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Oltre HAL 9000: integrare l'AI nella vostra attività di consulenza

Ben Rizzuto, Wealth Strategist, spiega le principali considerazioni per i consulenti che desiderano integrare l'AI nelle loro prassi lavorative, tra cui la valutazione del livello di predisposizione dei clienti con la tecnologia.

Ben Rizzuto, CFP®, CRPS®

Ben Rizzuto, CFP®, CRPS®

Wealth Strategist


30 ottobre 2024
6 minuti di lettura

In sintesi

  • I consulenti finanziari potrebbero sfruttare l'AI per rendere la personalizzazione più scalabile ed efficiente.
  • Prima di implementare l'AI nelle loro prassi lavorative, i consulenti dovrebbero valutare come i clienti percepiranno l'uso della tecnologia da parte loro.
  • Il nostro ultimo Investor Survey ha rivelato che il sentiment nei confronti dell'AI varia a seconda del settore di applicazione, nonché in base alla fascia d'età e al livello di patrimonio, sottolineando l'importanza di adottare un approccio strategico e riflessivo nell'integrare l'AI nelle prassi lavorative.

Di recente io e il mio collega Mike McNurney abbiamo rievocato alcuni dei nostri racconti e film preferiti sull'intelligenza artificiale (AI).

Da libri come "Io, Robot" e "Gli androidi sognano pecore elettriche?" a film come "2001: Odissea nello spazio" con HAL 9000 o "Tron" e il Master Control Program, sono decenni che gli esseri umani e soprattutto gli appassionati di fantascienza come me e Mike pensano alla promessa e alle possibilità che l'AI potrebbe offrire. Mike ha scritto molto sull'AI quest'anno e ha creato un'ottima presentazione sull'argomento per aiutare consulenti e clienti a comprendere meglio le implicazioni di queste tecnologie.

Molte di queste opere di fantasia hanno una prospettiva decisamente apocalittica, ma nel mondo reale, secondo me a questo punto i consulenti devono considerare come vogliono utilizzare l'AI nella loro attività e, soprattutto, capire cosa comporterà questo per i clienti.

Uno dei motivi per cui vale la pena considerare questo aspetto è il livello di personalizzazione richiesto dai clienti nelle interazioni con i consulenti finanziari (FA). In un recente sondaggio, il 96% degli FA ha riconosciuto che la personalizzazione è importante, se non molto importante, per il successo della loro attività.1

Rendere scalabile la personalizzazione

Tutti noi aspiriamo ad avere un rapporto personalizzato con qualsiasi fornitore di servizi o azienda con cui interagiamo. La domanda è: che grado di personalizzazione possono offrire le aziende o gli FA mantenendo la scalabilità? In teoria, ogni interazione dovrebbe essere personalizzata secondo le esigenze del singolo individuo, ma chiaramente questo non è sostenibile. Di sicuro ci ho provato anch'io nelle mie interazioni, ma devo ammettere che spesso è molto difficile e può richiedere tanto tempo.

E la ricerca lo conferma: nello stesso studio, il 54% degli FA ha anche affermato di avere difficoltà a dedicare a ogni cliente tutto il tempo che vorrebbe, tanto che il 68% ha descritto la personalizzazione come difficilmente scalabile nell'ambito della propria attività.2

È qui che l'AI potrebbe essere di aiuto: i consulenti la utilizzano sempre di più e le società stanno mettendo in campo più energie, tempo e denaro per testare e fornire strumenti che gli FA possano usare facilmente.

Di recente Orion ha riscontrato quanto segue riguardo all'utilizzo dell'AI da parte dei consulenti o delle loro società:

– Il 46% prevede di sfruttare l'AI per la direzione strategica dell'azienda nei prossimi tre anni
– Il 42% sta attualmente valutando/testando l'AI
– Il 32% sta già utilizzando l'AI3

È evidente che l'AI sta facendo breccia nel settore dei servizi finanziari, ma ritengo importante considerare l'opinione dei clienti effettivi o potenziali riguardo all'uso dell'AI da parte dei consulenti.

Abbiamo affrontato questo aspetto nel nostro ultimo Investor Survey, ponendo a 1.000 partecipanti diverse domande su come si sentirebbero se venissero a sapere che il loro consulente sta utilizzando l'AI per svolgere determinati compiti.

Nello specifico, l'uso dell'AI riguardava le attività seguenti:

– Inviare risposte automatiche a messaggi o e-mail
– Fornire raccomandazioni di investimento
– Gestire le attività amministrative
– Creare contenuti educativi

Per ciascuno di questi compiti, i partecipanti potevano indicare la loro reazione scegliendo fra Negativa, Neutrale o Positiva. Le risposte che abbiamo ricevuto forniscono spunti su ciò che gli investitori si aspettano dai consulenti, il modo in cui percepiscono le relazioni e la comunicazione e ciò che considerano incluso nella proposta di valore di un consulente.

Come si sentirebbero gli investitori se venissero a sapere che il loro consulente utilizza l'intelligenza artificiale (AI) per:

Fonte: Investor Survey di Janus Henderson, 2024.

Questi risultati ci mostrano che, in molti casi, i clienti hanno una reazione neutrale scoprendo che il loro consulente utilizza l'AI. Considero però più importante analizzare le situazioni in cui gli intervistati hanno espresso una reazione negativa o positiva riguardo all'uso dell'AI .

Chiaramente, la maggior parte degli investitori sembra concordare sul fatto che la comunicazione con il proprio consulente dovrebbe essere gestita da una persona, non da una macchina. Inoltre, per molti è importante che il loro consulente fornisca personalmente raccomandazioni di investimento.

Quest'ultimo risultato mette in luce due lati della stessa medaglia: sono sempre di più i consulenti che utilizzano conti gestiti o modelli standard basati sulla tecnologia e/o l'AI per creare le esposizioni, ma il ricorso a questi strumenti lascia loro più tempo per fornire ai clienti una guida personalizzata su base individuale.

Un aspetto più positivo è che i clienti sembrano disposti ad accettare il ricorso all'AI da parte dei consulenti per creare contenuti educativi o svolgere compiti che magari non richiedono un elemento personale, come l'invio di un'e-mail o di un messaggio di testo.

Analizzando ulteriormente i dati, si nota che la percezione riguardo all'AI varia in base all'età degli investitori e agli asset investibili.

Come si sentirebbero gli investitori se venissero a sapere che il loro consulente utilizza l'AI per:

Nota: i dati in grassetto sono più elevati di quelli sottolineati in misura significativa. I totali potrebbero non raggiungere il 100% a causa dell'arrotondamento. Millennial: nati tra il 1980 e il 1995; Generazione X: nati tra il 1964 e il 1979; Baby boomer: nati tra il 1945 e il 1963; Generazione silenziosa: nati tra il 1925 e il 1944.
1Dato significativamente più elevato solo rispetto ai Boomer.
2Dato significativamente più elevato solo rispetto alla Generazione silenziosa.

Da un punto di vista generazionale, si nota che gli investitori più giovani sono più aperti all'uso dell'AI, mentre i più anziani hanno reazioni più forti su come un consulente dovrebbe comunicare con loro e su quale sia la proposta di valore di un consulente per quanto riguarda la gestione degli investimenti e anche dei contenuti educativi.

Come si sentirebbero gli investitori se venissero a sapere che il loro consulente utilizza l'AI per:

Nota: i dati in grassetto sono più elevati di quelli sottolineati in misura significativa. I totali potrebbero non raggiungere il 100% a causa dell'arrotondamento.

Per quanto riguarda gli asset investibili, le differenze sono meno significative, anche se è importante notare che il patrimonio medio investibile aumenta con l'età. I Millennial hanno in media il livello di asset più basso, mentre la Generazione silenziosa ha il livello più alto, e questo potrebbe spiegare alcune delle differenze che vediamo.

Abbracciare l'AI in modo strategico

Tutto ciò dovrebbe portare i consulenti a considerare non solo le modalità che vogliono adottare per l'uso dell'AI nella loro attività, ma anche e soprattutto il modo in cui intendono comunicare con i clienti esistenti e potenziali riguardo a tale utilizzo.

Concentrandosi sul valore che l'AI fornisce, sul tempo che libera e sui modi in cui facilita un servizio migliore, gli FA possono aiutare i clienti ad accettare di più l'uso della tecnologia. È anche importante ricordare ai clienti che il ricorso all'AI non significa che gli FA siano stati sostituiti da HAL 9000 o da qualche altro programma privo di sentimenti, di emozioni e della capacità di instaurare relazioni significative con loro.

La tecnologia è diventata una parte importante della nostra vita e continuerà a esserlo. I programmi in grado di parlare con noi, farci da guida e istruirci non sono più fantascienza. La domanda è come integrare al meglio queste tecnologie nelle nostre proposte di valore e nelle interazioni con i clienti. Con un'adozione ponderata e strategica, l'AI può contribuire non solo a preservare il tocco personalizzato che i clienti esigono, ma addirittura a rafforzarlo.

1 Migliorare la personalizzazione nei servizi finanziari: un aiuto dall'AI? 8 Acre Perspective e Totumai, febbraio 2024.

2 Ibidem.

3 Sondaggio trimestrale sui consulenti finanziari, Orion, settembre 2024.

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