Si prega di assicurarsi che Javascript sia abilitato ai fini dell'accessibilità al sito web. JH Explorer in Japan: Sustainability and digitalization - Janus Henderson Investors - Europe PA Italy
Per investitori professionali in Italia

JH Explorer in Giappone: sostenibilità e digitalizzazione

Aaron Scully, gestore del portafoglio Global Sustainable Equities, descrive le tre scoperte principali fatte durante il suo recente viaggio in Giappone.

Aaron Scully, CFA

Aaron Scully, CFA

Gestore di portafoglio


26 aprile 2023
5 minuti di lettura

In sintesi

  • Il Giappone è all'avanguardia in termini di sostenibilità, ma il paese è in ritardo con la digitalizzazione dell'economia.
  • La politica giapponese sottolinea che la digitalizzazione, il cambiamento climatico e l'innovazione sono fondamentali per costruire la sicurezza economica.
  • Riteniamo che l'enfasi posta sulla digitalizzazione e il nearshoring possa offrire opportunità agli investitori.
La serie JH Explorer segue i nostri team di investimento in tutto il mondo e condivide la loro ricerca sul campo a livello di Paese e di società.

Il Giappone è rinomato per la sua ricca storia, i paesaggi idilliaci e le invenzioni uniche. Ospita anche la più antica attività commerciale conosciuta al mondo, Kongō Gumi, un'impresa di costruzioni specializzata in templi e santuari, fondata nel 578 d.C. Tenendo presente questa messe di esperienze imprenditoriali, ho intrapreso un viaggio in Giappone per conoscere meglio le aziende che vi operano e il clima economico e politico vigente nel paese. Queste sono le mie scoperte principali.

1. La sostenibilità sta diventando onnipresente

 L'idea della sostenibilità non è nuova per il Giappone: l'antico concetto di "Mottainai", ossia rispettare e non sprecare le risorse, incorpora la sostenibilità nella cultura giapponese. Secondo il Rapporto sullo Sviluppo Sostenibile dell'ONU, il Giappone è al 19° posto su 193 Stati membri in termini di progressi verso il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, collocandosi tra i primi paesi asiatici per quanto riguarda la sostenibilità. In effetti, il Giappone è diventato uno dei principali promotori degli sforzi per la sostenibilità in Asia, con molte politiche e iniziative in linea con l'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile.

Non dovrebbe sorprendere quindi essere accolti da un cartellone pubblicitario che promuove l'innovazione sostenibile all'aeroporto Haneda di Tokyo e imbattersi in una pubblicità dell'iniziativa EP100 di Climate Group trasmessa alla TV durante il tragitto in taxi. Nel mio breve periodo di permanenza, è emerso chiaramente che la sostenibilità è un punto chiave della politica giapponese.

Le strade di Tokyo

2. Per le aziende giapponesi sta diventando sempre più difficile trovare personale

Il Giappone ha la più alta percentuale di cittadini anziani di qualsiasi altro paese al mondo, il che comporta una grande pressione sulla sua forza lavoro. Questa realtà è stata esacerbata dalle misure imposte all'inizio della pandemia di COVID, con una diminuzione dei lavoratori stranieri e il ritorno in attività di una quota inferiore della forza lavoro dopo l'eliminazione delle restrizioni. La difficoltà di reperire personale è stata un tema relativamente comune nelle riunioni aziendali cui ho partecipato: molti team dirigenti hanno affermato che questo potrebbe limitare la loro capacità di crescere nel medio e lungo termine.

In molti casi, la digitalizzazione può offrire una soluzione alle carenze di manodopera, svolgendo funzioni critiche, ma spesso banali. In questo modo, le aziende possono realizzare efficienze e creare spazio per ruoli più significativi e più attraenti per i lavoratori. Ma anche se questa può essere una buona soluzione, l'economia giapponese attualmente è in ritardo rispetto al resto del mondo occidentale per quanto riguarda la digitalizzazione.

La buona notizia per gli investitori è che le società che offrono servizi di automazione e soluzioni aziendali sono ben posizionate per trarre vantaggio da questo tema, man mano che l'esigenza di digitalizzazione aumenta. Rientrano nella categoria, per esempio, le imprese che mettono a disposizione strumenti di supporto alle attività societarie come TechnoPro, azienda di ricerca di personale e servizi incentrati sulla tecnologia, oppure strumenti di cloud computing come quelli di Rakus, fornitore di servizi cloud per le piccole e medie imprese (PMI). La digitalizzazione consente inoltre alle società di utilizzare intuizioni basate su dati per comprendere meglio i clienti, identificare le inefficienze e migliorare le funzioni esistenti, il che in ultima analisi dovrebbe creare vantaggi a tutti i portatori di interessi.

Aaron Scully in piedi davanti al treno proiettile
Sebbene il Giappone sia in ritardo in termini di digitalizzazione, l'ingegnosità manifatturiera del paese è innegabile: eccomi qua, davanti al famoso Shinkansen, conosciuto da molti come il treno proiettile.

3. Le aziende giapponesi stanno spostando le attività dalla Cina

Dagli incontri con numerose società giapponesi, è emerso chiaramente che l'intenzione di sganciarsi dalla Cina sta diventando sempre più pronunciata. Lo dimostra il fatto che alcune delle aziende che ho incontrato stanno scegliendo di incrementare la capacità produttiva al di fuori della Cina e assicurarsi che la tecnologia critica sia insediata ovunque tranne che in Cina. Anche se la portata della minaccia che la Cina rappresenta per il Giappone è tutta da stabilire, queste azioni segnalano chiaramente l'intenzione di riprendere il controllo di industrie e operazioni strategicamente importanti.

Vale la pena sottolineare che il Giappone non è solo in questi sforzi. In Europa come in Nord America le aziende hanno iniziato a riportare in patria le attività operative e le catene di fornitura, dopo che negli ultimi due anni i punti deboli connessi alla globalizzazione si sono manifestati concretamente. È interessante notare che molti governi dei paesi sviluppati hanno messo la sostenibilità al centro delle politiche volte a ricostruire un'economia sostenibile e digitale. In un discorso sulla linea politica, il primo ministro giapponese Fumio Kishida ha affermato che la prevista strategia di crescita post-COVID "sarà mirata a risolvere questioni sociali, tra cui la digitalizzazione, il cambiamento climatico, la sicurezza economica e temi come la scienza, la tecnologia e l'innovazione".

Mentre il sole tramonta su un'era di globalizzazione, prevediamo che il nuovo ambiente, in cui la sicurezza economica va di pari passo con la digitalizzazione e la sostenibilità, offrirà molte opportunità agli investitori di tutto il mondo.

Alba sul Giappone
Una magnifica alba, straordinariamente simile alla bandiera del Giappone, la terra del sol levante.

Gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG) delle Nazioni Unite sono una raccolta di 17 obiettivi globali adottati dall'ONU allo scopo di creare un cambiamento positivo globale entro il 2030. Tra le altre cose, gli SDG sono un'agenda per mettere fine alla povertà, promuovere l'uguaglianza, creare prosperità e proteggere il pianeta.

EP100 è un'iniziativa globale guidata dall'organizzazione internazionale no-profit Climate Group, che riunisce oltre 120 aziende energeticamente intelligenti impegnate a misurare i miglioramenti dell'efficienza energetica e riferire al riguardo.

I riferimenti a singoli titoli non costituiscono un invito ad acquistare, vendere o conservare tali titoli, strategie di investimento o settori di mercato, che non devono essere considerati necessariamente redditizi. Janus Henderson Investors, il suo consulente affiliato o i suoi dipendenti possono detenere una posizione nei titoli citati.

L'investimento all'insegna dei fattori ambientali, sociali e di governance (ESG) o sostenibile considera aspetti che esulano dall'analisi finanziaria tradizionale. Ciò può limitare gli investimenti disponibili e tradursi in performance ed esposizioni diverse da quelle del mercato nel suo complesso, e potenzialmente più concentrate in alcune aree rispetto a quest'ultimo.

Queste sono le opinioni dell'autore al momento della pubblicazione e possono differire da quelle di altri individui/team di Janus Henderson Investors. I riferimenti a singoli titoli non costituiscono una raccomandazione all'acquisto, alla vendita o alla detenzione di un titolo, di una strategia d'investimento o di un settore di mercato e non devono essere considerati redditizi. Janus Henderson Investors, le sue affiliate o i suoi dipendenti possono avere un’esposizione nei titoli citati.

 

Le performance passate non sono indicative dei rendimenti futuri. Tutti i dati dei rendimenti includono sia il reddito che le plusvalenze o le eventuali perdite ma sono al lordo dei costi delle commissioni dovuti al momento dell'emissione.

 

Le informazioni contenute in questo articolo non devono essere intese come una guida all'investimento.

 

Non vi è alcuna garanzia che le tendenze passate continuino o che le previsioni si realizzino.

 

Comunicazione di Marketing.

 

Glossario

 

 

 

Informazioni importanti

Si prega di leggere attentamente le seguenti informazioni sui fondi citati in questo articolo.

Janus Henderson Horizon Fund (il “Fondo”) è una SICAV lussemburghese costituita il 30 maggio 1985 e gestita da Janus Henderson Investors Europe S.A. Janus Henderson Investors Europe S.A. può decidere di risolvere gli accordi di commercializzazione di questo Organismo d'investimento collettivo del risparmio in conformità alla normativa applicabile. Questa è una comunicazione di marketing. Consultare il prospetto dell’OICVM e il KIID prima di prendere qualsiasi decisione finale di investimento.
    Rischi specifici
  • Le azioni/quote possono perdere valore rapidamente e di norma implicano rischi più elevati rispetto alle obbligazioni o agli strumenti del mercato monetario. Di conseguenza il valore del proprio investimento potrebbe diminuire.
  • Le azioni di società a piccola e media capitalizzazione possono presentare una maggiore volatilità rispetto a quelle di società più ampie e talvolta può essere difficile valutare o vendere tali azioni al momento e al prezzo desiderati, il che aumenta il rischio di perdite.
  • Un Fondo che presenta un’esposizione elevata a un determinato paese o regione geografica comporta un livello maggiore di rischio rispetto a un Fondo più diversificato.
  • Questo Fondo può avere un portafoglio particolarmente concentrato rispetto al suo universo di investimento o altri fondi del settore. Un evento sfavorevole riguardante anche un numero ridotto di posizioni potrebbe creare una notevole volatilità o perdite consistenti per il Fondo.
  • Il Fondo si attiene a un approccio d'investimento sostenibile, il che potrebbe condurlo ad essere sovrappesato e/o sottopesato in alcuni settori e pertanto a realizzare performance diverse da quelle di fondi con obiettivi analoghi, ma che non si avvalgono di criteri d'investimento sostenibile per la selezione dei titoli.
  • Il Fondo potrebbe usare derivati al fine di ridurre il rischio o gestire il portafoglio in modo più efficiente. Ciò, tuttavia, comporta rischi aggiuntivi, in particolare il rischio che la controparte del derivato non adempia i suoi obblighi contrattuali.
  • Qualora il Fondo detenga attivi in valute diverse da quella di base del Fondo o l'investitore detenga azioni o quote in un'altra valuta (in assenza di "copertura"), il valore dell'investimento potrebbe subire le oscillazioni del tasso di cambio.
  • Se il Fondo, o una classe di azioni con copertura, intende attenuare le fluttuazioni del tasso di cambio tra la valuta di denominazione e la valuta di base, la stessa strategia di copertura potrebbe generare un effetto positivo o negativo sul valore del Fondo, a causa delle differenze di tasso d'interesse a breve termine tra le due valute.
  • I titoli del Fondo potrebbero diventare difficili da valutare o da vendere al prezzo e con le tempistiche desiderati, specie in condizioni di mercato estreme con il prezzo delle attività in calo, aumentando il rischio di perdite sull'investimento.
  • Il Fondo potrebbe perdere denaro se una controparte con la quale il Fondo effettua scambi non fosse più intenzionata ad adempiere ai propri obblighi, o a causa di un errore o di un ritardo nei processi operativi o di una negligenza di un fornitore terzo.
Janus Henderson Horizon Fund (il “Fondo”) è una SICAV lussemburghese costituita il 30 maggio 1985 e gestita da Janus Henderson Investors Europe S.A. Janus Henderson Investors Europe S.A. può decidere di risolvere gli accordi di commercializzazione di questo Organismo d'investimento collettivo del risparmio in conformità alla normativa applicabile. Questa è una comunicazione di marketing. Consultare il prospetto dell’OICVM e il KIID prima di prendere qualsiasi decisione finale di investimento.
    Rischi specifici
  • Le azioni/quote possono perdere valore rapidamente e di norma implicano rischi più elevati rispetto alle obbligazioni o agli strumenti del mercato monetario. Di conseguenza il valore del proprio investimento potrebbe diminuire.
  • Le azioni di società a piccola e media capitalizzazione possono presentare una maggiore volatilità rispetto a quelle di società più ampie e talvolta può essere difficile valutare o vendere tali azioni al momento e al prezzo desiderati, il che aumenta il rischio di perdite.
  • Il Fondo si attiene a un approccio d'investimento sostenibile, il che potrebbe condurlo ad essere sovrappesato e/o sottopesato in alcuni settori e pertanto a realizzare performance diverse da quelle di fondi con obiettivi analoghi, ma che non si avvalgono di criteri d'investimento sostenibile per la selezione dei titoli.
  • Il Fondo potrebbe usare derivati al fine di ridurre il rischio o gestire il portafoglio in modo più efficiente. Ciò, tuttavia, comporta rischi aggiuntivi, in particolare il rischio che la controparte del derivato non adempia i suoi obblighi contrattuali.
  • Qualora il Fondo detenga attivi in valute diverse da quella di base del Fondo o l'investitore detenga azioni o quote in un'altra valuta (in assenza di "copertura"), il valore dell'investimento potrebbe subire le oscillazioni del tasso di cambio.
  • Se il Fondo, o una classe di azioni con copertura, intende attenuare le fluttuazioni del tasso di cambio tra la valuta di denominazione e la valuta di base, la stessa strategia di copertura potrebbe generare un effetto positivo o negativo sul valore del Fondo, a causa delle differenze di tasso d'interesse a breve termine tra le due valute.
  • I titoli del Fondo potrebbero diventare difficili da valutare o da vendere al prezzo e con le tempistiche desiderati, specie in condizioni di mercato estreme con il prezzo delle attività in calo, aumentando il rischio di perdite sull'investimento.
  • Il Fondo potrebbe perdere denaro se una controparte con la quale il Fondo effettua scambi non fosse più intenzionata ad adempiere ai propri obblighi, o a causa di un errore o di un ritardo nei processi operativi o di una negligenza di un fornitore terzo.
  • Il Fondo segue uno stile d’investimento di tipo “growth” che privilegia determinati tipi di società. Conseguentemente, il Fondo potrebbe sottoperformare o sovraperformare significativamente la media del mercato.