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Elezioni USA: certamente incerte

In genere l'incertezza aumenta prima delle elezioni, ma il risultato effettivo può aiutare a ridurre l'ansia degli investitori e la volatilità del mercato. Il gestore di portafoglio Oliver Blackbourn delinea un contesto storico che mostra come i mercati tendano a passare a una modalità più rischiosa dopo il risultato, poiché il superamento dell'incertezza consente agli investitori di concentrarsi sugli aspetti positivi.

Oliver Blackbourn, CFA

Oliver Blackbourn, CFA

Gestore di portafoglio


28 ott 2024
5 minuti di lettura

In sintesi

  • La mancanza di chiarezza in merito alle elezioni presidenziali statunitensi del 2024 sta creando un clima di incertezza a breve termine, ma la politica tende a muoversi più lentamente rispetto ai cambiamenti quotidiani dei mercati globali, e il risultato elettorale effettivo riduce l'attenzione degli investitori rispetto alle loro peggiori attese.
  • Dopo le elezioni, mentre il clima di incertezza si attenua, i mercati tendono a passare a una modalità di maggiore propensione al rischio, con azioni generalmente in rialzo, small cap statunitensi e azioni non statunitensi storicamente sovraperformanti e rendimenti dei Treasury statunitensi in aumento, a seguito del risultato.
  • Nonostante alcune aree di fragilità, l'economia statunitense continua a percorrere il percorso angusto che dovrebbe portarla al soft landing e incoraggiamo quindi gli investitori a concentrarsi su questa salute economica sottostante, che probabilmente conterà molto di più per i mercati rispetto al risultato a breve termine delle elezioni.

L'unica certezza sulle elezioni è che più si avvicinano, più aumenta l'incertezza. Nella maggior parte dei casi, questa situazione è cambiata in fretta, con il passaggio dai peggiori timori del mercato all'accettazione della nuova realtà.

Finora questo ciclo elettorale non sembra diverso dagli altri: il tema comune è l'assenza di chiarezza, anche se ci sono ovvie differenze tra i due candidati alla presidenza. Evidenziamo un dato interessante: tranne quelle che hanno preceduto una recessione, in genere le elezioni più recenti hanno anticipato un miglioramento dei rendimenti degli asset rischiosi.

Segnali evidenti dell'inquietudine degli investitori si riflettono nel recente rialzo dell'indice VIX della volatilità implicita dei mercati azionari e nell'aumento del prezzo dell'oro, nonostante il forte aumento dei rendimenti obbligazionari. Anche se storicamente gli spread del credito high yield tendono ad ampliarsi, in questo caso finora hanno continuato a contrarsi.

Il possibile cambiamento crea sempre incertezza tra gli investitori, ma la politica tende a muoversi un po' più lentamente rispetto ai movimenti giornalieri dei mercati globali. Nei sistemi politici democratici c'è la tendenza ad annacquare le proposte politiche più estreme accettando dei compromessi. Un risultato elettorale concreto dovrebbe aiutare gli investitori a vedere questo percorso, spostando la loro attenzione dal peggior esito possibile.

A livello presidenziale, innanzitutto, c'è una netta spaccatura tra i candidati in aree come l'immigrazione, le tariffe e la tassazione. Tuttavia, è difficile capire quale sarà la reale portata delle possibili azioni, a causa della crescente retorica e della scarsa chiarezza sulle proposte. Inoltre, dopo le elezioni bisognerà rispondere alle domande sulla scadenza del Tax Cuts and Jobs Act, nel 2025, e sul fatto che un aumento del livello del debito pubblico abbia effettive conseguenze in questo momento. Probabilmente queste aree che riguardano la spesa sono quelle in cui la composizione finale del Congresso conterà di più, dopo le elezioni.

Nel caso di un governo diviso è probabile che ci saranno meno cambiamenti e, curiosamente, a livello di Camera, Senato e Presidente il partito di controllo sarà più propenso a sostenere la causa dell'onere del debito, il che può essere considerato come un’assunzione di responsabilità, ma anche come un motivo per vanificare l'attuazione di politiche avverse. Quindi, anche se è lecito che in un'elezione particolarmente controversa entrambe le parti temano risultati politici estremi, tutto sommato è improbabile che si concretizzino.

Dopo le elezioni, in genere i mercati mostrano una maggiore predilezione al rischio. Man mano che l'incertezza diminuisce e il futuro inizia a delinearsi, gli investitori possono concentrasi sugli aspetti positivi. Con l'eccezione delle recessioni e dello scoppio della bolla tecnologica, in generale abbiamo assistito al rally delle azioni, alla compressione degli spread del credito high yield e all'aumento dei rendimenti dei Treasury USA dopo le recenti elezioni. In termini di propensione al rischio, i titoli small cap statunitensi tendenzialmente hanno sovraperformato dopo il risultato, mentre quelli non statunitensi spesso hanno sovraperformato lo S&P 500 sulla scia di un dollaro più debole.

Performance dello S&P 500 in occasione delle recenti elezioni negli Stati Uniti

Fonte: Bloomberg, al 25 ottobre 2024.

Questi ultimi due punti sono forse tra i più rilevanti nel contesto delle imminenti elezioni. Nel 2016, le proposte di Donald Trump non erano molto diverse da quelle attuali, e abbiamo avuto un dollaro più forte e una sottoperformance delle azioni non statunitensi, ma un forte balzo delle piccole imprese. Nel 2020, quando Joe Biden ha vinto le elezioni, le piccole imprese hanno sovraperformato, ma è successo nel corso di un periodo più lungo e a un ritmo più costante, e i titoli non statunitensi hanno sovraperformato per alcuni mesi sulla scia dell'indebolimento del dollaro.

Incoraggiamo gli investitori a superare le ansie legate alle elezioni e a concentrarsi maggiormente sulla solidità sottostante dell'economia statunitense come indicatore di medio termine dei mercati. Nonostante i timori di recessione durante l'estate, la stima di crescita GDPNow della Federal Reserve Bank di Atlanta indica che l'economia statunitense è cresciuta del 3,3% nel terzo trimestre 2024. Dopo due mesi di rallentamento della crescita dell'occupazione, l'ultimo rapporto sul mercato del lavoro statunitense ha evidenziato un miglioramento e un calo del tasso di disoccupazione.

Anche se l'economia presenta alcune aree fragili, come l'industria manifatturiera, non ci pare che ci siano spaccature evidenti. Stiamo monitorando da vicino i settori soggetti a pressioni, ma finora l'economia sembra essere rimasta aggrappata a uno scenario di soft landing. Probabilmente questo influirà sui mercato molto più di quanto farà il risultato di breve termine delle elezioni statunitensi.

L'indice di volatilità Cboe o indice® VIX® mostra l'aspettativa di volatilità a 30 giorni del mercato. È costruito utilizzando le volatilità implicite di un'ampia gamma di opzioni sull'indice S&P 500® ed è una misura ampiamente utilizzata del rischio di mercato. La metodologia dell'indice VIX è di proprietà del Chicago Board of Options Exchange, che non è affiliato a Janus Henderson.

Lo spread creditizio è la differenza di rendimento tra titoli con scadenza simile ma qualità creditizia diversa. Un ampliamento degli spread è generalmente indice di un deterioramento dell’affidabilità creditizia delle società emittenti. Al contrario, una contrazione indica un miglioramento dell'affidabilità creditizia.

Asset di rischio: titoli finanziari che possono essere soggetti a movimenti di prezzo significativi (ossia implicano un grado di rischio maggiore). Tra gli esempi vi sono le azioni, le materie prime, le obbligazioni di qualità inferiore o alcune valute.

L'indice S&P 500® riflette la performance dei titoli azionari ad alta capitalizzazione statunitensi e rappresenta la performance generale del mercato azionario statunitense.

Titoli del tesoro o Treasury USA: titoli obbligazionari emessi dal governo degli Stati Uniti. Acquistando titoli di Stato, l'investitore diventa un creditore del governo. I buoni del tesoro e i titoli di Stato statunitensi sono garantiti dalla piena fiducia e dal credito del governo degli Stati Uniti. Sono generalmente considerati privi di rischio di credito e di norma hanno rendimenti inferiori rispetto ad altri titoli.

La volatilità misura il rischio utilizzando la dispersione dei rendimenti per un determinato investimento.

Rendimento: il livello di reddito di un titolo in un determinato periodo, in genere espresso come tasso percentuale. Per le obbligazioni, questo valore si calcola dividendo l'importo della cedola per il prezzo corrente dell'obbligazione.

INFORMAZIONI IMPORTANTI

I titoli azionari sono soggetti a rischi, compreso il rischio di mercato. I rendimenti fluttueranno in risposta a sviluppi relativi all'emittente o politici ed economici.

I titoli obbligazionari sono soggetti al rischio di tasso d'interesse, inflazione, credito e default.  Il mercato obbligazionario è volatile. Con l'aumento dei tassi di interesse, i prezzi delle obbligazioni di solito diminuiscono, e viceversa. Il rendimento del capitale non è garantito e i prezzi possono diminuire se un emittente non effettua pagamenti puntuali o se la sua solidità creditizia si indebolisce.

I titoli esteri sono soggetti a rischi aggiuntivi, come fluttuazioni valutarie, incertezza politica ed economica, maggiore volatilità, minore liquidità e diversi standard finanziari e di informativa, che risultano tutti amplificati nei mercati emergenti.

Le obbligazioni high yield o "spazzatura" comportano un rischio più elevato di default e di volatilità e possono subire oscillazioni di prezzo ampie e improvvise.

I titoli a piccola capitalizzazione possono essere meno stabili e più suscettibili di sviluppi avversi, e possono essere più volatili e meno liquidi dei titoli di maggiore capitalizzazione.

Queste sono le opinioni dell'autore al momento della pubblicazione e possono differire da quelle di altri individui/team di Janus Henderson Investors. I riferimenti a singoli titoli non costituiscono una raccomandazione all'acquisto, alla vendita o alla detenzione di un titolo, di una strategia d'investimento o di un settore di mercato e non devono essere considerati redditizi. Janus Henderson Investors, le sue affiliate o i suoi dipendenti possono avere un’esposizione nei titoli citati.

 

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