Espresso europeo: l'Europa può adattarsi a qualsiasi risultato delle elezioni statunitensi
Nell'ambito della nostra serie Espresso, che fornisce una mixdi opinioni qualificate sull'azionario europeo, l'analista di portafoglio Federico Borin considera l'impatto del "Trump trade" prima del voto e il potenziale beneficio per le azioni europee di una riduzione dell'incertezza, indipendentemente dal risultato elettorale.
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In sintesi
- Gli investitori hanno già parzialmente scontato una vittoria di Trump, che porterà a un effetto "Trump trade", con un impatto sulle società che dovrebbero beneficiare (o essere penalizzate) dalla presidenza Trump.
- Il rischio di dazi che incombe sulle imprese europee ha aumentato l'incertezza, ma molte società quotate presso borse europee e operanti negli Stati Uniti sono già escluse da queste politiche o potrebbero potenzialmente beneficiarne.
- Gli asset rischiosi tendono in genere a reagire in maniera positiva nei mesi successivi alle elezioni, con l'attenuarsi dell'incertezza che precede il voto. L'azionario europeo potrebbero beneficiare di questo vento favorevole, qualunque sia il risultato.
Con l'avvicinarsi del 5 novembre, le elezioni presidenziali statunitensi sono diventate un obiettivo importante per i mercati. Un dato attentamente monitorato sono le quote delle scommesse del mercato dei sondaggi, che attualmente indicano una probabilità del 65-66% di una vittoria di Trump.
Dall'inizio dell'anno, l'unica volta che le probabilità sono state più alte è stato dopo il primo tentativo di assassinio. I due temi principali associati a una presidenza Trump sono le detrazioni fiscali per stimolare la crescita, o almeno gli utili, e i dazi volti ad incentivare il re-shoring dell'attività industriale, insieme a un aumento del deficit pubblico.
Con l'aumento delle probabilità di una vittoria di Trump, il mese scorso ha registrato un'impennata del "Trump trade". I rendimenti a lungo termine sono cresciuti, in quanto queste misure sono considerate potenzialmente inflazionistiche. Inoltre, fra le azioni europee, un paniere di "Trump winner" ha sovraperformato il mercato europeo in generale del 2% da inizio mese (al momento della registrazione, al 30 ottobre 2024).
A prima vista, i dazi di Trump sono una cattiva notizia per il mercato europeo, con il suo forte livello di esportazioni, ma ciò che sfugge è che molte aziende quotate in borsa producono in America i beni che vendono in America e generano la maggior parte dei loro guadagni negli Stati Uniti e altrove. Alcuni beneficiano addirittura della crescita dell'edilizia, trainata dal re-shoring dell'attività industriale favorito dai dazi, e dell'aumento della produzione petrolifera statunitense, che Trump intende incentivare. In linea di massima, trarrebbero vantaggio da un consumatore americano più forte.
Dato che l'aspettativa di una vittoria di Trump è stata parzialmente contabilizzata dal mercato, potremmo assistere a un'inversione delle tendenze recenti in caso di vittoria di Kamala Harris. Ma ciò che troviamo più rilevante, nelle nostre discussioni con le aziende sulle loro aspettative per il 2025, [è che] trasmettono un messaggio di elevata incertezza, tipico all'avvicinarsi delle elezioni presidenziali.
È anche vero che l'incertezza ha generalmente un impatto negativo sugli asset rischiosi. Questo potrebbe spiegare perché, sulla base della performance storica dal 1988, l'indice STOXX 600 tende a consolidarsi prima di un'elezione, per poi salire nei tre mesi successivi, man mano che l'incertezza diminuisce, indipendentemente dal risultato.
Questo modello potrebbe essere particolarmente rilevante ora per l'Europa, dato che le incertezze commerciali e la guerra in Ucraina hanno probabilmente influenzato i flussi nelle azioni europee quest'anno. Sulla base del rapporto prezzo/utili (PE) a termine, l'Europa è più economica del 40% rispetto alle azioni statunitensi. Il Vecchio Continente non è mai stato così a buon mercato.
In sintesi, ci sono tre punti chiave da considerare per le azioni europee:
- Nell'ultimo mese, il mercato ha parzialmente scontato una vittoria di Trump, una tendenza che potrebbe continuare o invertirsi, a seconda dell'esito delle elezioni.
- Sebbene alcune politiche possano avere un impatto negativo sull'Europa, diverse società quotate in Europa non sono penalizzate da tali politiche o ne trarranno vantaggio diretto.
- L'incertezza è generalmente dannosa per gli asset rischiosi. Ma storicamente, la riduzione dell'incertezza, indipendentemente dal risultato elettorale, è stata positiva per l'asset class e ciò potrebbe essere particolarmente vero oggi.
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Inflazione: il tasso di aumento dei prezzi di beni e servizi in un'economia. Due parametri usati comunemente per misurarla sono l'indice dei prezzi al consumo (CPI) e l'indice dei prezzi al dettaglio (RPI). Se ci si aspetta che una politica spinga verso l'alto i prezzi, è considerata "inflazionistica".
Rapporto prezzo/utili (P/E): un rapporto comunemente utilizzato per valutare le azioni di una società. Si calcola dividendo il prezzo corrente delle azioni per i suoi utili per azione. Si calcola dividendo il prezzo corrente dell'azione (P) per il suo utile per azione (E). Il P/E a termine è una versione del rapporto P/E che utilizza per il calcolo gli utili attesi.
Asset di rischio: titoli finanziari che possono essere soggetti a movimenti di prezzo significativi (ossia che implicano un grado di rischio maggiore). Tra gli esempi vi sono le azioni, le materie prime, le obbligazioni di qualità inferiore o alcune valute.
STOXX 600: un'ampia misura del mercato azionario europeo, che comprende un indice diversificato di 600 società europee, con azioni di 17 paesi e 11 settori.
Trump trade: Some investors have already changed their investment behaviour in anticipation of a Trump victory, or potential legislation he might enact should he win. This has affected sentiment towards those stocks or sectors that are expected to be affected, positively or negatively.
Rendimenti: Il livello di reddito di un titolo in un determinato periodo, tipicamente espresso come tasso percentuale. Per le azioni, una misura comune è il rendimento da dividendo, che si ottiene dividendo le distribuzioni erogate di recente su ogni azione per il prezzo dell'azione. Per le obbligazioni, questo valore si calcola dividendo l'importo della cedola per il prezzo corrente dell'obbligazione.
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