Un'analisi delle elezioni presidenziali americane basata sulle opzioni: Parte II
Nella seconda parte di questa serie sulle elezioni presidenziali statunitensi, Ashwin Alankar, Head of Global Asset Allocation, e Myron Scholes, Chief Investment Strategist, spiegano come i mercati delle opzioni siano probabilmente indicatori migliori del potenziale esito di un'elezione rispetto ai dati dei sondaggi.
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In sintesi
- Sebbene la vicepresidente Harris sia salita nei sondaggi, i segnali provenienti dai mercati delle opzioni indicano una corsa più serrata.
- Riteniamo che i prezzi delle opzioni possano contenere segnali importanti sul potenziale esito di un'elezione, poiché sbagliare ha un costo e i prezzi tendono a incorporare una gamma più ampia di informazioni rispetto ai dati dei sondaggi.
- A due mesi dalle elezioni, gli investitori potrebbero trarre maggiore vantaggio a considerare i segnali del mercato delle opzioni come uno strumento efficace per escludere le interferenze di una campagna elettorale che sta raggiungendo il climax.
La festa del Labor Day non solo annuncia la fine (non ufficiale) della stagione estiva negli Stati Uniti, ma ogni quattro anni segnala anche la dirittura d'arrivo delle elezioni presidenziali d'oltreoceano. Pensiamo che questo sia il momento adatto per riesaminare la nostra analisi delle elezioni statunitensi attraverso la lente del mercato delle opzioni. Riteniamo inoltre che le informazioni incorporate nelle opzioni siano un eccellente barometro per captare la traiettoria a breve-medio termine delle azioni sottostanti; a poche settimane dalle elezioni, gli investitori si stanno probabilmente posizionando per quello che considerano l'esito più probabile della corsa alla Casa Bianca.
Gli ultimi sviluppi hanno notevolmente cambiato il quadro dalla nostra analisi iniziale formulata a inizio luglio. L'ex presidente Donald Trump è sfuggito a ben due tentativi di omicidio e, dopo una traballante performance nel primo dibattito televisivo, il presidente Joe Biden ha chiuso il sipario sulla sua campagna per la rielezione, spianando così la strada per la nomination democratica alla vicepresidente Kamala Harris. Sia i prezzi delle opzioni che i dati dei sondaggi hanno assimilato le recenti pieghe degli eventi.
Segnali divergenti?
Basiamo la nostra analisi sui segnali di rischio al rialzo e al ribasso derivati dalle opzioni call e put su panieri di azioni che storicamente hanno ottenuto buoni risultati, a prescindere dal fatto che alla Casa Bianca fosse insediata un’amministrazione repubblicana o democratica. Se i mercati dovessero riflettere il consensus prevalente espresso nei dati dei sondaggi, il potenziale di rialzo e di ribasso per ciascuno di questi panieri sarebbe più o meno uguale.
Se, tuttavia, i mercati delle opzioni si aspettassero un risultato diverso dal consensus, il potenziale di guadagno (o perdita) imponente di questi panieri sarebbe divergente. Questo trend si è materializzato per gran parte dell'anno, con i mercati delle opzioni che incorporavano maggiori possibilità di un bis dei democratici alla Casa Bianca, rispetto alle indicazioni dei sondaggi.
Figura 1: rapporto tra l'indice di Sharpe di coda democratico e repubblicano
Dopo due mesi di volatilità, il potenziale di rialzo per le categorie di azioni "repubblicane" e "democratiche" è più o meno sullo stesso livello.
Fonte: Strategas, Janus Henderson Investors al 30 agosto 2024. Nota: la linea superiore a 0,00 rappresenta un maggiore rapporto tra rialzo e ribasso per le categorie di azioni "democratiche" rispetto a quelle "repubblicane".
Una volta risolta l'ambiguità che circondava la composizione della loro lista elettorale, le opzioni hanno nuovamente segnalato un probabile bis dei Democratici alla Casa Bianca, in coincidenza con l’approssimarsi della Convention nazionale democratica tenutasi a Chicago. Da allora, tuttavia, si è registrata un'inversione di tendenza, con le opzioni che ora segnalano una corsa alla Casa Bianca più serrata di quanto indicato dai dati dei sondaggi, che mostrano un ampliarsi del vantaggio di Harris.
Alla ricerca di dati "concreti"
Mentre i cittadini statunitensi si addentrano, volontariamente o meno, nelle fasi finali della campagna elettorale, molti operatori politici ed elettori saranno ossessionati dagli ultimi sondaggi, nel tentativo di presagire indizi circa l'esito delle elezioni di novembre. A nostro avviso, essi potrebbero porre una maggiore attenzione ai segnali impliciti presenti nelle opzioni, in quanto rappresentano dati concreti.
Gli investitori si espongono a un costo quando esprimono le loro opinioni sul destino di un particolare titolo o settore. Di conseguenza, quando assumono decisioni di investimento tendono ad agire in maniera metodica, tenendo conto sia dei rischi che dei rendimenti. Al contrario, consideriamo i sondaggi come dati soggettivi perché non ci sono costi – o penalità – nel caso in cui l'input dell'intervistato si riveli errato, non ben ponderato o semplicemente in contraddizione rispetto alle sue opinioni genuine.
Figura 2: dati aggregati relativi ai sondaggi delle elezioni presidenziali
Come spesso accade, il vicepresidente Harris ha beneficiato di un volano post-convention.
Fonte: Real Clear Politics, al 30 agosto 2024.
Inoltre, i prezzi delle opzioni rappresentano una visione aggregata di tutti i fattori che potrebbero influire su un titolo, un settore o un'asset class, mentre i sondaggi tendono a raffigurare una linea di pensiero spesso distinta e frammentata su un tema specifico, che può essere influenzata dal modo in cui si pone la domanda. Alla luce di ciò, riteniamo che la maggiore ampiezza di informazioni incorporata nei prezzi delle opzioni fornisca una visione più olistica su un particolare tema – in questo caso le elezioni – rispetto ai dati dei sondaggi.
Un caso di studio in tempo reale
La controprova della visione di più ampio respiro dei segnali delle opzioni è visibile nella divergenza di inizio anno tra questi ultimi e i dati dei sondaggi. Nei periodi in cui Trump era in testa nei sondaggi, le opzioni segnalavano un maggiore potenziale di rialzo per le azioni posizionate per beneficiare di un'agenda politica democratica. Ciò si spiega con il fatto che, mentre la maggior parte dei sondaggi si concentrava a fondo sulla campagna di rielezione di Biden nel suo ruolo di leader dello schieramento democratico, le migliaia di segnali trasmessi all'interno dei prezzi delle opzioni hanno preso in considerazione tutti i possibili scenari, inclusa la discesa in campo di un esponente democratico alternativo per la conquista della Casa Bianca.
Un’elezione dall’esito tuttora incerto
Solitamente i candidati alla Casa Bianca beneficiano di uno slancio post-convention nei sondaggi e, nel caso di Harris, tale trend è stato probabilmente amplificato dal fatto di essere un "volto giovane" del panorama politico USA. Sebbene questo trend positivo sia ancora presente nei sondaggi, i mercati delle opzioni vedono ora un potenziale di rialzo e di ribasso simile per i panieri azionari democratici e repubblicani. Questo equilibrio potrebbe indicare che le opinioni prevalenti espresse nei sondaggi siano sopravvalutate, e pertanto il vantaggio di Harris potrebbe essere meno granitico rispetto alle apparenze.
La corsa alla Casa Bianca continua a essere aperta e il volano post-convention di cui beneficia al momento Kamala Harris potrebbe perdere di intensità. Come comprovato dalle tormentate vicende degli ultimi mesi, l'adagio "una settimana è un'eternità" in politica suona più che mai vero, ed è un aspetto da tenere in considerazione nel corso delle prossime otto settimane.
INFORMAZIONI IMPORTANTI
Le opzioni (call e put) comportano dei rischi. Il trading di opzioni può essere di natura speculativa e comporta un considerevole rischio di perdita.
La volatilità misura il rischio utilizzando la dispersione dei rendimenti per un determinato investimento.
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Comunicazione di Marketing.