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Il ruolo degli asset cartolarizzati statunitensi nella crisi finanziaria globale: Parte 3

Nell'ultima puntata di una serie di video in tre parti, John Kerschner, Head of U.S. Securitized Products, esamina come i settori cartolarizzati non legati ai mutui ipotecari hanno superato la crisi finanziaria globale (GFC) e cosa possono imparare gli investitori da questo periodo storico.

John Kerschner, CFA

John Kerschner, CFA

Responsabile dei prodotti cartolarizzati statunitensi | Gestore di portafoglio


13 maggio 2024
5 min di visione

In sintesi

  • Nonostante i titoli garantiti da mutui commerciali e non di agenzia siano stati duramente colpiti durante la crisi finanziaria globale, altri settori cartolarizzati come i titoli garantiti da attività, i titoli garantiti da mutui di agenzia e le obbligazioni di prestito collateralizzato hanno registrato una performance piuttosto buona.
  • Mentre una serie di forze ha cospirato per creare le condizioni che hanno portato alla crisi, le autorità di regolamentazione forse si possono considerare colpevoli di aver snobbato i rischi inerenti ai mercati finanziari in quel momento e di non aver esercitato la loro autorità per attuare politiche che tutelassero gli investitori.
  • Alcuni aspetti positivi sono emersi dalla crisi finanziaria globale sotto forma di una regolamentazione più severa e di standard di sottoscrizione più rigorosi. È importante anche considerare in che modo la cartolarizzazione avvantaggia la società, facilitando un finanziamento più fluido e consentendo agli investitori di accedere a mercati in cui altrimenti non potrebbero investire.

INFORMAZIONI IMPORTANTI

Collateralized Loan Obligations (CLO): Titoli di debito emessi in più tranche, con diversi gradi di rischio, garantiti da un portafoglio sottostante composto essenzialmente da prestiti a società investment grade. Il rendimento del capitale non è garantito e i prezzi possono diminuire se i pagamenti non vengono effettuati tempestivamente o se la solidità creditizia si indebolisce. I CLO sono soggetti al rischio di liquidità, al rischio di tasso d'interesse, al rischio di credito, al rischio di call e al rischio di default delle attività sottostanti..

I titoli obbligazionari sono soggetti al rischio di tasso di interesse, di inflazione, di credito e di default. Il mercato obbligazionario è volatile. Con l'aumento dei tassi di interesse, i prezzi delle obbligazioni di solito diminuiscono, e viceversa. Il rendimento del capitale non è garantito e i prezzi possono diminuire se un emittente non effettua pagamenti puntuali o se la sua solidità creditizia si indebolisce.

I settori immobiliari sono ciclici e sensibili ai tassi d'interesse, alle condizioni economiche (nazionali e locali), alle aliquote di imposta sulle proprietà immobiliari e ad altri fattori. Le variazioni dei valori immobiliari o le recessioni economiche possono avere un effetto negativo significativo sugli emittenti del settore immobiliare.

I prodotti cartolarizzati, come i titoli garantiti da ipoteca (MBS) e da asset (ABS), sono più sensibili alle variazioni dei tassi d'interesse, presentano il rischio di proroga e pagamento anticipato e sono soggetti a maggiori rischi di credito, valutazione e liquidità rispetto ad altri titoli a reddito fisso.

JHI

JHI

 

Come si sono comportati i vari settori cartolarizzati durante la crisi finanziaria globale?

Kerschner: Durante la crisi finanziaria furono i mutui subprime ad avere, ovviamente, gli occhi puntati addosso, dato che implosero. Neanche i CMBS andarono molto bene all'epoca, principalmente perché la spinta era eccessiva. Non si pensava che ci sarebbe stato un tracollo nell'immobiliare a uso commerciale.

Quando invece successe, molti di quei finanziamenti andarono in default. Non ci fu una catastrofe come per la crisi dei mutui subprime, perché i CMBS non erano confluiti nelle CDO, ma comunque i risultati furono negativi.

Gli ABS invece si sono comportati abbastanza bene. Non c'è mai stato un ABS per l'auto che sia andato in default nella storia degli ABS per l'acquisto dell'auto. Gli ABS per l'auto, per la carta di credito e per prestiti agli studenti performarono tutti come previsto per tutta la crisi finanziaria.

Le CLO fecero piuttosto bene. E anche i mutui d'agenzia, non avendo rischio creditizio, andarono bene. I problemi grandi durante la crisi finanziaria globale furono i mutui non di agenzia, i mutui subprime, e l'immobiliare commerciale.

C'è qualche soggetto in particolare da biasimare?

Kerschner: La domanda che spesso sentiamo è: "Di chi è la colpa?" Sono state le banche di Wall Street? Le agenzie di rating? Chi doveva controllare? Di tutti questi soggetti? Sono i gestori di fondi? Ci tornerò sopra, se non avete visto il film "La grande scommessa", che consiglio caldamente. Quando guardiamo questi film e il modo in cui Hollywood racconta quel che successe, sembra semplicemente scontato che sarebbe successo quel che poi è successo. Credetemi: essendoci dentro all'epoca, pochissime persone sapevano veramente che ciò che accadde alla fine, stava per succedere. E anche quella piccola manciata di persone, chiamiamola pure così, che sapeva che era tutto molto insidioso doveva azzeccare i tempi giusti o non ce l'avrebbe fatta.

Insomma, io capisco bene perché la gente ce l'ha con le banche e i banchieri. Perché avevano venduto prodotti che erano finiti in default. Esistono tante registrazioni di venditori che dicono "questa roba è un mucchio di spazzatura, ma vendiamola comunque", ed è molto frustrante per gli investitori.

C'è chi dice che le agenzie di rating non avrebbero dovuto dare un rating a quei titoli senza tutti i dati giusti e senza i modelli adeguati. Probabilmente è vero.

Penso che il grosso della colpa sia di chi doveva controllare. Perché? Pensiamo a Fannie Mae e Freddie Mac. All'epoca erano organizzazioni private che davano tantissimi soldi come contribuzioni a politici e responsabili del controllo. E questi ultimi di fatto costrinsero Fannie Mae e Freddie Mac ad acquistare tantissimi mutui subprime finendo poi in bancarotta. Erano i responsabili del controllo quelli che avevano il potere di cambiare le cose e dire alle agenzie di non acquistare quei mutui. "Banche, dovreste avere più capitale se volete comprare i mutui subprime o le CDO." Ma le banche non lo avevano. Avrebbero dovuto capire cosa sarebbe successo ed è documentato che tutti sostenevano che non sarebbe stato un problema. E invece lo era.

Cosa è cambiato dopo la crisi?

Kerschner: Penso che l'unico grande cambiamento, emerso dalla legge Dodd Frank,e quelle che chiamano le norme non QM, o ipoteche qualificate,è che la sottoscrizione di questi mutui oggi è molto più severa. Oggi, non abbiamo quei mutui subprime e non torneremo ad averli. Questo è il cambiamento più grande.

Quali sono i vantaggi della cartolarizzazione?

Kerschner: Per farla semplice: i mutui ipotecari, i finanziamenti per l'auto e i prestiti studenteschi costeranno di meno o avranno tassi più contenuti grazie alle cartolarizzazioni. Sono stati fatti studi per cercare di capire esattamente quanto. I migliori che ho visto per i mutui sono fra i 50 e i 100 punti base, cioè dallo 0,5% all'1% inferiori.

Molto buono per la gente comune, no? Acquistare un alloggio diventa più accessibile. Comprarsi l'auto diventa più accessibile. E, molto importante, per il debitore finale, i tassi sono più bassi.

La crisi finanziaria globale è stata una grossa spia di allarme per il nostro mercato. Ma c'è stato anche dell' altro, se vi ricordate. Qualcuno si è scordato di WorldCom e di Enron? Erano i primi anni 2000 e ci furono società di dimensioni gigantesche che commisero truffe e fallirono. Non sono solo i nostri mercati ad avere delle falle. In generale, ci dimentichiamo dei milioni e milioni di finanziamenti che vanno a buon fine e, in sostanza, aiutano le persone. Vorrei che ci ricordassimo anche di questi.

Queste sono le opinioni dell'autore al momento della pubblicazione e possono differire da quelle di altri individui/team di Janus Henderson Investors. I riferimenti a singoli titoli non costituiscono una raccomandazione all'acquisto, alla vendita o alla detenzione di un titolo, di una strategia d'investimento o di un settore di mercato e non devono essere considerati redditizi. Janus Henderson Investors, le sue affiliate o i suoi dipendenti possono avere un’esposizione nei titoli citati.

 

Le performance passate non sono indicative dei rendimenti futuri. Tutti i dati dei rendimenti includono sia il reddito che le plusvalenze o le eventuali perdite ma sono al lordo dei costi delle commissioni dovuti al momento dell'emissione.

 

Le informazioni contenute in questo articolo non devono essere intese come una guida all'investimento.

 

Non vi è alcuna garanzia che le tendenze passate continuino o che le previsioni si realizzino.

 

Comunicazione di Marketing.

 

Glossario

 

 

 

John Kerschner, CFA

John Kerschner, CFA

Responsabile dei prodotti cartolarizzati statunitensi | Gestore di portafoglio


13 maggio 2024
5 min di visione

In sintesi

  • Nonostante i titoli garantiti da mutui commerciali e non di agenzia siano stati duramente colpiti durante la crisi finanziaria globale, altri settori cartolarizzati come i titoli garantiti da attività, i titoli garantiti da mutui di agenzia e le obbligazioni di prestito collateralizzato hanno registrato una performance piuttosto buona.
  • Mentre una serie di forze ha cospirato per creare le condizioni che hanno portato alla crisi, le autorità di regolamentazione forse si possono considerare colpevoli di aver snobbato i rischi inerenti ai mercati finanziari in quel momento e di non aver esercitato la loro autorità per attuare politiche che tutelassero gli investitori.
  • Alcuni aspetti positivi sono emersi dalla crisi finanziaria globale sotto forma di una regolamentazione più severa e di standard di sottoscrizione più rigorosi. È importante anche considerare in che modo la cartolarizzazione avvantaggia la società, facilitando un finanziamento più fluido e consentendo agli investitori di accedere a mercati in cui altrimenti non potrebbero investire.