Azioni europee: le nostre conclusioni tratte dalla stagione degli utili
Richard Brown, gestore del portafoglio azionario europeo, fornisce un aggiornamento sull'ultima stagione degli utili in Europa e guarda ai temi d'investimento chiave che probabilmente influenzeranno i mercati europei nel 2024.
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In sintesi
- Finora gli utili in Europa si sono svolti in gran parte come previsto, con molte società che hanno riportato risultati scarsi, in parte a causa di una risposta più lenta alla retorica dovish della banca centrale e alla continua riduzione delle scorte. Tuttavia, alcuni settori del settore tecnologico e aerospaziale hanno riportato utili positivi.
- I mercati azionari continuano a mostrare segni di nervosismo, con reazioni più estreme alle notizie sulle società, una forte rotazione settoriale e una performance delle large cap superiore a quella delle small cap nel 2024.
- In prospettiva, il nostro scenario di lavoro prevede che l'inflazione rimanga più rigida di quanto non sia stata in passato, e vi invitiamo a non ancorarvi a previsioni di consenso aggressive sul calo dell'inflazione.
Salve a tutti e benvenuti al primo di una serie di brevi video che verranno registrati dal team European Equities di Janus Henderson. Oggi sono qui per descrivere ciò che abbiamo visto nella prima parte del 2024 in termini di stagione degli utili, ma nei prossimi giorni, settimane e mesi sentirete i nostri analisti e gestori di portafoglio esaminare i temi di investimento principali che stanno dominando i mercati nel 2024. Per esempio, seguiremo gli sviluppi a livello di investimenti legati all'AI, le conseguenze a catena dei farmaci per la perdita di peso che stanno prendendo d'assalto il mondo, e analizzeremo più a fondo settori più piccoli e di nicchia che a nostro avviso sono trascurati e sembrano piuttosto interessanti dal punto di vista degli investimenti.
Intanto oggi parliamo della stagione degli utili. Che cosa abbiamo visto finora quest'anno e qual è stato il contesto all'inizio di questa stagione degli utili? Beh, ovviamente abbiamo assistito a un rally del rischio davvero sbalorditivo nel quarto trimestre dello scorso anno. Da ottobre abbiamo iniziato a vedere un’inflazione inferiore alle aspettative e questo sviluppo è stato accolto con toni decisamente accomodanti da parte delle banche centrali di tutto il mondo, oltre che da una reazione sia delle azioni che delle obbligazioni. Tuttavia, non abbiamo visto un cambiamento nelle aspettative sugli utili relative alla stagione in corso, per due motivi principali.
Innanzitutto, nessuno si aspetta che i tassi più bassi stiano già producendo effetti concreti nell'economia reale o negli utili societari. Quindi i benefici dei tassi più bassi non sono ancora evidenti e probabilmente cominceranno a emergere nel corso dei prossimi due trimestri.
Il secondo fattore riguarda il ciclo di de-stocking. Dopo le strozzature nelle catene di approvvigionamento associate alla pandemia di COVID, molte aziende in Europa e in tutto il mondo si sono ritrovate con livelli di scorte davvero piuttosto gonfiati, che il sistema ha dovuto smaltire nel corso degli ultimi trimestri, e la sensazione diffusa era che questo tema sarebbe stato ancora molto evidente in quest'ultima stagione degli utili.
Possiamo parlare quindi di aspettative ancorate alla vigilia di questa stagione, il che spiega anche il motivo per cui il mercato è stato in una certa misura privo di direzione finora nel 2024. E con questo voglio dire che abbiamo visto una pronunciata rotazione settoriale. I vincitori dell'anno scorso sono stati oggetto di vendite o di acquisti pesanti e lo stesso è accaduto con i perdenti su base giornaliera finora. Abbiamo visto che la risposta agli annunci sugli utili è stata più estrema del normale, con movimenti verso l'alto sulle buone notizie, e molto più marcati al ribasso su quelle cattive. E abbiamo anche visto che le società più piccole continuano a sottoperformare quelle di dimensioni maggiori. Quindi, anche se finora nel 2024 abbiamo attraversato un periodo in cui i rendimenti azionari complessivi sono stati positivi, chiaramente c'è ancora molto nervosismo di fondo per quanto riguarda la direzione dell'economia da qui in avanti e ciò che ne consegue per gli utili societari e, in ultima analisi, per le valutazioni azionarie.
Esaminiamo le notizie arrivate dalle aziende in modo più specifico. A oggi, poco più del 50% delle società europee ha annunciato gli utili del quarto trimestre. Le aspettative erano basse, ma i risultati sono stati ampiamente inferiori. Le prime settimane di questa stagione degli utili sono state tra le peggiori che abbiamo visto da oltre un decennio. E quali sono i settori più in evidenza? Cominciamo dai settori più positivi. Sono arrivate buone notizie dalla tecnologia in Europa, dove l'AI si manifesta attraverso le aziende di semiconduttori, in sostanza i cosiddetti "picks and shovels" del mondo dell'intelligenza artificiale. Questi attori hanno dichiarato risultati molto robusti. Ogni giorno emergono nuovi esempi di come l'uso dell'AI può integrarsi nella nostra vita quotidiana e questo ha trovato riscontro negli utili. Direi che l'unica sorpresa osservata, accanto al tema dell'intelligenza artificiale, è che si sta iniziando a vedere una ripresa delle spedizioni di telefoni e smartphone a livello globale dopo un paio d'anni difficili.
La seconda area di notizie positive è stata il settore aerospaziale. Abbiamo visto tante compagnie in Europa che dipendono molto dalla crescita del traffico aereo, in particolare dai contratti di servizio venduti insieme agli aeromobili. La crescita del traffico aereo ha continuato a recuperare molto bene dopo la pandemia di COVID.
Questo è accaduto anche prima che i turisti cinesi ricominciassero a viaggiare in massa. Continueremo a monitorare l'evoluzione nel corso dei prossimi due trimestri, ma questo è un settore che produceva utili davvero molto elevati. Sul fronte negativo, invece, figurano le aziende farmaceutiche ad alta capitalizzazione, esclusa Novo Nordisk, in quanto produttrice di Wegovy, il farmaco per la perdita di peso. Ma direi che il settore farmaceutico ad alta capitalizzazione in generale sta ancora faticando in termini di innovazione e di crescita e, di nuovo, questo ha trovato ampio riflesso negli utili.
Inoltre, guardando ai consumi, sia di beni voluttuari che di prima necessità, mi sembra evidente che la crisi del costo della vita sta ancora penalizzando piuttosto duramente i consumatori qui in Europa. Ma anche su questo fronte ci sono alcune sacche di ottimismo. Quello che abbiamo visto più di recente è la crescita dei salari corretta per l'inflazione, cioè le remunerazioni che si mettono al passo con l'inflazione più in generale, mostrando un'inflessione positiva. E abbiamo iniziato a vederlo in alcune delle aziende che hanno articoli di consumo meno costosi. Alcuni produttori di gioielli, ad esempio, in Europa sono andati in controtendenza rispetto al settore dei consumi in generale registrando ottimi risultati, come abbiamo visto nelle ultime settimane.
E poi per finire, prima di andarmene, negli ultimi giorni è stato diffuso l'ultimo dato sull'inflazione, che ha sorpreso al rialzo negli Stati Uniti e leggermente al ribasso nel Regno Unito, il che serve a ricordarci che il calo dell'inflazione non procederà in linea retta. Penso che il futuro abbia in serbo ancora molti shock e inviteremmo a evitare un ancoraggio troppo saldo alla previsione di consenso piuttosto aggressiva per il declino dell'inflazione nei prossimi 12 mesi circa, secondo cui il dato tornerebbe al livello obiettivo del 2% nel corso dei prossimi 18-24 mesi. Siamo ancora convinti che l'inflazione rimarrà più vischiosa di quanto abbiamo visto in passato. E al momento il nostro scenario di base è più un plateau dei tassi che non una svolta significativa della Fed, nel corso dei prossimi mesi.
Mi fermo qui, vi ringrazio molto per il vostro tempo e mi auguro di avere presto l'occasione di interagire con voi di persona. Grazie.
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Glossario
Gli utili aziendali rappresentano il profitto di un'azienda in un determinato periodo di tempo.
Il de-stocking è un processo in base al quale le aziende cercano di ridurre i livelli di scorte attraverso tagli alla produzione, spesso dopo un periodo di accumulo involontario.
Inflazione: Il tasso di aumento dei prezzi di merci e servizi in un'economia. Due parametri usati comunemente per misurarla sono l'indice dei prezzi al consumo (CPI) e l'indice dei prezzi al dettaglio (RPI).
Le large cap sono società affermate con una valutazione (capitalizzazione di mercato) superiore a una determinata dimensione, spesso pari o superiore a 10 miliardi di dollari. Al contrario, le small cap sono società con una valutazione compresa in un intervallo definito, fra 300 milioni e 2 miliardi di dollari, anche se queste cifre in genere sono una stima.
La rotazione settoriale è il movimento di denaro investito in azioni da un settore all'altro.
JHI
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Comunicazione di Marketing.