Global Perspectives: Prospettive di investimento del Market GPS - Complessità e opportunità nel 2025
Luke Newman, Kareena Moledina e Richard Clode si uniscono a Matthew Bullock per approfondire le prospettive delle strategie attive azionarie e obbligazionarie nel prossimo anno.
54 minuto di ascolto
In sintesi
- Le tensioni geopolitiche irrisolte, i cambiamenti politici negli Stati Uniti e il rischio di un ritorno dell'inflazione creano incertezza.
- Questa incertezza e il possibile passaggio a una narrazione sui tassi d'interesse "più alti più a lungo" probabilmente creeranno vincenti e perdenti.
- Questo contesto dovrebbe essere un terreno fertile per i gestori attivi, con il settore tecnologico che mostra prospettive particolarmente interessanti per l'anno a venire.
In alternativa, è possibile guardare la versione video del podcast:
Matthew Bullock:
Buongiorno e benvenuti al nostro Market GPS dedicato alle Prospettive di investimento 2025. Possiamo certamente dire che il 2024 è stato un anno piuttosto affascinante per i mercati, che nel complesso sono andati bene, anche se magari la sensazione non è stata questa durante l'intero periodo. Si sono presentate molte sfide che abbiamo dovuto affrontare, e ne parleremo approfonditamente oggi.
Ma guardando all'anno prossimo, restano diversi elementi ignoti, come le guerre in corso in Medio Oriente e in Europa, i timori per la crescita economica cinese, e il ritorno di un volto familiare alla Casa Bianca in un clima di grande confusione e incertezza. Allora, oggi cercheremo di analizzare l'anno che ci aspetta, affrontando tre temi cruciali: primo, quali aree del mercato dovrebbero incontrare difficoltà e quali saranno avvantaggiate, a cosa aspirano gli investitori nel 2025 e se ci sono tematiche di lungo periodo da sfruttare.
Per rispondere a queste domande e a molte altre, ho il piacere di avere qui con me tre esperti dei nostri team di investimento: Kareena Moledina, Fixed Income ClientPortfolio Manager Lead per la regione EMEA, Richard Clode, Technology Equity Portfolio Manager, e ultimo, ma non per importanza, Luke Newman, Absolute Return Portfolio Manager. Allora, benvenuti e cominciamo subito.
Per rompere il ghiaccio, Kareena, ti propongo il tema facile, che è questo: tutto cominciava a sembrare abbastanza prevedibile qualche mese fa. L'inflazione si stava normalizzando, erano partiti i tagli ai tassi d'interesse. Eppure adesso, soprattutto dopo le elezioni USA, stiamo parlando di un possibile ritorno dell'inflazione, con sgravi fiscali, dazi, restrizioni all'immigrazione, e l'elenco può continuare. Può cercare di aiutarci a capire meglio le implicazioni per la crescita economica e l'evoluzione dei tassi d'interesse nell'anno entrante? Come dicevo, una domanda facile per cominciare.
Kareena Moledina:
Infatti, molto facile. Ti rispondo subito rapidamente. Ma c'è molto da dire al riguardo. Il 2024 in realtà è stato un anno straordinario per le obbligazioni e le azioni. È stato un anno trionfale. Se consideriamo le prospettive economiche globali, risultano piuttosto favorevoli, nel senso che ci sono scarsi segnali di recessione, negli Stati Uniti e in Europa. Ma possiamo dire con certezza che siamo al 100% fuori dal tunnel? Non ne sono certa.
Credo che dipenda dall'incertezza che ci aspetta nel nuovo anno. E a sua volta deriva in gran parte da Trump e dall'amministrazione Trump e dal potere che hanno adesso i Repubblicani di riscrivere le decisioni sulle politiche. La Fed può anche dire che questo non influirà sulla direzione della politica monetaria, ma qualsiasi revisione delle decisioni precedenti avrà un impatto sulle prospettive economiche.
I dazi saranno un tema cruciale... L'impatto dei dazi dipenderà dalla possibilità di scaricare questi costi sui consumatori, e dall'effetto sui movimenti valutari. Se pensiamo ai dazi che incidono sulla Cina, e agli impatti sul resto del mondo e l'Europa, li stiamo valutando, e potrebbero costare circa un 2% di crescita per paesi come la Cina, e l'1% per il resto del mondo.
Ci sono limitazioni al commercio, con le conseguenze sulla crescita economica, e questo inciderà sul deficit dei paesi, facendoli lievitare. E poi sul fronte dell'immigrazione e i relativi sviluppi, l'impatto si farà sentire sull'occupazione riducendo sensibilmente la creazione di posti di lavoro. Sto diventando un po' pessimista, come si nota. Ma ciò che ci dicono davvero questi aspetti è che potremmo vedere una nuova moderazione della crescita globale nel 2025.
Ora, se pensiamo nello specifico all'inflazione, il fatto che le banche centrali hanno detto che taglieranno i tassi e hanno imboccato quella strada, è il loro modo di affermare che l'inflazione è sotto controllo. E questo sarà un rischio chiave andando avanti, dato che questo tipo di politiche fiscali pro-crescita possono rivelarsi essenzialmente di natura inflativa.
Quindi se guardate il percorso dei tassi d'interesse da qui in avanti, e ci stiamo pensando, appare piuttosto diverso nel senso che per quanto riguarda la Federal Reserve, per esempio, valuterà la situazione su base mensile. E l'ha già detto. Ma forse siamo avviati verso quello scenario di tassi più alti più a lungo, nei prossimi mesi.
Ora, fra tassi di fatto innalzati o soltanto mantenuti leggermente più alti per più tempo, e magari una pausa o riduzioni modeste, credo che l'ipotesi più probabile sia la seconda, in opposizione all'idea che potremmo vedere soltanto un incremento dei tassi nel complesso. Tanto da considerare per gli investitori nel 2025. E penso che pensare di avere un'asset allocation e portafogli diversificati e adottare una selezione dei titoli bottom-up sarà davvero cruciale.
Bullock:
Sì, è vero, c'è tanto da considerare. E oserei dire che quando arriveremo alle domande, ce ne saranno moltissime per te, per andare un po' più nel dettaglio. Quindi se ci state ascoltando e avete domande, mandatele pure quando volete. Kareena è pronta a rispondere.
Ma Luke, ho visto che annuivi prima. Immagino che sia musica per le tue orecchie in quanto gestore absolute return, che in questo periodo incerto che ci aspetta, emergeranno distinzioni più nette fra vincenti e perdenti offrendo un terreno di caccia interessante. Se restiamo negli Stati Uniti, per iniziare, che significa tutto questo per te, e dove vedi le opportunità, ma anche le minacce?
Luke Newman:
Hai perfettamente ragione. Credo che uno degli aspetti notevoli del 2024 sia stato proprio il ritorno di una dispersione più razionale per gli investitori azionari. E abbiamo visto tanta volatilità, ma era comprensibile, e penso che la si possa ricondurre alle linee di valutazione ma anche al flusso di notizie. E come dicevi, le elezioni USA non hanno fatto eccezione. Abbiamo visto una risposta netta alla rielezione di Trump alla presidenza. Ma in realtà, se guardiamo i movimenti di portata maggiore, le azioni USA sul mercato interno, soprattutto small cap, sono state al centro di forte interesse, dopo le pressioni subite. I finanziari, anche qui nessuna sorpresa.
E poi, quanto alle aree in cui siamo stai attivi sul lato corto, quelle società di settori industriali destinati probabilmente a finire nel mirino in termini di risparmi federali che la nuova amministrazione, incluso Elon Musk, intendono realizzare, per finanziare i tagli di imposta soprattutto, e i piani di spesa, sono le aree che il mercato guarda con maggiore incertezza.
Credo che la sorpresa per noi sia stata la tecnologia, e se guardiamo indietro, avendo letto i programmi, è stato sorprendente per certi versi che la tecnologia sia andata così bene dopo le elezioni. Penso però che questo rifletta la crescita strutturale che possiamo osservare all'interno del settore, la capacità AI, i bilanci robusti.
Per noi, è andata secondo i piani dopo il voto. L'unica area in cui abbiamo dovuto prendere misure evasive, tramite short sul Russell, è stata quella delle small cap USA, che erano finite sotto pressione a causa dei tassi più alti più a lungo, soprattutto i consumi. E poi avevamo posizioni corte in alcune banche regionali statunitensi.
Se osservate quel settore da una prospettiva europea, noterete che le posizioni di capitale sono piuttosto leggere, il che suscita un senso di solidarietà. Ovviamente abbiamo seguito un percorso in Regno Unito come in Europa, per un lungo periodo per ricostruire quei bilanci usando gli utili non distribuiti. Credo sia ragionevole aspettarsi che magari verrà offerta una scorciatoia a questo settore.
È un'area in cui abbiamo dovuto muoverci rapidamente per neutralizzare quelle posizioni corte. Ma in generale, certo, abbiamo visto tanta volatilità, però credo che fosse comprensibile. Sicuramente parleremo più tardi dell'Europa e degli USA. Grande attenzione sugli USA, ma in realtà è ancora molto facile investire capitale a lungo termine in Europa e Regno Unito. E possiamo discutere sui titoli esposti al mercato domestico, ma ricordate che ce ne sono moltissimi con esposizione internazionale, tanta esposizione agli USA anche in Europa. Pertanto non dobbiamo focalizzarci in modo miope sul mercato statunitense.
Bullock:
Bene, certamente parleremo di Europa rispetto agli USA, dato che in effetti una delle domande che ci sono già arrivate riguarda proprio questo. Ma prima di arrivarci, vorrei spostarmi sulla tecnologia. Hai accennato alla tecnologia. E Richard, vorrei coinvolgerti adesso, dato che i gestori di portafogli tecnologici sono sempre ottimisti, giusto? Il futuro è sempre molto promettente. Ma possiamo dire che quest'anno il mercato ha fatto il passo più lungo della gamba, in particolare riguardo all'AI?
Richard Clode:
Io direi di no, e per quello che diceva Luke, credo ci siano stati molti movimenti più razionali. Avete visto il titolo più performante, quello che è arrivato a $3 miliardi di capitalizzazione. E alla base c'è soltanto la crescita notevole dei profitti, al punto da avere cinque volte più utili rispetto al livello ipotizzato due anni fa. Perché in generale, quando ci sono queste ondate di nuova tecnologia, ti ritrovi con mercati più vasti di quanto avevi mai immaginato in cui chi vince piglia tutto o quasi.
Di nuovo, questa è la differenza tra, diciamo, il 2020 e oggi. Gli attori vincenti generano enormi profitti e vengono premiati per questo, ma il decimo della lista nell'addestramento AI non è riconosciuto dal mercato azionario. Ed è qui che, come stock picker bottom-up, possiamo generare molto più alfa, essendo in grado di distinguere trai due.
Mi sembra che ci sia stata maggiore attenzione, con tutta la spinta a spendere nell'infrastruttura AI, una spesa così ingente, le società devono riuscire a dimostrare in che modo intendono monetizzarla e ottenere qualche ritorno su quell'investimento. E vediamo molte più società che ne parlano. C'è sempre un lead time, un ritardo fra la spesa per l'infrastruttura e il momento in cui inizi a monetizzare l'investimento a valle. I primi traguardi positivi e casi di utilizzo li stiamo già vedendo, ma ne servono tanti altri.
Ovviamente, nel corso del 25, vogliamo vedere molta più proliferazione di questi casi di utilizzo, il ritorno su quell'investimento. Ma in ultima analisi, questo porterà a un set di opportunità più vasto nell'AI. Probabilmente si era ampliato troppo all'inizio, ma poi l'abbiamo ristretto di nuovo. E si allargherà in modo naturale man mano che l'onda di questa tecnologia lambisce tanti settori e si estende ad altre aree.
Bullock:
Bene, ok. Allora, Kareena, vorrei ornare da te. E purtroppo, ho un'altra domanda piuttosto facile qui. Con questo quadro incerto per la crescita, se i rendimenti restano davvero più alti più a lungo, che significa per il livello finale del tasso naturale?
Moledina:
Penso che se guardi quello che sconta adesso il mercato dei futures, ho dato un'occhiata rapida venendo qui, il tasso naturale alla fine del 2025 è atteso al 4% nel Regno Unito, intorno all'1,7% in Europa e a circa il 3,7% negli USA. Fra l'altro per gli USA è un livello molto diverso da quello visto a settembre, quando eravamo al 2,9%, 3%.
Quindi c'è stato un movimento rilevante. E considerando il punto in cui secondo il mercato si trova il tasso neutrale,crediamo che possa finire intorno al 3% o 3,5%. Ma non siamo convinti che sarà un percorso liscio fino a quel livello. Anzi, ci aspettiamo parecchi scossoni. E davvero, molto dipende dal Trump2.0 e dall'incertezza che comporta.
Per noi, quando ragioniamo su questo dal punto di vista obbligazionario, pensiamo a come accertarci di predisporre coperture dei rischi e posizionarci in vista di quello scenario di tassi più alti più a lungo. Tra le misure che abbiamo preso nei portafogli c'è l'assunzione di duration e anche un'esposizione ad asset di alta qualità a tasso variabile nell'area dei cartolarizzati, ma anche al segmento a breve termine della curva. È un'altra copertura del rischio che potrebbe funzionare in quell'ipotesi "più alti, più a lungo".
Bullock:
E sempre su questo tema, influenza allo stesso modo anche te, Luke, e te, Richard, ma iniziamo con te, Luke. Immaginiamo questi tassi che restano più alti, o almeno non vengono tagliati rapidamente come previsto, questo ti offre più opportunità in prospettiva? Ti esorta a essere un po' più cauto? Che approccio hai su questo per l'anno prossimo?
Newman:
Sì. Allora, è una domanda davvero interessante per noi, dato che sicuramente ci sono alcune aree in cui serve cautela se pensiamo agli effetti nel mondo reale. E ci arrivo fra un minuto. Ma credo che l'opportunità più grande per noi derivi dal regime di mercato in cui ci troviamo. Questa è l'opportunità migliore che abbiamo visto per gli stock picker attivi nell'azionario. E, per estensione, avendo posizioni short a livello di titoli specifici nelle strategie Absolute Return, abbiamo di fronte un'abbondanza di opportunità, proprio grazie a questa razionalità.
In parte è di natura tecnica, con il tasso di sconto che non è più a zero o vicino allo zero. Quindi possiamo stimare i cash flow futuri in modo diverso. Abbiamo meno correlazione sul mercato. Non tutti gli asset di crescita risultano correlati con i Treasury USA. Quindi i fondamentali più specifici dei singoli titoli contano molto di più. E credo che questo sia stato dimostrato negli ultimi due anni. Potete vederlo affiorare in alcune strategie in termini di capacità di tornare ai livelli di performance pre-QE.
Ma per quanto riguarda l'elemento di mondo reale, ci sono fattori positivi e negativi. Sul lato negativo, chiaramente i costi di finanziamento sono più alti. E vediamo società che non hanno affrontato il problema del bilancio, non hanno affrontato il livello di debito, e hanno un consistente fabbisogno di prestiti futuro. E chiaramente questo in genere troverà riflesso in negativo nelle valutazioni, oppure nel potenziale di raccolta di capitale o semplicemente nel conto economico, attraverso i costi superiori a livello di tassi d'interesse.
Ma credo che l'elemento di mondo reale sul lato long sia parimenti interessante. Abbiamo visto che le società più forti si sono adattate, un po' come abbiamo dovuto fare noi, a un hurdle rate più alto. E adesso c'è più chiarezza sulle strategie di crescita, con le società che impiegano capitale per un'acquisizione o un progetto, che devono spiegare meglio perché la crescita dei profitti e del cash flow supererà quell'hurdle in futuro.
Credo quindi che ci siano aspetti positivi e negativi. Non vuol dire fare un passo indietro. Piuttosto è un ritorno alla normalità di un tempo, e sì, il denaro ha un costo, ed è probabile che le cose restino così nel futuro prossimo. I regimi di mercato non cambiano ogni due anni. Credo che questa sarà la situazione a medio termine. Se consideriamo le implicazioni a livello di politiche, come diceva Kareena, negli Stati Uniti, in Regno Unito, e vediamo cosa succede in Europa, ci aspettano giornate importanti per la Francia e soprattutto la Germania, ma non mi sorprenderebbe se le conseguenze portassero un'inflazione più vischiosa rispetto alle stime più benevole formulate negli ultimi due anni.
Bullock:
Quindi dicevi che stai osservando più opportunità - e ti cito - oggi più che mai. È davvero così?
Newman:
Da dieci anni.
Bullock:
Non tutti abbiamo tanti anni di carriera alle spalle. Ma guardiamo a questo, stai rilevando altrettante opportunità sul lato long e short, oppure c'è uno sbilanciamento a favore dell'uno rispetto all'altro?
Newman:
È interessante e tendo sempre a fidarmi della nostra esposizione netta, long meno short, come punto di vista al riguardo. Quindi direi che, negli ultimi 12 mesi, la nostra esposizione netta era ancora netta lunga, quindi più esposizione long che short, ma si stava riducendo gradualmente. Questo secondo me dice due cose. Primo, dove avevamo idee long che hanno funzionato bene per le strategie, abbiamo maggiore facilità a effettuare prese di profitti. Ma a margine, sta diventando più facile inserire nomi nuovi sul lato short delle strategie.
Bullock:
Ok, capito. Richard, vorrei coinvolgerti ora per parlare di tecnologia. Consideriamo l'ampia opportunità nella tecnologia, e restando all'ipotesi di tassi più alti più a lungo, se sgombriamo il campo dai grandi nomi noti, come Apple, NVIDIA,Microsoft, Broadcom, quel tipo di società, se non li consideriamo, l'impatto dei tassi più alti, o quanto meno di un ritmo più lento dei tagli, si farà sentire molto sul settore, in particolare nello spazio delle small cap?
Clode:
Probabilmente dalla mia reazione capirete che non mi interessa molto dei tassi d'interesse. Francamente è così.
Bullock:
Spiegati.
Clode:
E adesso mi spiego. Guarda, mi preoccuperei se i tassi d'interesse dovessero arrivare al 7, 8 o 10%. Mi preoccuperei sei tassi dovessero arrivare a zero. Se sono più alti più a lungo, fra il 3% e il 5%, come diceva Luke, e non ho così tanti capelli grigi come Luke perché mi occupo di tecnologia, ma facciamo questo lavoro da più di 20 anni. Ci ricordiamo di quando i tassi erano fra il 3% e il 5% nel 2005, 2006, 2007 e a fine anni '90, potevi guadagnare moltissimo, e dovevi essere uno stock picker.
Sento un sacco di scuse dai gestori azionari soprattutto, del tipo: oh, la Fed deve tagliare più rapidamente altrimenti le mie small cap andranno male, o questa regione andrà male, oppure questo settore andrà male, e oh, i MAG7 sono così cari. Ma sono tutte scuse. Se poi andate a fare un'analisi, è tutto completamente sbagliato, non è vero. In fin dei conti, devi essere capace di individuare una società valida invece di una scarsa. Può essere una mega cap, può essere una small cap. Ci sono moltissime small cap ottime in giro.
Il nostro titolo più performante da inizio anno è NVIDIA, sì. Il secondo in classifica, il terzo e il quarto in termini di performance sono small e mid cap, una è negli Stati Uniti, due sono in India. Ci sono opportunità fantastiche a disposizione. Chiunque vi dica che ha bisogno che la Fed faccia qualcosa perché uno dei suoi titoli vada bene, probabilmente non è un bravo stock picker.
Bullock:
Ok, perfetto. Qualcun altro vuole aggiungere qualcosa su questo? No? Mi sembra perfettamente chiaro. Allora vorrei proporre questa domanda al gruppo e vedere chi vuole rispondere per primo. Quanto sarà cruciale la geopolitica per la direzione dei mercati l'anno prossimo? Continuerò a fissarvi finché qualcuno risponde.
Newman:
Ok, vai. È chiaro che abbiamo di nuovo quelle incognite note. Vediamo le aree generali. E anche nel corso di questa settimana, sono arrivate notizie sorprendenti e preoccupanti dall'Asia. Quindi sì, dovremo rimanere flessibili, liquidi e attenti. Ma credo che quello che ci piace fare, ed è tanto lavoro che alla fine non porta a niente, ma dicevo ci piace creare degli schemi di come reagiremmo a livello di portafoglio, se arrivassero certe notizie.
Vorrei farvi un esempio. Quello che abbiamo visto, e in parte potrebbe essere una pia illusione,ma se si dovesse davvero arrivare a una soluzione, un cessate il fuoco, una de-escalation in Ucraina,per esempio, penso che per...abbiamo parlato delle azioni USA... per le azioni europee, la situazione potrebbe diventare molto interessante molto in fretta, sotto vari aspetti.
E dovremo vedere che succede. Ci sono stati dei cambiamenti, almeno sembra, in termini di sostegno interno alle ostilità. E ancora, è sempre difficile avere una visione chiara su queste cifre. Ma diciamo che c'è stata una sorta di conclusione neutrale su questo fronte, e quindi vedremmo, o stiamo vedendo, l'impatto sui prezzi dell'energia. Questo sviluppo potrebbe riaprire le porte alle importazioni di gas in Europa,magari con un percorso indiretto,via Azerbaijan, ma potrebbe succedere di nuovo?
Se però guardate ad alcune aree del mercato azionario che si sono trovate più sotto pressione, per esempio i ciclici industriali tedeschi ed europei,con un alto fabbisogno di energia,può diventare molto interessante in tempi rapidi, dal punto di vista dei costi. C'è un elemento di ricostruzione.
E un settore che è andato molto bene è quello degli aggregati e dei materiali, il cemento, che ha seguito un suo percorso, partendo dalle difficoltà sotto il profilo ESG e lavorando duro per dimostrare il proprio valore. Ma davvero al centro di questa ricostruzione dell'infrastruttura che abbiamo visto negli USA, e anche in alcune parti d'Europa, c'è il settore e l'industria che secondo me susciterà una forte domanda in quell'ambiente. E le valutazioni non sono aggressive.
E infine, e probabilmente è l'aspetto più difficile, ci sono quelle società che non hanno visto i loro interessi in Russia o in Ucraina finire sotto pressione dai vari stakeholder, inclusi gli stakeholder di qualche anno fa. In che stato sono quegli asset? Possono essere riattivati? Possono iniziare di nuovo a rimandare la redditività in patria alla casa madre? Ma questo dà solo un'idea del tipo di aree a cui guardiamo, in vista di un evento che non sappiamo se accadrà oppure no, ma preferiamo essere preparati per poterci muovere rapidamente.
Moledina:
È davvero difficile scontare il rischio geopolitico dal punto di vista di un tema e anche in termini di orizzonte di investimento, che effetto avrà? Vedremo gli spread ampliarsi, ma questo è un fenomeno che si può verificare nell'arco di qualche giorno, oppure su un periodo più lungo. C'è troppa opacità, per riuscire a valutare situazioni simili.
E senza voler suonare come un disco rotto dopo quello che avete detto tutti e due, vorrei tornare su quel posizionamento bottom-up basato sui fondamentali all'interno dei portafogli. Dal nostro punto di vista, è la gestione del rischio basilare per gli scenari di questo tipo, e assicurarvi di avere esposizione ai nomi che siete convinti di volere in portafoglio e superare le possibili bufere all'orizzonte, considerando anche l'impatto da una prospettiva settoriale,e quali settori saranno influenzati da quello che sta accadendo nelle diverse regioni eccetera,e ciò che comporta per il vostro portafoglio.
E questo ci riporta a ciò che dicevo sulle coperture del rischio che avete predisposto. Avete un portafoglio posizionato per affrontare ambienti diversi? È a questo che pensiamo osservando i nostri portafogli di credito multi-settore, allocare in modo dinamico, quindi avere la capacità di adottare dinamicamente e agevolmente posizioni in settori diversi, ma anche conservare questo approccio bottom-up ad alta convinzione.
Bullock:
Quindi, Luke, hai accennato all'Ucraina, ma l'altro tema di cui si parla sono le guerre commerciali e le possibili guerre dei dazi l'anno prossimo con Trump che sta per insediarsi alla Casa Bianca. Di nuovo, è un'incognita - anzi, un'incognita nota. Come stai affrontando questo aspetto nei portafogli in questo momento? Cosa pensi al riguardo? Stai facendo qualcosa?
Clode:
Direi che è l'ultimo capitolo di molte tendenze strutturali che stanno portando a un mondo di catene di fornitura regionali deglobalizzate. Abbiamo già avuto...post demografia in Cina e una forza lavoro in via di invecchiamento e in contrazione, e i salari che stanno aumentando, c'è stato lo zero Covid e il rischio di concentrazione. Ora abbiamo la geopolitica. Abbiamo i dazi. Tutto questo vuol dire che bisognerà regionalizzare. Una Tesla venduta in Cina sarà prodotta in Cina. Lo stesso nell'UE, e anche negli Stati Uniti.
E l'abbiamo già visto accadere, almeno in ambito tecnologico, nel settore Internet. L'abbiamo visto accadere negli smartphone. L'abbiamo visto accadere nei veicoli elettrici. In realtà non è qualcosa di particolarmente nuovo. Ci sarà qualche sfumatura in più e qualche tweet, sicuramente, su questo tema. Ma abbiamo già visto restrizioni sugli strumenti EV di ASML o sui chip Nvidia verso la Cina.
Quindi almeno dal nostro lato, direi che la tecnologia probabilmente è uno dei settori che ne risentiranno meno e ci saranno altre nuove fonti di grande preoccupazione in tanti altri settori. Però credo nella tecnologia,almeno abbiamo un quadro generale già definito.
Newman:
Secondo me tante cose sono superate. Questa era una delle due aree su cui stavamo lavorando prima delle elezioni. Una era la minaccia/opportunità della spesa federale per gli USA, e l'altra era relativa ai dazi. Avevamo il foglio elettronico del 2016, quindi gran parte del lavoro che avevamo fatto l'ultima volta su quali società avessero esposizione alle forniture o esposizione alla domanda reciproca.
E man mano che scorriamo quel foglio, è stupefacente vedere quante cose sono cambiate. Dove c'erano industrie e società che usavano come unico fornitore la Cina, diciamo, adesso si riforniscono da due fonti diverse, o hanno predisposto delle protezioni. Oppure, penso a una memoria muscolare del mercato, tante delle aree per cui eravamo preoccupati, poiché erano considerate dipendenti dai volumi, magari in realtà erano molto più isolate.
Quindi di fatto, è l'altra area che si è rivelata una sorpresa. Certo, si è parlato molto del tema dazi, ma abbiamo visto una risposta iniziale decisamente più moderata rispetto al 2016. Ovviamente dovremo monitorare l'evoluzione andando avanti.
Bullock:
Allora, ci stiamo avvicinando alla parte dedicata alle domande. Prima di tutto, vorrei ricordarvi che se avete una domanda, potete digitarla nella casella di testo e mandarcela.. Ne stanno arrivando moltissime. Quindi aggiungete le vostre e ci arriveremo fra poco. Ma prima di passare alle domande, vorrei fare come l'ultima volta e come faremo sempre in futuro, credo, ossia chiedervi di fare una previsione per l'anno entrante. Non vogliamo risposte indecise, niente "da un lato questo, dall'altro lato quest'altro": vogliamo previsioni vere. Quindi, qual è l'opportunità e qual è la minaccia che vi aspettate nel nuovo anno? Chi vuole cominciare?
Moledina:
Posso iniziare io.
Bullock:
Certo, vai.
Moledina:
Ovviamente parlerò dell'obbligazionario, perché questa è l'opportunità. Davvero, se guardate... Tanti clienti con cui ho parlato, che finora detenevano liquidità, vedono che sta iniziando il ciclo dei tassi, e la storia ci insegna, sulla base del rendimento a 12 mesi dopo l'inizio di un ciclo di tagli dei tassi, che vedremo una sovraperformance delle obbligazioni e dei vari settori obbligazionari.
Quindi, per noi, è proprio il rendimento. Questa è l'opportunità: il rendimento ottenibile sul mercato obbligazionario. "Carry is king", come si suol dire. Ma è come costruisci quel rendimento. Perché non occorre andare nel debito in sofferenza o con rating CCC per ottenere un rendimento attraente. Ci sono aree che abbiamo seguito, come le CLO AAA. Per ottenere un rendimento su titoli societari investment grade pari a quello delle CLO AAA, basta scendere nel segmento BBB.
I titoli garantiti da mutui di agenzia sono interessanti. Offrono lo stesso rendimento che ai tempi si poteva ricavare dal debito CCC. Pensiamo che quel rendimento possa offrire un cuscinetto contro la volatilità attuale, e il possibile impatto sulla performance andando avanti. Quindi quella è l'opportunità.
Quanto alla minaccia, per noi è l'inflazione. Sto parlando della vera inflazione. Tutto quello che sta accadendo, in pratica è come se l'inflazione fosse nello specchietto retrovisore, alle spalle. E se dovesse ripartire davvero, non solo qualche sacca di inflazione vischiosa, si creerà una situazione difficile che le banche centrali dovranno affrontare.
Bullock:
Ok, chiaro.
Clode:
L'opportunità è la longevità dell'opportunità nella tecnologia. Sono passati 17 anni dal lancio dell'iPhone, e stiamo ancora qui a parlare degli stessi titoli che hanno finito per dominare l'era di Internet. E sono passati due anni dal lancio di ChatGPT e del chip Hopper prodotto da NVIDIA. Nelle prospettive di investimento 2035, purtroppo continuerò a parlare ancora di AI.
Il rischio su questo fronte non sarà lineare. Un po' come nel 2000, le aspettative ai tempi in cui avevi un telefono funzionale Nokia e la banda larga dial-up che non riuscivano a realizzare il vero potenziale di quella tecnologia: c'è voluto un iPhone per sbloccarlo ,e credo che la tecnologia sia molto più avanti nell'AI per riuscire a fare lo stesso, mentre le valutazioni sono lontanissime dai livelli raggiunti nel 2000. Però non sarà un percorso lineare. E anche in un anno come questo, straordinario per la tecnologia, abbiamo avuto due ribassi pronunciati, in aprile e anche in estate. Dicevo la longevità di quella opportunità, ma tenere le posizioni e restare sul mercato, più che tentare un timing di mercato, è cruciale quando si investe nella tecnologia.
Bullock:
Tutto chiaro.
Newman:
Io vedo un'opportunità duplice: primo, spero per la nostra base di investitori, riprendere familiarità e ricostruire l'investimento in strumenti alternativi absolute return. E poi credo che gli ultimi due anni hanno dimostrato di nuovo il valore delle strategie come le nostre all'interno dei portafogli. Abbiamo conseguito un livello di rendimento almeno doppio rispetto ai titoli sovrani durante quel periodo, con regolarità di mese in mese. Quindi questa è un'opportunità in campo.
E ancora, coinvolgendo magari anche Richard, di fatto un'opportunità più immediata per noi nelle strategie è nella componente short, e riguarda gli impatti di secondo livello dell'AI. In effetti, quando guardo a settori USA come l'alimentare, i beni di consumo, certi gruppi di ristoranti fast-food, li avevamo messi nel mirino, essendo attività che, a nostro avviso, erano sovra-partecipate e sovra-quotate per gran parte degli ultimi anni, durante i lockdown e poi nella fase del picco di inflazione subito dopo.
Ma quelli sono i nomi, quando iniziamo a vedere le fasi iniziali, quei primi impatti sulle società, un po' come è accaduto con i farmaciGLP-1 anti-obesità, con i cambiamenti nelle abitudini dei consumatori che stiamo osservando, quelle sono le aree in cui vediamo opportunità per la componente short.
Quanto alle minacce, sarei molto sorpreso l'anno prossimo di non vedere instabilità o panico sul mercato obbligazionario. In parte l'abbiamo già accennato. E oggi qui abbiamo un esperto. Ma se consideriamo gli impegni negli Stati Uniti sui tagli di imposta e la spesa, tante di queste misure sono ad ampio raggio, ma il finanziamento di tali iniziative è incrementale.
E credo che, ovviamente seduti qui a Londra, abbiamo un'ottima esperienza di quando il mercato inizia a preoccuparsi dei deficit. C'è qualche delusione iniziale, in termini di successo nella gestione della spesa federale, e potrebbe creare una situazione in cui iniziamo a osservare un ampliamento disordinato dei rendimenti, tale da mettere sotto pressione il dollaro e i mercati statunitensi? Non direi che questo sia lo scenario di base, ma come minaccia contingente che desta preoccupazione, per noi questa è decisamente al primo posto.
Bullock:
Allora, siamo alla fine, adesso passiamo alle domande e risposte. Questa è l'ultima occasione, se avete qualche domanda mandatela adesso. Ne abbiamo già diverse. Alcune sono più specifiche, altre di carattere più generale. Cominciamo con Kareena. Una delle domande che sono arrivate è se abbiamo una view, o se il tuo team ha un'opinione sui titoli governativi italiani.
Moledina:
Non negoziamo in modo specifico titoli governativi italiani nel nostro portafoglio. Ma in generale, per quanto riguarda i titoli di Stato nel loro insieme, abbiamo un giudizio piuttosto positivo. È la duration nel portafoglio che abbiamo indicato come elemento utile entrando in un contesto di tagli ai tassi. Ma non è qualcosa di cui ci occupiamo in modo specifico.
Bullock:
E sempre restando con te per il momento, perché sei tu che hai parlato di rendimenti, una delle cose che abbiamo visto nell'ultimo, anzi negli ultimi anni, è stata la tendenza di molti investitori a mettere tanti soldi nella liquidità...
Moledina:
Sì.
Bullock:
...come bene rifugio, e a lasciarli lì, restando liquidi. Cosa pensi di questo fenomeno, guardando all'anno entrante, per questi investitori? È giusto tenere ancora liquidità o ci sono opzioni migliori a disposizione?
Moledina:
Abbiamo usato questa slide delle nostre presentazioni che diceva: puoi uscire con la liquidità, ma non sposarla. Ed è ancora questo il nostro ragionamento, nel senso che finora è una scelta che ha premiato i clienti. Ma se facessi un grafico delle performance dopo i rialzi dei tassi, vedresti che la liquidità è sottoperformante, ho guardato in confronto al settore obbligazionario, la liquidità tende a sottoperformare i settori obbligazionari. Quindi mi sembra che i rendimenti ai livelli attuali nelle varie asset class obbligazionarie sono un'opportunità allettante verso cui muoversi, passando dalla liquidità alle obbligazioni.
Bullock:
Bene. Allora, Luke, probabilmente questa è più per te, ma chiunque può rispondere se vuole. Riguarda gli Stati Uniti, il mercato USA, e chiede se gli USA sono un tema affollato. Dato che tutti parlano della eccezionalità degli Stati Uniti, tutti stanno riversando denaro negli USA. Ma questo vuol dire che le opportunità non ci sono più? Le valutazioni si sono spinte troppo in là? O continuate a trovarci valore?
Newman:
Sì, lo vediamo ancora. Essendo un mercato così orientato ai singoli titoli, stiamo vedendo davvero opportunità per la componente sia long che short in tutte le regioni. E ho la sensazione che certi sviluppi di mercato non spariranno. Per esempio, vediamo questi flussi passivi più elevati,vediamo l'uso di panieri su base tematica nei settori. Sono tendenze destinate a continuare. È solo che la correlazione al loro interno è molto meno stretta. E torniamo a quello che dicevamo prima sul ritorno a un ambiente più razionale.
Stiamo reintroducendo gran parte del lavoro e degli strumenti di selezione che usavamo quando i tassi erano a questo livello. E si può fare una cosa molto semplice, un'analisi trasversale ai settori, che confronta il free cash flow delle azioni e il rendimento alla scadenza di un titolo societario dello stesso emittente, quindi le basi del multi-asset. Ma questa analisi offre davvero spunti interessanti che sono molto più efficaci ai fini dell'allocazione del capitale adesso. In generale, ed è una generalizzazione, le azioni USA continuano a mostrare valutazioni molto più alte di quelle europee equivalenti, in molti casi.
Una delle gioie per noi negli ultimi due anni, e pensiamo che continuerà così, è stata la capacità di fare di nuovo "pair trading" su alcune di queste opportunità. Quindi, società simili, una quotata in Europa e una negli USA, che magari competono e sono numero uno o due a livello globale, anziché avere un differenziale valutativo del 30%, abbiamo visto ristabilirsi queste parità, dove sono giustificate.
E questo è ottimo per noi, poiché possiamo isolare tanti altri fattori, altri rischi, in pratica è proprio l'opportunità di alfa che dicevamo. In sostanza, è quello che ci stimola di più, l'opportunità di alfa oltre il rendimento di un indice, che non è ciò che puntiamo a offrire. Ma l'opportunità di generare alfa, ripeto, è incredibilmente alta.
Bullock:
A proposito di pair trading, questa non è un'operazione di pair trading, ma accennavi prima al confronto tra USA ed Europa.
Sì.
Ed è una delle domande che sono arrivate, ossia: USA o Europa? E da dove cominci?
Newman:
Dipende. Abbiamo una posizione netta corta in USA adesso, inaspettatamente forse dopo questi movimenti, e una netta lunga in Europa. Ora, è una situazione fluida e flessibile, ma ti dà un'idea di dove siamo oggi.
Clode:
Ci sono alcune cose da aggiungere sul settore tecnologico. Una è che è esattamente il contrario nella tecnologia. Dato che ci sono così poche aziende tecnologiche in Europa, o in America Latina, o società in cui vorresti davvero investire in Asia, c'è un enorme premio di scarsità su tutti questi titoli. E tutti si riversano su un ASML o quello che è, quindi ti ritrovi con un premio di valutazione notevole sui titoli USA, solo perché ce ne sono di più. Quindi, alla fine, contrariamente a ogni logica, nel settore tecnologico spesso scopri che la società più economica è negli USA e non in Europa.
E poi stavo guardando una slide l'altro giorno. Sembrava quasi un grafico di paintball, negli ultimi 50 anni, società create dal nulla, in termini di capitalizzazione di mercato. E gli USA erano così, macchie colorate dappertutto come se qualcuno avesse messo un fucile da paintball in mano a un bambino di 3 anni scatenato. E l'Europa in confronto era come se un paio di persone avessero usato una biro. Questa è la differenza in termini di innovazione. E quando pensiamo all'AI, e cominciamo a vedere cosa c'è in giro, è come se si stesse ripetendo lo stesso film, a livello di creazione di nuove imprese in una nuova ondata tecnologica.
Bullock:
Quindi, giusto per restare in tema di tecnologia, dato che abbiamo parlato di temi affollati negli USA, una delle domande che sono arrivate dice, ci stiamo facendo un'idea della traiettoria a lungo termine della tecnologia, e dell'AI in particolare, ma non vi pare che tutti stiano parlando di questo? È un tema affollato, oppure ci sono ancora tante opportunità di valore a disposizione?
Clode:
Crediamo che ci siano ancora tantissime opportunità. Ieri avevamo una posizione nei semiconduttori AI fra le prime 10. Guadagnava il 23%. Questo solo perché, finalmente, l'azienda ha progettato il chip Amazon Trainium, di cui c'è una forte domanda, e ha appena siglato un accordo con Anthropic. Anthropic addestrerà il suo prossimo modello linguistico di grandi dimensioni sui chip interni di AWS. Ma non produce i chip internamente, li fa fare da questa società. Quindi, crediamo che ci siano ancora tante opportunità. Bisogna solo capire dove sta andando questa tecnologia e queste inflessioni chiave, e chi riuscirà effettivamente a trarne vantaggio.
Da specialisti di tecnologia e non solo un gestore attivo, siamo molto contenti, ma come specialisti di tecnologia, tutti capivano Internet, tutti sapevano cosa fossero i FAANG. Ora, con l'AI, hanno di nuovo bisogno di noi e devono capire dove sta andando questa tecnologia, e chi ne sarà favorito. E non c'è affollamento poiché, salvo che vi dedichiate a questo 24 ore al giorno, è molto difficile riuscire a capire in che direzione andrà una tecnologia dinamica e innovativa come questa.
Bullock:
Allora, ce ne sono un paio per te, Kareena. Comincerei con quelle più specifiche. I rendimenti dei titoli societari europei saranno dettati più dai prossimi tagli dei tassi della BCE o dall'ampliamento degli spread creditizi?
Moledina:
Credo che l'attenzione sia sugli spread e su come si evolverà la situazione su quel fronte. In realtà, se pensi alle obbligazioni societarie europee, osservando il quadro degli spread, non risulta molto attraente, è la realtà. Ma il quadro dei rendimenti è attraente, in termini di ciò che ricevi per un asset di alta qualità. E non stiamo parlando solo di valutazioni. Bisogna considerare anche i fondamentali. E in effetti, i fondamentali sono piuttosto robusti se guardi i titoli societari. Quindi il contesto sembra abbastanza favorevole.
Sull'altro lato della medaglia ci sono i fattori tecnici. Se consideri i fattori tecnici di domanda e offerta, si prevede che l'emissione netta sarà lievemente inferiore rispetto a quest'anno. E questo è un dato tecnico positivo per il mercato. In termini di rendimenti, e cosa inciderà sui rendimenti, bisogna considerare i movimenti degli spread. Possono essere fattori come i tassi. Quindi è un misto dei due aspetti.
Ma non potete pensare alle valutazioni senza guardare i fattori tecnici e i fondamentali. Ci sono tante componenti che contribuiscono alla performance. Ma per chi è contento di... Se ti basta pensare al pickup di rendimento, allora è un'area interessante in cui investire. Ma se cerchi rendimenti attraenti e spread attraenti, forse devi avventurarti verso un'esposizione all'investment grade, in aree come i titoli cartolarizzati e diversificare così.
Bullock:
E la seconda domanda che è arrivata, e che può valere per tante banche centrali diverse, chiede qual è il rischio, e può rispondere chiunque, il rischio di un errore di politica?
Moledina:
Piuttosto grande. Penso che si stiano proteggendo dicendo che seguiranno l'evoluzione delle condizioni mese per mese. Talvolta, quando senti parlare delle decisioni che vengono considerate, e vedi tutti gli articoli pubblicati su Bloomberg, e la gente che parla del prossimo taglio, sembra un atteggiamento tattico.
Nel complesso, le banche centrali dovranno gestire aspetti molteplici, da qui in avanti. Ne abbiamo parlato molto oggi in termini di ambiente, tassi di inflazione, economia. Abbiamo parlato di tutti gli ostacoli con cui dovrà vedersela in generale l'economia globale. E questo fa parte della politica e di ciò che le banche centrali dovranno affrontare. L'inflazione, l'economia, questioni come la disoccupazione. E oggi sappiamo, dalla nostra conversazione, che ci sono così tanti rischi che influenzano tutte queste tre aree.
E in sostanza è il loro ruolo, gestire tutto questo. La mia impressione è che [il rischio] sia piuttosto alto, ma dovranno adottare una narrazione molto chiara. Abbiamo parlato del tasso terminale e a che punto arriverà. E ci auguriamo di ricevere qualche dato in più al riguardo alla riunione di dicembre della Fed, fra circa due settimane. Credo che debbano soprattutto parlare chiaro sulla direzione che intendono seguire, quali dati intendono osservare in futuro. Però decisamente, direi che il rischio è alto.
Bullock:
Sì, intervieni pure.
Newman:
Volevo dire, oggi ovviamente è un tema sempre più politicizzato. Letteralmente rende tutto...Sì, rende tutto...Mette anche tutto ancora più a repentaglio.
Bullock:
Certo, ricche opportunità per te, quindi.
Newman:
Vero.
Clode:
Ma alla fine, qual è la risposta? Tutte le banche centrali, i governi, abbiamo finito i soldi. La situazione demografica è terribile. Ci ritroveremo con una persona a carico di ogni lavoratore in Giappone, due lavoratori per ogni persona a carico in ogni mercato sviluppato. Come si può mai risolvere questo problema? Le banche centrali non hanno una soluzione. Nessun governo sembra disposto o in grado di risolverlo. Quindi la risposta, secondo me, è molto più probabile che arrivi dal settore tecnologico, dato che di certo abbiamo bisogno di un boom di produttività. Senza un boom di produttività, ci troveremo in un mare di guai nei prossimi 10 o 20 anni, se questo processo di invecchiamento continua.
Bullock:
Allora, abbiamo tempo per un'altra domanda. Abbiamo diversi ascoltatori del Regno Unito, anche noi siamo in Regno Unito, ma non abbiamo parlato granché di questo paese. Ci sono opportunità nel Regno Unito sul fronte azionario e obbligazionario?
Newman:
Noi pensiamo di sì. Di nuovo, non è la mia specialità, perché mi ricordo che ero seduto su questa sedia un anno fa e l'avevo indicato come la mia opportunità principale. E in effetti si sta realizzando ,credo, su base assoluta. E anche, credo, su base relativa, in Europa, molte cose potrebbero andare meglio, ma abbiamo una certa stabilità e prevedibilità in Regno Unito. E penso che sia un aspetto interessante.
Ma secondo me la vera conferma è in quello che stanno facendo i compratori finanziari e commerciali. Praticamente non passa un giorno in Regno Unito senza che sul mercato azionario arrivi da fuori un'offerta di acquisizione societaria o l'approccio di una società pubblica a una privata. Sono soldi veri con una vera visione a lungo termine, che sfruttano queste valutazioni che sono variate in una certa misura.
E abbiamo parlato di pair trading. Questi sconti enormi in alcuni casi si sono azzerati, ma in molti altri è possibile acquisire società quotate con una posizione di cassa netta in bilancio. Questa è una situazione strana. Quindi sì, non riscuote grande attenzione, ma sta funzionando incredibilmente bene al momento. Quindi decisamente manteniamo un'esposizione lunga al Regno Unito.
E dovrei dire, certo, ci troviamo qui a Londra, ma non sempre siamo stati apologeti del mercato o dell'economia del Regno Unito, e ci sono stati lunghi periodi in cui avevamo posizioni nette corte in Regno Unito, negli ultimi 15-20 anni. Certamente non è questo il caso oggi. Si presenta ancora come un'opportunità eccezionale.
Moledina:
Direi che siamo ottimisti sul Regno Unito. Ma quando penso al mercato britannico dei titoli societari, è abbastanza concentrato in certi settori. Abbiamo visto una tendenza dei clienti a spostarsi da portafogli di obbligazioni in maggioranza britanniche verso soluzioni più globali. Quindi, c'è valore in alcune aree, ma in tempi come questi in cui devi muoverti in un contesto incerto, bisogna avere quella diversificazione tra mercati ed evitare una tale concentrazione in certi settori. Ma sicuramente nell'area dei societari e dei cartolarizzati ci sono opportunità.
Clode:
Il problema del Regno Unito è che...Abbiamo uno degli attori di spicco dell'AI. Il problema è che è quotato negli Stati Uniti ed è controllato dai giapponesi. E l'altro è stato comprato da Google. Quindi ci sono società fenomenali impegnate nello sviluppo dell'AI, ma nessuna di queste è riuscita a investire in Regno Unito. E purtroppo, questa situazione non cambierà, dato che il mercato delle IPO ha smesso di funzionare qui, almeno per il settore tecnologico, e anche l'AIM è strutturalmente in crisi. Purtroppo non credo che ci saranno cambiamenti, e qualsiasi azienda tecnologica britannica che si rispetti andrà a quotarsi altrove, è una situazione molto triste, ma sfortunatamente è la realtà.
Bullock:
Bene, temo che abbiamo finito il tempo, ma forse questo è un tema che potremmo riprendere l'anno prossimo. Ci lasciamo su questa nota positiva. Però dobbiamo fermarci qui. Prima di tutto voglio ringraziare Kareena, Richard, Luke per aver partecipato al webcast. E infine, desidero ringraziare tutti voi per l'ascolto. Vi auguro di trascorrere al meglio il resto della giornata.
L'alfa è la differenza di rendimento tra un portafoglio e il rispettivo indice di riferimento, dopo l'adeguamento per il livello di rischio assunto. Questo parametro si utilizza per stabilire se un portafoglio a gestione attiva ha un valore aggiunto rispetto a un indice di riferimento, tenendo conto del rischio assunto. Un alfa positivo indica che il gestore ha aggiunto valore.
Bilancio: rendiconto finanziario che fotografa attività, passività e patrimonio netto in un determinato momento. Ogni segmento fornisce agli investitori un'idea di ciò che l'azienda possiede e deve, nonché dell'importo investito dagli azionisti. Si chiama bilancio a causa dell'equazione contabile: attività = passività + patrimonio netto.
Obbligazione: Un titolo di debito emesso da una società o da un governo, utilizzato come mezzo per raccogliere fondi. L'investitore che acquista l'obbligazione sta effettivamente prestando denaro all'emittente dell'obbligazione. Le obbligazioni offrono un rendimento agli investitori sotto forma di pagamenti periodici fissi (una "cedola") e l'eventuale restituzione alla scadenza dell'importo originariamente investito, il valore nominale. A causa dei loro pagamenti di interessi periodici fissi, sono spesso chiamati anche strumenti obbligazionari.
Tasso di sconto: il processo di determinazione del valore attuale dei guadagni futuri, che consente a un investitore di avere un'idea migliore del valore di un'azienda oggi.
Ciclo economico: fluttuazione dell'economia tra periodi di espansione (crescita) e di contrazione (recessione), comunemente misurata in termini di prodotto interno lordo (PIL). Dipende da molti fattori, tra cui la spesa delle famiglie, del governo e delle imprese, il commercio, la tecnologia e le politiche delle banche centrali. Nel ciclo economico sono state individuate quattro fasi. La "fase iniziale del ciclo" è il momento in cui l'economia passa dalla recessione alla ripresa; per "metà ciclo" s'intende il periodo successivo di crescita positiva (ma più moderata). Nella "fase finale del ciclo" la crescita rallenta man mano che l'economia raggiunge il suo pieno potenziale: i salari e l'inflazione iniziano a crescere, portando a un calo della domanda e alla diminuzione degli utili societari; infine c'è la quarta fase: la recessione.
Azione: un titolo che rappresenta la proprietà, in genere quotato in borsa. Le "azioni" come asset class indicano gli investimenti in azioni, in contrapposizione a quelli in obbligazioni, per esempio. Possedere "azioni" di una società significa detenere quote di capitale di quella società e quindi essere proprietari di una parte della stessa.
Esposizione: l'importo che un investitore rischia di perdere in caso di fallimento di un investimento. È un altro modo di descrivere il rischio finanziario.
Analisi fondamentale:l'analisi delle informazioni che contribuiscono alla valutazione di un titolo, come gli utili di una società o il giudizio sul rispettivo team dirigente, nonché fattori economici più generali. Si distingue dall'analisi tecnica, che è incentrata sulle caratteristiche peculiari dei mercati finanziari, come l’individuazione di schemi stagionali.
Inflazione: il tasso di aumento dei prezzi di beni e servizi in un'economia. Due parametri usati comunemente per misurarla sono l'indice dei prezzi al consumo (CPI) e l'indice dei prezzi al dettaglio (RPI). È il contrario di deflazione.
Long/short: un portafoglio che può investire sia in posizioni lunghe che corte. L'obiettivo è di trarre profitto dalla combinazione di posizioni lunghe in asset che si ritiene aumentino di valore, con posizioni corte in asset di cui si prevede un calo di valore. Questo tipo di strategia d'investimento ha il potenziale di generare rendimenti a prescindere dagli andamenti del mercato in generale, sebbene i rendimenti non siano garantiti.
Small cap: società con una valutazione (capitalizzazione di mercato) compresa entro una determinata fascia, ad es. tra 300 milioni e 2 miliardi di dollari negli Stati Uniti, anche se queste cifre in genere rappresentano solo una stima. I titoli small cap potenzialmente offrono una crescita più rapida rispetto a quelli di società più grandi, a fronte di una maggiore volatilità.
INFORMAZIONI IMPORTANTI
I titoli azionari sono soggetti a rischi, compreso il rischio di mercato. I rendimenti fluttueranno in risposta a sviluppi relativi all'emittente o politici ed economici.
I titoli obbligazionari sono soggetti al rischio di tasso d'interesse, inflazione, credito e default. Il mercato obbligazionario è volatile. Quando i tassi d'interesse aumentano, i prezzi delle obbligazioni di solito scendono e viceversa. Il rimborso del capitale non è garantito e i prezzi possono diminuire se un emittente non effettua pagamenti puntuali o se la sua solidità creditizia si deteriora.
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Comunicazione di Marketing.