Quick view: gli approfondimenti sulla trimestrale di NVIDIA relativa al Q2 dell’anno fiscale 2025
Il gestore di portafoglio Richard Clode illustra i principali punti salienti per gli investitori relativi all’ultima trimestrale pubblicata da NVIDIA, che evidenziano la costante e solida crescita delle soluzioni di AI generativa.
5 minuti di lettura
In sintesi
- Sebbene sia difficile ripetere le performance stellari di crescita dei ricavi registrate nei trimestri precedenti, NVIDIA sta iniziando a mettere in campo una spesa del valore pari a circa 1.000 miliardi di dollari per l'infrastruttura dei data center, necessaria per far progredire lo sviluppo dell'AI generativa.
- Le preoccupazioni sulla consegna dei chip Blackwell sono state dissipate; NVIDIA ha confermato di essere a buon punto per consegnare, nel trimestre fiscale che si concluderà a gennaio 2025, i suoi chip più innovativi, per un valore pari a diversi miliardi di dollari.
- Il “fossato” competitivo e il potere di determinazione dei prezzi di NVIDIA si sono rivelati molto solidi, come evidenziato dall'aumento della domanda degli Stati sovrani, dal rimbalzo significativo delle vendite in Cina e dall’ampliamento della base clienti oltre i confini delle Big Tech.
NVIDIA continua a ritenere di essere ancora agli albori di un significativo aggiornamento, del valore pari a circa 1.000 miliardi di dollari, delle infrastrutture di data center che devono essere accelerate da GPU per l'elaborazione di dati aggiornati, focalizzati in particolare sull'AI generativa. La società tecnologica statunitense si accinge ad avviare il suo primo importante ciclo di nuovi prodotti dell'era post-ChatGPT con il nuovo chip Blackwell, la cui produzione su vasta scala è prevista per il quarto trimestre del 2024: i nuovi cicli di prodotti sono stati storicamente un fattore chiave per il potenziale di crescita e guadagno di NVIDIA.
La conferma di un leggero ritardo nella consegna dei chip Blackwell è stata quindi una notizia rilevante per gli investitori. Il "fossato" competitivo di NVIDIA nell'addestramento dell'AI finora resta intatto. Tuttavia, con l'espansione delle applicazioni di AI generativa, la spesa per le infrastrutture si orienterà verso l'inferenza, dove le barriere all'ingresso sono in genere inferiori. Tutto ciò creerà opportunità per altri player, intenzionati a interpretare il ruolo di competitor di NVIDIA.
Nel frattempo, la legge dei grandi numeri rende per NVIDIA più arduo proseguire il suo percorso segnato da tassi stellari di crescita dei ricavi (e, al contempo, battere le aspettative del mercato), data la quantità in cifra assoluta di dollari “extra” necessari per la spesa in conto capitale ogni anno. Riteniamo che il tema delle infrastrutture di nuova generazione rimanga vivo e ben attuale, come evidenziato dai principali clienti Big Tech di NVIDIA durante la recente stagione delle trimestrali. Guardando al futuro, è probabile che a partire dal 2025 le opportunità di investimento si amplino oltre la sfera di NVIDIA.
Punti chiave dei risultati di NVIDIA relativi al Q2 dell’anno fiscale 2025:
- Dissipati i timori relativi ai ritardi di consegna dei chip Blackwell
Il principale timore in vista della recentissima pubblicazione dei risultati trimestrali era relativo all'impatto di alcuni problemi iniziali con la piattaforma Blackwell di nuova generazione. Data la tabella di marcia accelerata richiesta dalla cadenza annuale di consegna dei nuovi prodotti, questi intoppi iniziali non sono stati una sorpresa. Il management ha confermato una riprogettazione della maschera per aumentare i rendimenti, ma allo stato attuale non sussiste alcun problema funzionale con il campionamento del prodotto per i clienti. NVIDIA sembra essere a buon punto per consegnare, nel trimestre fiscale che si concluderà a gennaio 2025, i chip Blackwell, per un valore pari a diversi miliardi di dollari. Blackwell è la chiave per alimentare la crescita di NVIDIA nei prossimi due anni. Pertanto la conferma di un leggero ritardo è stata accolta con un sospiro di sollievo. Essendo la prima nuova architettura a essere lanciata nell'era post ChatGPT, Blackwell dovrebbe soddisfare le sfide dei modelli linguistici di grandi dimensioni di prossima generazione, che richiedono una potenza di calcolo 10-20 volte superiore. Dovrebbe inoltre consentire a NVIDIA di acquisire più contenuti nei data center, offrendo una soluzione full-rack che comprende GPU, CPU, memoria, rete e software. La composizione di tutte queste tessere del puzzle sotto lo stesso quadro continua a costituire il “fossato” competitivo di NVIDIA, in particolare nell'addestramento dell'AI, facilitando da 3 a 5 volte il throughput dell'AI nello stesso spazio del data center, una risorsa questa sempre più scarsa: Blackwell è una piattaforma di infrastruttura AI, non solo una GPU.
- Prende forma l'ondata di AI aziendale
Le principali implementazioni fino ad oggi sono state effettuate presso gli hyperscaler e le società Internet. Al contempo, NVIDIA ora vede le aziende di tutti i settori verticali e geografici implementare l'infrastruttura AI, un ambito che identifica un'opportunità ancora in fase iniziale. Le società automobilistiche che stanno formando modelli di guida autonoma di nuova generazione, così come le aziende sanitarie, sono state citate come realtà verticali chiave che spendono diversi miliardi di dollari ciascuna con NVIDIA; la società tech USA ora ha la maggior parte delle aziende Fortune 100 nel novero dei suoi clienti.
- Crescita della domanda degli Stati sovrani
NVIDIA ha aumentato le proprie previsioni di fatturato provenienti dagli Stati sovrani (dove i clienti sono dei Paesi) ed entità correlate, arrivando sopra la soglia della doppia cifra (in miliardi) rispetto ai precedenti volumi, che si assestavano di poco sotto la doppia cifra. Si tratta di una nuova base di clienti che non esisteva nell'era di Internet. I Paesi si stanno rendendo conto che i propri dati sono una risorsa naturale e nazionale: devono utilizzare l'AI, costruire la propria infrastruttura AI in modo da poter disporre di una propria intelligenza digitale.
- La Cina torna a ruggire
Storicamente, la Cina rappresentava il 20-25% delle vendite di data center di NVIDIA, ma questa percentuale è crollata dopo la stretta degli Stati Uniti all'esportazione di semiconduttori in Cina. Il recente lancio di un nuovo chip conforme e accessibile al mercato cinese, l'H20, ha portato a un rimbalzo significativo delle vendite in Cina, anche se ancora solo al 12% circa delle vendite. In una recente discussione che abbiamo avuto con un'importante società cinese di Internet, abbiamo appreso che il predecessore del Blackwell, l'H20, non è necessariamente un chip migliore rispetto alle alternative locali; quando però si utilizzano migliaia di H20 per addestrare un modello di AI, la rete proprietaria di NVIDIA si rivela davvero utile, portando a prestazioni di sistema di gran lunga superiori.
- Margini in lieve normalizzazione
I margini lordi di NVIDIA hanno raggiunto un picco pari a quasi l'80% nel trimestre conclusosi ad aprile; in controtendenza, il management aveva annunciato tra le righe un sentiero di normalizzazione. Anche con il nuovo prodotto appena lanciato, l'H200, che sta semplicemente rivendendo memoria ad altissima larghezza di banda e con l'ormai imminente potenziamento di un nuovo prodotto complesso a basso rendimento come Blackwell, NVIDIA è stata comunque in grado di mantenere un margine lordo sulla soglia del 75% e un margine operativo poco sopra quota 60%. A nostro avviso, questi dati dimostrano che il “fossato” competitivo e il potere di determinazione dei prezzi di NVIDIA rimarranno verosimilmente molto solidi.
- Un nuovo buyback da 50 miliardi di dollari
NVIDIA ha generato 13,5 miliardi di dollari di free cash flow nell'ultimo trimestre e sembra ormai avviata ad oltrepassare la soglia di 100 miliardi di dollari di free cash flow annuale nei prossimi due anni. Con questo scenario, il consiglio di amministrazione di NVIDIA ha autorizzato un nuovo piano di buyback da 50 miliardi di dollari. Questa decisione porta alla mente le gesta di altri grandi player tech altamente generatori di liquidità, che hanno regalato considerevoli performance ai propri azionisti, investendo al contempo molto nell'innovazione e preservando il loro volano di crescita virtuosa.
*Fonte delle informazioni relative alla trimestrale e alle comunicazioni di NVIDIA: https://nvidianews.nvidia.com/news/nvidia-announces-financial-results-for-second-quarter-fiscal-2025
Inferenza dell'AI: si riferisce all'elaborazione dell'intelligenza artificiale. Mentre il machine learning e il deep learning si riferiscono al training di reti neurali, l'inferenza dell'AI applica la conoscenza ricavata da un modello di rete neurale addestrato e l'utilizza per l'inferenza di un risultato.
CPU: l'unità di elaborazione centrale è il centro di controllo che gestisce il sistema operativo e le applicazioni della macchina, interpretando, elaborando ed eseguendo le istruzioni dei programmi hardware e software.
Flusso di cassa libero: liquidità che un'azienda genera dopo aver tenuto conto delle spese di gestione quotidiane e delle spese di capitale. Può quindi utilizzare la liquidità per fare acquisti, pagare i dividendi o ridurre il debito.
GenAI: l'IA generativa si riferisce a modelli di deep learning che si addestrano su grandi volumi di dati grezzi per generare "nuovi contenuti" tra cui testo, immagini, audio e video.
GPU: un'unità di elaborazione grafica esegue complessi calcoli matematici e geometrici necessari per il rendering grafico e vengono utilizzati anche nei giochi, nella creazione di contenuti e nell'apprendimento automatico.
Hyperscaler: società che forniscono infrastrutture per servizi internet, networking e cloud su larga scala. Tra gli esempi figurano Google, Microsoft, Facebook, Alibaba e Amazon Web Services (AWS).
Modello linguistico di grandi dimensioni: un tipo specializzato di intelligenza artificiale che è stato addestrato su grandi quantità di testo per comprendere i contenuti esistenti e generare contenuti originali.
Tema dell'infrastruttura di nuova generazione: la proliferazione dei dispositivi digitali, dell'AI e una più ampia adozione della tecnologia stanno guidando un salto esponenziale nella potenza di calcolo e nei requisiti di archiviazione. Ciò aumenta la domanda di infrastrutture a basse emissioni di carbonio, bassa latenza, alta affidabilità e sicurezza, intercettata da un'architettura cloud più flessibile ed efficiente, dall'edge computing, dall'infrastruttura 5G e dalla sicurezza dei dati.
Buyback: si ha quando una società riacquista le proprie azioni dal mercato, riducendo così il numero di azioni in circolazione, con un conseguente aumento del valore di ogni azione rimanente. Questo fa aumentare la partecipazione degli attuali azionisti nella società, incluso l'importo dovuto per eventuali pagamenti futuri dei dividendi. Il buyback in genere segnala l'ottimismo dell'azienda sul futuro e una possibile sottovalutazione del suo patrimonio netto.
Non c'è alcuna garanzia che le tendenze passate si confermino o che le previsioni si realizzino.
JHI
Queste sono le opinioni dell'autore al momento della pubblicazione e possono differire da quelle di altri individui/team di Janus Henderson Investors. I riferimenti a singoli titoli non costituiscono una raccomandazione all'acquisto, alla vendita o alla detenzione di un titolo, di una strategia d'investimento o di un settore di mercato e non devono essere considerati redditizi. Janus Henderson Investors, le sue affiliate o i suoi dipendenti possono avere un’esposizione nei titoli citati.
Le performance passate non sono indicative dei rendimenti futuri. Tutti i dati dei rendimenti includono sia il reddito che le plusvalenze o le eventuali perdite ma sono al lordo dei costi delle commissioni dovuti al momento dell'emissione.
Le informazioni contenute in questo articolo non devono essere intese come una guida all'investimento.
Non vi è alcuna garanzia che le tendenze passate continuino o che le previsioni si realizzino.
Comunicazione di Marketing.
Informazioni importanti
Si prega di leggere attentamente le seguenti informazioni sui fondi citati in questo articolo.
- Le azioni/quote possono perdere valore rapidamente e di norma implicano rischi più elevati rispetto alle obbligazioni o agli strumenti del mercato monetario. Di conseguenza il valore del proprio investimento potrebbe diminuire.
- Le azioni di società a piccola e media capitalizzazione possono presentare una maggiore volatilità rispetto a quelle di società più ampie e talvolta può essere difficile valutare o vendere tali azioni al momento e al prezzo desiderati, il che aumenta il rischio di perdite.
- Un Fondo che presenta un’esposizione elevata a un determinato paese o regione geografica comporta un livello maggiore di rischio rispetto a un Fondo più diversificato.
- Il Fondo si concentra su determinati settori o temi d’investimento e potrebbe risentire pesantemente di fattori quali eventuali variazioni ai regolamenti governativi, una maggiore competizione nei prezzi, progressi tecnologici ed altri eventi negativi.
- Il Fondo si attiene a un approccio d'investimento sostenibile, il che potrebbe condurlo ad essere sovrappesato e/o sottopesato in alcuni settori e pertanto a realizzare performance diverse da quelle di fondi con obiettivi analoghi, ma che non si avvalgono di criteri d'investimento sostenibile per la selezione dei titoli.
- Il Fondo potrebbe usare derivati al fine di ridurre il rischio o gestire il portafoglio in modo più efficiente. Ciò, tuttavia, comporta rischi aggiuntivi, in particolare il rischio che la controparte del derivato non adempia i suoi obblighi contrattuali.
- Qualora il Fondo detenga attivi in valute diverse da quella di base del Fondo o l'investitore detenga azioni o quote in un'altra valuta (in assenza di "copertura"), il valore dell'investimento potrebbe subire le oscillazioni del tasso di cambio.
- Se il Fondo, o una classe di azioni con copertura, intende attenuare le fluttuazioni del tasso di cambio tra la valuta di denominazione e la valuta di base, la stessa strategia di copertura potrebbe generare un effetto positivo o negativo sul valore del Fondo, a causa delle differenze di tasso d'interesse a breve termine tra le due valute.
- I titoli del Fondo potrebbero diventare difficili da valutare o da vendere al prezzo e con le tempistiche desiderati, specie in condizioni di mercato estreme con il prezzo delle attività in calo, aumentando il rischio di perdite sull'investimento.
- Il Fondo potrebbe perdere denaro se una controparte con la quale il Fondo effettua scambi non fosse più intenzionata ad adempiere ai propri obblighi, o a causa di un errore o di un ritardo nei processi operativi o di una negligenza di un fornitore terzo.
Rischi specifici
- Le azioni/quote possono perdere valore rapidamente e di norma implicano rischi più elevati rispetto alle obbligazioni o agli strumenti del mercato monetario. Di conseguenza il valore del proprio investimento potrebbe diminuire.
- Un Fondo che presenta un’esposizione elevata a un determinato paese o regione geografica comporta un livello maggiore di rischio rispetto a un Fondo più diversificato.
- Il Fondo si concentra su determinati settori o temi d’investimento e potrebbe risentire pesantemente di fattori quali eventuali variazioni ai regolamenti governativi, una maggiore competizione nei prezzi, progressi tecnologici ed altri eventi negativi.
- Questo Fondo può avere un portafoglio particolarmente concentrato rispetto al suo universo di investimento o altri fondi del settore. Un evento sfavorevole riguardante anche un numero ridotto di posizioni potrebbe creare una notevole volatilità o perdite consistenti per il Fondo.
- Il Fondo potrebbe usare derivati al fine di ridurre il rischio o gestire il portafoglio in modo più efficiente. Ciò, tuttavia, comporta rischi aggiuntivi, in particolare il rischio che la controparte del derivato non adempia i suoi obblighi contrattuali.
- Qualora il Fondo detenga attivi in valute diverse da quella di base del Fondo o l'investitore detenga azioni o quote in un'altra valuta (in assenza di "copertura"), il valore dell'investimento potrebbe subire le oscillazioni del tasso di cambio.
- Se il Fondo, o una classe di azioni con copertura, intende attenuare le fluttuazioni del tasso di cambio tra la valuta di denominazione e la valuta di base, la stessa strategia di copertura potrebbe generare un effetto positivo o negativo sul valore del Fondo, a causa delle differenze di tasso d'interesse a breve termine tra le due valute.
- I titoli del Fondo potrebbero diventare difficili da valutare o da vendere al prezzo e con le tempistiche desiderati, specie in condizioni di mercato estreme con il prezzo delle attività in calo, aumentando il rischio di perdite sull'investimento.
- Il Fondo potrebbe perdere denaro se una controparte con la quale il Fondo effettua scambi non fosse più intenzionata ad adempiere ai propri obblighi, o a causa di un errore o di un ritardo nei processi operativi o di una negligenza di un fornitore terzo.