Qual è l'impatto delle ultime restrizioni di Trump su NVIDIA e altri fornitori di chip?
Richard Clode analizza come le ultime restrizioni imposte dal presidente Trump sui semiconduttori stiano accelerando il processo di deglobalizzazione dei chip per l’intelligenza artificiale (AI).

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In sintesi
- Le nuove sanzioni del presidente Trump sull’esportazione di chip AI verso la Cina hanno spinto NVIDIA ad applicare una rettifica sugli utili a breve termine. Le prospettive per il futuro del chip H20 erano già limitate.
- NVIDIA e gli hyperscaler statunitensi stanno esercitando pressioni sul governo affinché abroghi la AI Diffusion Rule, sostenendo che questa misura ostacolerebbe le ambizioni degli Stati Uniti di supremazia globale nell’ambito dell’AI.
- Potremmo essere vicini a un completo dissociazione dell'AI tra Stati Uniti e Cina. La Cina ora deve progettare e produrre internamente i propri acceleratori per l'AI, un compito che probabilmente si rivelerà complesso.
Di recente NVIDIA ha presentato un modulo 8-K (depositato da società quotate per comunicare cambiamenti societari di rilievo, come variazioni contabili o eventi importanti), dopo aver ricevuto una lettera dal governo degli Stati Uniti, il 9 aprile, in cui veniva comunicato che i suoi chip AI a basso consumo H20 destinati al mercato cinese saranno soggetti a licenza di esportazione e inclusi nell'elenco dei Paesi sanzionati D5 (con embargo sulle armi) con effetto immediato. Sebbene non si tratti di un divieto vero e proprio, NVIDIA ipotizza che le richieste di licenza saranno respinte. Pertanto, sta annullando le scorte di H20 per un valore pari a 5,5 miliardi di dollari, dato che l'unico mercato per questi chip declassati è la Cina.
Si tratta di una vicenda lunga e tortuosa, con molti colpi di scena. Il mercato è passato dalla piena accettazione di un divieto come esito probabile (alcuni analisti avevano già eliminato i chip H20 dalle previsioni sugli utili futuri prima di questa notizia) alla più recente speranza che una cena a Mar-a-Lago tra Jensen Huang e Trump potesse portare a una tregua. Questa aspettativa è stata alimentata dall’annuncio della scorsa settimana che NVIDIA si è impegnata a costruire infrastrutture per supercomputer AI per un valore di 500 miliardi di dollari negli Stati Uniti, seguito da un tweet di Trump che sembra confermarlo. In relazione a questo, NVIDIA starebbe sviluppando una versione più avanzata del chip H20, denominata Blackwell, che fa sperare in vendite future in Cina.
Come sempre, in una situazione in continuo divenire, con implicazioni geopolitiche di vario tipo, è difficile prevedere questi colpi di scena.
Considerazioni chiave per gli investitori:
1 Le nuove restrizioni sono legate all'AI Diffusion Rule?
Ora il dibattito si sposta sull'AI Diffusion Rule, che dovrebbe entrare in vigore il 15 maggio. NVIDIA e tutti gli hyperscaler hanno condotto una campagna concertata per spingere Trump ad attenuare o bloccare questa norma dell’amministrazione Biden. La norma limita l’esportazione di tecnologie AI essenziali statunitensi, per limitarne la diffusione al di fuori del Paese. L’argomentazione è che questo comprometterebbe l’ambizione americana di avere la supremazia globale nel campo dell’AI, aiutando i competitor globali a colmare il vuoto.
Questa settimana, sette senatori repubblicani hanno scritto una lettera al Segretario al Commercio Lutnick, esponendo questa tesi. Con le aziende statunitensi schierate a favore del cambiamento, aumentano le probabilità di un'attenuazione della norma.
2 Continua il dibattito sugli investimenti nell'AI
Resta l'ampio dibattito sulla sostenibilità degli ingenti investimenti nell'AI, anche prima delle turbolenze macroeconomiche. Tuttavia, la discussione non verte più sulla questione degli investimenti in IA, ma sul fatto che rappresentino un rifugio quasi sicuro e strategicamente più resiliente in un contesto di rallentamento macroeconomico.
3 Ampie implicazioni per l'offerta
Ulteriori sanzioni parziali da parte di Trump non sono giunte inaspettate. In base alle verifiche sulla catena di fornitura, NVIDIA non ha presentato nuovi ordini di wafer H20 a TSMC (il principale produttore dei chip NVIDIA) dalla fine del 2024. Gli ordini già effettuati sono in fase di elaborazione presso TSMC e le vendite a Nvidia saranno nel 1° semestre del 2025, per la successiva rottamazione; pertanto, l’impatto su TSMC dovrebbe essere minimo. Il nuovo decreto sulle licenze di esportazione non riguarda specificamente i chip H20, ma si applica a tutti gli acceleratori AI con larghezza di banda e specifiche di interconnessione H20, quindi anche ad altri produttori di chip, come la variante AMD MI300 venduta in Cina, e potenzialmente a progetti personalizzati come l’accordo di Broadcom con ByteDance.
Siamo alle fasi finali della deglobalizzazione dei semiconduttori per l'AI?
A quanto pare, ci stiamo avvicinando a una separazione totale tra Stati Uniti e Cina nel settore dei semiconduttori per l’AI. Gli acceleratori di AI in Cina ora dovranno essere progettati e prodotti nel Paese, e questo rappresenta una sfida, con minori competenze, capacità di produzione nazionale a 5 nm o inferiori e meno capacità di rete.
Probabilmente il vuoto sarà colmato soprattutto dai chip Ascend di Huawei, azienda che vanta una solida esperienza nella progettazione di chip per processori avanzati e nelle reti avanzate. Tuttavia, dal punto di vista degli investimenti, Huawei non è quotata in borsa e investire nella sua catena di fornitura può comportare rischi maggiori e causare alcuni problemi.
5 nm: il chip di 5 nanometri rappresenta una generazione avanzata di semiconduttori in silicio, caratterizzata da una maggiore densità di transistor (ovvero un livello superiore di miniaturizzazione), velocità migliorata e un consumo energetico ridotto.
Capex: le spese in conto capitale si riferiscono agli investimenti dell'azienda per acquistare o aggiornare beni materiali come edifici, macchinari, attrezzature, tecnologia ecc., per mantenere o migliorare le operazioni e favorire la crescita futura.
Hyperscaler: aziende che forniscono l'infrastruttura per servizi cloud, di rete e internet su scala. Alcuni esempi sono Google Cloud, Microsoft Azure, Facebook Infrastructure, Alibaba Cloud e Amazon Web Services.
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