamente, potremmo aspettarci che la Cina metta in campo stimoli di qualche tipo.
Siamo consapevoli che le variabili sono molteplici, ma dipende dal fatto che la situazione rimane fluida. Non sappiamo ancora se e come i paesi adotteranno misure ritorsive. In questo contesto di incertezza, stiamo valutando vari scenari rialzisti e ribassisti per comprendere meglio gli esiti possibili. In definitiva, preferiamo spostarci verso le fasce di qualità più alta, ma cerchiamo di sfruttare le inefficienze di prezzo nell'intero spettro del credito.
1Fonte: ww.whitehouse.gov, 2 aprile 2025.
2Fonte: Fox News, "Treasury Secretary Bessent tells countries not to retaliate after sweeping Liberation Day tariffs", 2 aprile 2025.
3Fonte: BBC, Newsnight, 2 aprile 2025.
4Fonte: BNP Paribas, 3 aprile 2025. Non c'è alcuna garanzia che le tendenze passate trovino conferma o che le previsioni si realizzino.
5Fonte: Deutsche Bank, 3 aprile 2025. Non c'è alcuna garanzia che le tendenze passate trovino conferma o che le previsioni si realizzino.
6Fonte: Bloomberg, ICE BofA US Corporate Index (investment grade), ICE BofA Euro Corporate Index (investment grade), ICE BofA US High Yield Index, ICE BofA Euro High Yield Index, spread OAS governativi, yield to worst, 3 aprile 2025. I rendimenti possono variare e non sono garantiti. 7Fonte: Bloomberg, Wayfair 7,75% 15 set 2030, movimento di prezzi e rendimenti tra il 12 marzo 2025 e il 3 aprile 2025 (intraday). Le performance passate non sono indicative dei rendimenti futuri. 8Fonte: Aggregazione delle previsioni di Banca Mondiale, OCSE e FMI, 1° gennaio 2025.
9Fonte: Federal Reserve, 19 marzo 2025
Lo ICE BofA Euro Corporate Index misura l'andamento del debito societario investment grade denominato in EUR emesso al pubblico nei mercati nazionali degli Eurobond o dell'Eurozona.
L'indice ICE BofA Euro High Yield riflette l'andamento del debito corporate denominato in euro con rating inferiore a Investment Grade emesso sui mercati pubblici nazionali di eurobond in euro.
L'indice ICE BofA US Corporate replica il debito societario investment grade denominato in dollari USA, emesso pubblicamente sul mercato interno statunitense.
L'indice ICE BofA US High Yield replica il debito societario denominato in dollari USA di categoria inferiore a investment grade, emesso pubblicamente sul mercato interno statunitense.
Il punto base (pb) equivale a 1/100 di punto percentuale, 1 pb = 0,01%.
Spesa per investimenti o in conto capitale (capex): denaro investito per acquisire o aggiornare immobilizzazioni come edifici, macchinari, attrezzature o veicoli al fine di mantenere o migliorare le operazioni e promuovere la crescita futura.
Flusso di cassa o cash flow: l'importo netto di liquidità e strumenti equivalenti trasferiti in entrata e in uscita da un'azienda.
Obbligazione societaria: un'obbligazione emessa da una società. Le obbligazioni offrono un rendimento agli investitori sotto forma di pagamenti periodici e l'eventuale restituzione del denaro originale investito all'emissione, alla data di scadenza.
Rating creditizio: valutazione indipendente del merito di credito di un mutuatario da parte di un'agenzia riconosciuta, come S&P Global rating, Moody's o Fitch. Vengono utilizzati punteggi standard come "AAA" (rating creditizio elevato) o "B" (rating creditizio basso), anche se altre agenzie possono presentare il rating assegnato in formati diversi. BB è un rating high yield.
Spread creditizio: La differenza di rendimento di titoli con scadenza analoga ma merito di credito diverso. Un ampliamento dello spread indica generalmente un peggioramento dell’affidabilità creditizia dell’emittente, mentre una contrazione suggerisce un miglioramento.
Default: Il mancato pagamento degli interessi o il mancato rimborso del capitale da parte di un debitore (come un emittente di obbligazioni) nei termini previsti.
Prodotto interno lordo (PIL). Una misura delle dimensioni dell'economia.
Obbligazione high yield o ad alto rendimento: conosciuta anche come obbligazione sub-investment grade o obbligazione "spazzatura". Questi titoli di solito comportano un rischio più elevato di default dell'emittente sui pagamenti, per cui in genere sono emessi con un tasso d'interesse (cedola) più elevato per compensare il rischio aggiuntivo.
Inflazione: il tasso di aumento dei prezzi di beni e servizi nell'economia.
Obbligazione investment grade: un'obbligazione tipicamente emessa da governi o società che si ritiene abbiano un rischio relativamente basso di non adempiere i propri obblighi di pagamento, che si riflette nel rating più elevato assegnato loro dalle agenzie di rating.
Emissione: l'atto di mettere le obbligazioni a disposizione degli investitori da parte della società mutuataria (emittente), in genere attraverso una vendita di obbligazioni al pubblico o alle istituzioni finanziarie.
Scadenza: la data di scadenza di un'obbligazione è la data in cui il capitale inizialmente investito viene rimborsato agli investitori (insieme all'eventuale cedola finale). Le obbligazioni a breve scadenza generalmente scadono entro 5 anni, le obbligazioni a medio termine entro 5-10 anni e le obbligazioni a più lunga scadenza dopo 10+ anni.
Tariffe o dazi: oneri o tasse applicati sulle merci che entrano in un paese.
Rendimento: il livello di reddito di un titolo in un determinato periodo, generalmente espresso in percentuale. Nel caso delle obbligazioni, si calcola semplicemente dividendo l'importo della cedola per il prezzo corrente del titolo.
Yield to worst: il rendimento più basso che può raggiungere un'obbligazione con caratteristiche speciali (come un'opzione call), escludendo l'ipotesi di un default dell'emittente. Quando viene utilizzato per descrivere un portafoglio, questo parametro rappresenta la media ponderata di tutte le obbligazioni sottostanti detenute.
Volatilità. Parametro di rischio calcolato utilizzando la dispersione dei rendimenti per un determinato investimento. La velocità e la misura in cui il prezzo di un portafoglio, di un titolo o di un indice si muove verso l'alto e verso il basso.
Queste sono le opinioni dell'autore al momento della pubblicazione e possono differire da quelle di altri individui/team di Janus Henderson Investors. I riferimenti a singoli titoli non costituiscono una raccomandazione all'acquisto, alla vendita o alla detenzione di un titolo, di una strategia d'investimento o di un settore di mercato e non devono essere considerati redditizi. Janus Henderson Investors, le sue affiliate o i suoi dipendenti possono avere un’esposizione nei titoli citati.
Le performance passate non sono indicative dei rendimenti futuri. Tutti i dati dei rendimenti includono sia il reddito che le plusvalenze o le eventuali perdite ma sono al lordo dei costi delle commissioni dovuti al momento dell'emissione.
Le informazioni contenute in questo articolo non devono essere intese come una guida all'investimento.
Non vi è alcuna garanzia che le tendenze passate continuino o che le previsioni si realizzino.
Comunicazione di Marketing.
Informazioni importanti
Si prega di leggere attentamente le seguenti informazioni sui fondi citati in questo articolo.
- Gli emittenti di obbligazioni (o di strumenti del mercato monetario) potrebbero non essere più in grado di pagare gli interessi o rimborsare il capitale, ovvero potrebbero non intendere più farlo. In tal caso, o qualora il mercato ritenga che ciò sia possibile, il valore dell'obbligazione scenderebbe.
- L’aumento (o la diminuzione) dei tassi d’interesse può influire in modo diverso su titoli diversi. Nello specifico, i valori delle obbligazioni si riducono di norma con l'aumentare dei tassi d'interesse. Questo rischio risulta di norma più significativo quando la scadenza di un investimento obbligazionario è a più lungo termine.
- Il Fondo investe in obbligazioni ad alto rendimento (non investment grade) che, sebbene offrano di norma un interesse superiore a quelle investment grade, sono più speculative e più sensibili a variazioni sfavorevoli delle condizioni di mercato.
- Un Fondo che presenta un’esposizione elevata a un determinato paese o regione geografica comporta un livello maggiore di rischio rispetto a un Fondo più diversificato.
- Il Fondo potrebbe usare derivati al fine di conseguire il suo obiettivo d'investimento. Ciò potrebbe determinare una "leva", che potrebbe amplificare i risultati dell'investimento, e le perdite o i guadagni per il Fondo potrebbero superare il costo del derivato. I derivati comportano rischi aggiuntivi, in particolare il rischio che la controparte del derivato non adempia ai suoi obblighi contrattuali.
- Se il Fondo, o una classe di azioni con copertura, intende attenuare le fluttuazioni del tasso di cambio tra la valuta di denominazione e la valuta di base, la stessa strategia di copertura potrebbe generare un effetto positivo o negativo sul valore del Fondo, a causa delle differenze di tasso d'interesse a breve termine tra le due valute.
- I titoli del Fondo potrebbero diventare difficili da valutare o da vendere al prezzo e con le tempistiche desiderati, specie in condizioni di mercato estreme con il prezzo delle attività in calo, aumentando il rischio di perdite sull'investimento.
- Il Fondo può sostenere un livello di costi di operazione più elevato per effetto dell’investimento su mercati caratterizzati da una minore attività di contrattazione o meno sviluppati rispetto a un fondo che investa su mercati più attivi/sviluppati.
- Le spese correnti possono essere prelevate, in tutto o in parte, dal capitale, il che potrebbe erodere il capitale o ridurne il potenziale di crescita.
- Il Fondo potrebbe perdere denaro se una controparte con la quale il Fondo effettua scambi non fosse più intenzionata ad adempiere ai propri obblighi, o a causa di un errore o di un ritardo nei processi operativi o di una negligenza di un fornitore terzo.
- Oltre al reddito, questa classe di azioni può distribuire plusvalenze di capitale realizzate e non realizzate e il capitale inizialmente investito. Sono dedotti dal capitale anche commissioni, oneri e spese. Entrambi i fattori possono comportare l’erosione del capitale e un potenziale ridotto di crescita del medesimo. Si richiama l’attenzione degli investitori anche sul fatto che le distribuzioni di tale natura possono essere trattate (e quindi imponibili) come reddito, secondo la legislazione fiscale locale.
Rischi specifici
- Gli emittenti di obbligazioni (o di strumenti del mercato monetario) potrebbero non essere più in grado di pagare gli interessi o rimborsare il capitale, ovvero potrebbero non intendere più farlo. In tal caso, o qualora il mercato ritenga che ciò sia possibile, il valore dell'obbligazione scenderebbe.
- L’aumento (o la diminuzione) dei tassi d’interesse può influire in modo diverso su titoli diversi. Nello specifico, i valori delle obbligazioni si riducono di norma con l'aumentare dei tassi d'interesse. Questo rischio risulta di norma più significativo quando la scadenza di un investimento obbligazionario è a più lungo termine.
- Il Fondo investe in obbligazioni ad alto rendimento (non investment grade) che, sebbene offrano di norma un interesse superiore a quelle investment grade, sono più speculative e più sensibili a variazioni sfavorevoli delle condizioni di mercato.
- Alcune obbligazioni (obbligazioni callable) consentono ai loro emittenti il diritto di rimborsare anticipatamente il capitale o di estendere la scadenza. Gli emittenti possono esercitare tali diritti laddove li ritengano vantaggiosi e, di conseguenza, il valore del Fondo può esserne influenzato.
- Un Fondo che presenta un’esposizione elevata a un determinato paese o regione geografica comporta un livello maggiore di rischio rispetto a un Fondo più diversificato.
- Il Fondo potrebbe usare derivati al fine di conseguire il suo obiettivo d'investimento. Ciò potrebbe determinare una "leva", che potrebbe amplificare i risultati dell'investimento, e le perdite o i guadagni per il Fondo potrebbero superare il costo del derivato. I derivati comportano rischi aggiuntivi, in particolare il rischio che la controparte del derivato non adempia ai suoi obblighi contrattuali.
- Qualora il Fondo detenga attivi in valute diverse da quella di base del Fondo o l'investitore detenga azioni o quote in un'altra valuta (in assenza di "copertura"), il valore dell'investimento potrebbe subire le oscillazioni del tasso di cambio.
- Se il Fondo, o una classe di azioni con copertura, intende attenuare le fluttuazioni del tasso di cambio tra la valuta di denominazione e la valuta di base, la stessa strategia di copertura potrebbe generare un effetto positivo o negativo sul valore del Fondo, a causa delle differenze di tasso d'interesse a breve termine tra le due valute.
- I titoli del Fondo potrebbero diventare difficili da valutare o da vendere al prezzo e con le tempistiche desiderati, specie in condizioni di mercato estreme con il prezzo delle attività in calo, aumentando il rischio di perdite sull'investimento.
- Le spese correnti possono essere prelevate, in tutto o in parte, dal capitale, il che potrebbe erodere il capitale o ridurne il potenziale di crescita.
- I CoCo (obbligazioni contingent convertible) possono subire brusche riduzioni di valore in caso d'indebolimento della solidità finanziaria di un emittente e qualora un evento trigger prefissato comporti la conversione delle obbligazioni in azioni dell'emittente o il loro storno parziale o totale.
- Il Fondo potrebbe perdere denaro se una controparte con la quale il Fondo effettua scambi non fosse più intenzionata ad adempiere ai propri obblighi, o a causa di un errore o di un ritardo nei processi operativi o di una negligenza di un fornitore terzo.
Rischi specifici
- Gli emittenti di obbligazioni (o di strumenti del mercato monetario) potrebbero non essere più in grado di pagare gli interessi o rimborsare il capitale, ovvero potrebbero non intendere più farlo. In tal caso, o qualora il mercato ritenga che ciò sia possibile, il valore dell'obbligazione scenderebbe.
- L’aumento (o la diminuzione) dei tassi d’interesse può influire in modo diverso su titoli diversi. Nello specifico, i valori delle obbligazioni si riducono di norma con l'aumentare dei tassi d'interesse. Questo rischio risulta di norma più significativo quando la scadenza di un investimento obbligazionario è a più lungo termine.
- Il Fondo investe in obbligazioni ad alto rendimento (non investment grade) che, sebbene offrano di norma un interesse superiore a quelle investment grade, sono più speculative e più sensibili a variazioni sfavorevoli delle condizioni di mercato.
- Alcune obbligazioni (obbligazioni callable) consentono ai loro emittenti il diritto di rimborsare anticipatamente il capitale o di estendere la scadenza. Gli emittenti possono esercitare tali diritti laddove li ritengano vantaggiosi e, di conseguenza, il valore del Fondo può esserne influenzato.
- I mercati emergenti espongono il Fondo a una volatilità più elevata e a un maggior rischio di perdite rispetto ai mercati sviluppati; sono sensibili a eventi politici ed economici negativi e possono essere meno ben regolamentati e prevedere procedure di custodia e regolamento meno solide.
- Il Fondo potrebbe usare derivati al fine di conseguire il suo obiettivo d'investimento. Ciò potrebbe determinare una "leva", che potrebbe amplificare i risultati dell'investimento, e le perdite o i guadagni per il Fondo potrebbero superare il costo del derivato. I derivati comportano rischi aggiuntivi, in particolare il rischio che la controparte del derivato non adempia ai suoi obblighi contrattuali.
- Se il Fondo, o una classe di azioni con copertura, intende attenuare le fluttuazioni del tasso di cambio tra la valuta di denominazione e la valuta di base, la stessa strategia di copertura potrebbe generare un effetto positivo o negativo sul valore del Fondo, a causa delle differenze di tasso d'interesse a breve termine tra le due valute.
- I titoli del Fondo potrebbero diventare difficili da valutare o da vendere al prezzo e con le tempistiche desiderati, specie in condizioni di mercato estreme con il prezzo delle attività in calo, aumentando il rischio di perdite sull'investimento.
- Il Fondo può sostenere un livello di costi di operazione più elevato per effetto dell’investimento su mercati caratterizzati da una minore attività di contrattazione o meno sviluppati rispetto a un fondo che investa su mercati più attivi/sviluppati.
- Le spese correnti possono essere prelevate, in tutto o in parte, dal capitale, il che potrebbe erodere il capitale o ridurne il potenziale di crescita.
- I CoCo (obbligazioni contingent convertible) possono subire brusche riduzioni di valore in caso d'indebolimento della solidità finanziaria di un emittente e qualora un evento trigger prefissato comporti la conversione delle obbligazioni in azioni dell'emittente o il loro storno parziale o totale.
- Il Fondo potrebbe perdere denaro se una controparte con la quale il Fondo effettua scambi non fosse più intenzionata ad adempiere ai propri obblighi, o a causa di un errore o di un ritardo nei processi operativi o di una negligenza di un fornitore terzo.
- Oltre al reddito, questa classe di azioni può distribuire plusvalenze di capitale realizzate e non realizzate e il capitale inizialmente investito. Sono dedotti dal capitale anche commissioni, oneri e spese. Entrambi i fattori possono comportare l’erosione del capitale e un potenziale ridotto di crescita del medesimo. Si richiama l’attenzione degli investitori anche sul fatto che le distribuzioni di tale natura possono essere trattate (e quindi imponibili) come reddito, secondo la legislazione fiscale locale.
Rischi specifici
- Gli emittenti di obbligazioni (o di strumenti del mercato monetario) potrebbero non essere più in grado di pagare gli interessi o rimborsare il capitale, ovvero potrebbero non intendere più farlo. In tal caso, o qualora il mercato ritenga che ciò sia possibile, il valore dell'obbligazione scenderebbe.
- L’aumento (o la diminuzione) dei tassi d’interesse può influire in modo diverso su titoli diversi. Nello specifico, i valori delle obbligazioni si riducono di norma con l'aumentare dei tassi d'interesse. Questo rischio risulta di norma più significativo quando la scadenza di un investimento obbligazionario è a più lungo termine.
- Il Fondo investe in obbligazioni ad alto rendimento (non investment grade) che, sebbene offrano di norma un interesse superiore a quelle investment grade, sono più speculative e più sensibili a variazioni sfavorevoli delle condizioni di mercato.
- Alcune obbligazioni (obbligazioni callable) consentono ai loro emittenti il diritto di rimborsare anticipatamente il capitale o di estendere la scadenza. Gli emittenti possono esercitare tali diritti laddove li ritengano vantaggiosi e, di conseguenza, il valore del Fondo può esserne influenzato.
- Un Fondo che presenta un’esposizione elevata a un determinato paese o regione geografica comporta un livello maggiore di rischio rispetto a un Fondo più diversificato.
- Il Fondo potrebbe usare derivati al fine di conseguire il suo obiettivo d'investimento. Ciò potrebbe determinare una "leva", che potrebbe amplificare i risultati dell'investimento, e le perdite o i guadagni per il Fondo potrebbero superare il costo del derivato. I derivati comportano rischi aggiuntivi, in particolare il rischio che la controparte del derivato non adempia ai suoi obblighi contrattuali.
- Qualora il Fondo detenga attivi in valute diverse da quella di base del Fondo o l'investitore detenga azioni o quote in un'altra valuta (in assenza di "copertura"), il valore dell'investimento potrebbe subire le oscillazioni del tasso di cambio.
- Se il Fondo, o una classe di azioni con copertura, intende attenuare le fluttuazioni del tasso di cambio tra la valuta di denominazione e la valuta di base, la stessa strategia di copertura potrebbe generare un effetto positivo o negativo sul valore del Fondo, a causa delle differenze di tasso d'interesse a breve termine tra le due valute.
- I titoli del Fondo potrebbero diventare difficili da valutare o da vendere al prezzo e con le tempistiche desiderati, specie in condizioni di mercato estreme con il prezzo delle attività in calo, aumentando il rischio di perdite sull'investimento.
- Le spese correnti possono essere prelevate, in tutto o in parte, dal capitale, il che potrebbe erodere il capitale o ridurne il potenziale di crescita.
- I CoCo (obbligazioni contingent convertible) possono subire brusche riduzioni di valore in caso d'indebolimento della solidità finanziaria di un emittente e qualora un evento trigger prefissato comporti la conversione delle obbligazioni in azioni dell'emittente o il loro storno parziale o totale.
- Il Fondo potrebbe perdere denaro se una controparte con la quale il Fondo effettua scambi non fosse più intenzionata ad adempiere ai propri obblighi, o a causa di un errore o di un ritardo nei processi operativi o di una negligenza di un fornitore terzo.
Rischi specifici
- Gli emittenti di obbligazioni (o di strumenti del mercato monetario) potrebbero non essere più in grado di pagare gli interessi o rimborsare il capitale, ovvero potrebbero non intendere più farlo. In tal caso, o qualora il mercato ritenga che ciò sia possibile, il valore dell'obbligazione scenderebbe.
- L’aumento (o la diminuzione) dei tassi d’interesse può influire in modo diverso su titoli diversi. Nello specifico, i valori delle obbligazioni si riducono di norma con l'aumentare dei tassi d'interesse. Questo rischio risulta di norma più significativo quando la scadenza di un investimento obbligazionario è a più lungo termine.
- Il Fondo potrebbe usare derivati al fine di conseguire il suo obiettivo d'investimento. Ciò potrebbe determinare una "leva", che potrebbe amplificare i risultati dell'investimento, e le perdite o i guadagni per il Fondo potrebbero superare il costo del derivato. I derivati comportano rischi aggiuntivi, in particolare il rischio che la controparte del derivato non adempia ai suoi obblighi contrattuali.
- Qualora il Fondo detenga attivi in valute diverse da quella di base del Fondo o l'investitore detenga azioni o quote in un'altra valuta (in assenza di "copertura"), il valore dell'investimento potrebbe subire le oscillazioni del tasso di cambio.
- Se il Fondo, o una classe di azioni con copertura, intende attenuare le fluttuazioni del tasso di cambio tra la valuta di denominazione e la valuta di base, la stessa strategia di copertura potrebbe generare un effetto positivo o negativo sul valore del Fondo, a causa delle differenze di tasso d'interesse a breve termine tra le due valute.
- I titoli del Fondo potrebbero diventare difficili da valutare o da vendere al prezzo e con le tempistiche desiderati, specie in condizioni di mercato estreme con il prezzo delle attività in calo, aumentando il rischio di perdite sull'investimento.
- Le spese correnti possono essere prelevate, in tutto o in parte, dal capitale, il che potrebbe erodere il capitale o ridurne il potenziale di crescita.
- Il Fondo potrebbe perdere denaro se una controparte con la quale il Fondo effettua scambi non fosse più intenzionata ad adempiere ai propri obblighi, o a causa di un errore o di un ritardo nei processi operativi o di una negligenza di un fornitore terzo.