Si prega di assicurarsi che Javascript sia abilitato ai fini dell'accessibilità al sito web. Prospettive degli investimenti alternativi - Diversificazione mainstream 2024
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Investimenti alternativi - diversificazione mainstream per il 2024

La forma dei portafogli moderni sta cambiando, in un contesto di tassi d'interesse più elevati. In questo outlook per il 2024, David Elms, che guida la divisione Diversified Alternatives, spiega perché gli investitori potrebbero considerare di dare più spazio agli alternativi nei portafogli, delineando i piani per il futuro.

Vernici di diversi colori nell'acqua
David Elms

David Elms

Head of Diversified Alternatives | Gestore di portafoglio


29 novembre 2023
6 minuti di lettura

In sintesi

  • Gli investitori si sono affidati per molto tempo alla correlazione negativa tra azioni e obbligazioni come fonte primaria di diversificazione.
  • Un contesto potenzialmente più difficile, caratterizzato da tassi d'interesse più elevati, insieme agli importanti sviluppi geopolitici in corso, impone agli investitori nuovi modi di pensare.
  • L'aggiunta di un'allocazione in titoli alternativi può contribuire a migliorare la diversificazione, offrendo fattori di performance realmente differenziati per compensare il rischio che le azioni e le obbligazioni si muovano in tandem durante i periodi di stress sul mercato.

Il Covid, le tensioni geopolitiche e il tramonto dell'era della politica di tassi d'interesse zero hanno messo fine a una striscia decennale sia per i mercati azionari che per quelli obbligazionari. Hanno anche sollevato dubbi sugli approcci tradizionali alla costruzione di portafogli corretti per il rischio e a caccia di remunerazione.

Ma perché? La correlazione negativa tra le azioni e le obbligazioni è stata la norma per gli investitori a partire dagli anni '90. Per la maggior parte di questo secolo, la relazione tradizionale tra azioni e obbligazioni è stata che se le azioni salivano, le obbligazioni scendevano e viceversa. Questa correlazione negativa ha fatto sì che un portafoglio tradizionale, composto esclusivamente da azioni e obbligazioni, fosse per natura diversificato.

JHI

Tuttavia, è accaduto anche il contrario per lunghi periodi, in particolare durante le fasi inflazionistiche degli anni '70 e '80. In effetti, se si guarda ai decenni precedenti agli anni '90 (Figura 1), le azioni e le obbligazioni si sono mosse tipicamente nella stessa direzione. Quindi, se stiamo tornando a un ambiente di tassi d'interesse più elevati, ed è evidente che è così, serve qualcos'altro in portafoglio per ottenere una diversificazione adeguata.

Figura 1: Le azioni e le obbligazioni non sono più anticicliche in modo affidabile

Fonte: Janus Henderson Investors, Bloomberg, al 18 settembre 2023. Nota: i dati mostrano la correlazione mobile dell'indice S&P500 rispetto allo swap sui tassi d'interesse USA a 10 anni, utilizzando i rendimenti totali giornalieri. I dati sono stati invertiti per approssimare il rapporto fra S&P500 e prezzo dei Treasury USA a 10 anni, anziché rispetto al rendimento dei Treasury USA a 10 anni. Le performance passate non sono indicative dei rendimenti futuri.

Gli eventi esogeni, come la crisi bancaria negli Stati Uniti o la guerra in Ucraina e in Medio Oriente, hanno anche dimostrato che la correlazione negativa, su cui gli investitori si sono abituati a fare affidamento, non è affidabile nei momenti di stress, ossia proprio quando gli investitori hanno più bisogno di diversificazione.

In un contesto di tassi d'interesse più elevati e rischio geopolitico in aumento, gli investitori devono guardare altrove per diversificare. È qui che gli alternativi possono offrire qualcosa di differente: diversificazione attraverso strategie incentrate su rendimenti assoluti che sono decorrelati sia dalle azioni che dalle obbligazioni. Inserire questa componente in un portafoglio può aiutare a compensare il rischio che le azioni e le obbligazioni non si muovano in modo anticiclico l'una rispetto all'altra.

Quindi, dove vediamo le opportunità più interessanti per le soluzioni alternative?

Dal nostro punto di vista, per aggiungere qualcosa una strategia alternativa deve fornire agli investitori un'esposizione a opportunità di investimento economicamente intuitive e statisticamente indipendenti, che si adattano all'ambiente di mercato vigente. Ce ne sono in abbondanza in tutte le classi di attivi, tanto da richiedere un approccio multiforme, multi-asset e multi-strategia. Ciò include le opportunità sfruttabili create dall'aumento dei tassi d'interesse, che possono stimolare il potenziale di alfa per gli investitori alternativi, allargando la gamma di opportunità teoricamente più di quanto possa fare il solo aumento dei tassi d'interesse.

Lo vediamo nel mondo delle fusioni e acquisizioni (M&A), dove i premi di deal spread superiori (Figura 2) implicano ritorni potenzialmente più elevati, sia in termini assoluti che rispetto alla liquidità. L'arbitraggio sulle fusioni, che in pratica è una scommessa sul fatto che le operazioni di fusione societaria andranno a buon fine, funziona meglio quando il premio assicurativo per fare questa scommessa è più alto, il che può riflettere l'ambiente di mercato vigente o altri fattori. Negli Stati Uniti, ad esempio, abbiamo visto un regime normativo più interventista sotto la presidenza Biden. Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti (DOJ) si sta interessando molto di più alle fusioni per garantire che producano vantaggi per i consumatori o per evitare di creare monopoli. Questo ha aumentato la percezione che altre operazioni potrebbero essere bloccate, da cui deriva un rischio e un potenziale di ritardo che, a sua volta, garantisce un premio assicurativo più elevato.

Figura 2: premi assicurativi più alti offrono ritorni potenzialmente più elevati da M&A

Fonte: Barclays, operazioni annunciate globali Bloomberg, analisi di Janus Henderson Investors, dal 30 novembre 2007 al 30 giugno 2023. Il tasso privo di rischio utilizzato è il SOFR a 4 mesi.

Le fusioni e le acquisizioni sono un esempio del fenomeno più ampio di migliori opportunità disponibili durante i periodi in cui i tassi d'interesse sono più elevati, con il potenziale di generare extrarendimenti superiori in futuro, come già accaduto in passato (Figura 3).

Figura 3: I tassi più alti sono coincisi con rendimenti migliori per gli investitori alternativi

Fonte: InvestHedge Global Multi-Strategy USD Index (un indice che misura la performance di hedge fund of funds che combinano una varietà di strategie, qui utilizzato per illustrare l'universo multi-strategia globale), rendimenti medi mensili, dal 31 dicembre 1997 al 31 agosto 2023. Per "Tasso sui Fed fund alto" si intende un tasso effettivo dei fondi federali USA >2%. Per "Tasso sui Fed fund basso" si intende un tasso effettivo dei fondi federali USA <2%. I rendimenti relativi rispetto al cash sottraggono il tasso medio dei Fed fund dai rendimenti di ogni periodo. Le performance passate non sono indicative dei rendimenti futuri.

Allo stesso tempo, l'incertezza delle prospettive economiche e geopolitiche, oltre alle finanze stressate a livello governativo, aziendale e dei consumatori a causa dell'aumento dei tassi d'interesse, sono potenziali fattori scatenanti di forti tensioni di mercato nel 2024. In questi periodi, strategie apparentemente non correlate possono diventare altamente correlate. È quindi importante considerare anche una strategia che cerchi di fornire un livello di mitigazione (o protezione) nelle fasi di stress. Prendere in considerazione queste strategie di tipo difensivo ha il vantaggio di consentire agli investitori di rimanere esposti alle opportunità positive a lungo termine durante i periodi difficili.

Aspetti da valutare

Il passaggio in corso dall'allentamento quantitativo (QE) alla contrazione quantitativa (QT) rappresenta una sfida potenziale, sia per gli alternativi che per altre asset class. Il momento difficile è la transizione da un ambiente di QE a un ambiente di QT, poiché l'ampliamento degli spread crea un potenziale di perdita di capitale. Tale processo di ampliamento ci sembra ancora in corso, ma una volta completato, le prospettive a lungo termine appaiono molto più incoraggianti. Tuttavia, come evidenziato in precedenza, ci sono modi in cui le soluzioni alternative possono contribuire a mitigare l'incertezza in questo periodo intermedio.

Vale la pena ricordare che investire richiede arte e non solo scienza. Per natura, tendo ad avere una visione più quantitativa degli investimenti, ma un vantaggio fondamentale che mi è derivato da anni di lavoro nel settore finanziario è la capacità di riconoscere che l'investimento in definitiva è una scienza sociale. È l'equilibrio tra domanda e offerta - fattori umani - a stabilire il prezzo. E bisogna tenerne conto sempre di più nel corso del tempo, per capire meglio cosa possono dirci i numeri. Un contesto diverso e potenzialmente difficile crea per gli investitori la necessità di pensare in modi nuovi. In questi periodi di transizione, gli alternativi come asset class hanno le carte in regola per soddisfare questa esigenza, puntando a fornire rendimenti a lungo termine positivi che non sono legati ai mercati azionari né alle obbligazioni, soprattutto al ribasso.

Le strategie alternative sono ben posizionate per beneficiare della volatilità di mercato e di un contesto di tassi d'interesse più elevati

Rendimenti assoluti: il rendimento totale di un portafoglio in un determinato periodo, opposto al rendimento relativo rispetto a un benchmark. Viene misurato come guadagno o perdita e indicato come percentuale del valore totale di un portafoglio.

Alfa: la differenza di performance tra un portafoglio e il suo indice di riferimento, dopo la correzione per il livello di rischio assunto.

Correlazione: misura la relazione esistente fra i movimenti di prezzo di due variabili (per es. i rendimenti delle azioni o dei fondi).

Anticiclico: indica un movimento in direzione opposta a quello di un altro asset, o dell'economia generale, che contribuisce efficacemente ad attutire le fluttuazioni o la volatilità della performance.

Deal spread: la differenza di valore tra il prezzo delle azioni di una società target e il prezzo offerto o concordato da un acquirente, che spesso può includere un premio significativo per rendere l'offerta interessante per gli azionisti.

Diversificazione: un modo per distribuire il rischio mescolando diversi tipi di asset/classi di attivi in un portafoglio, partendo dal presupposto che tali asset si comporteranno in modo diverso in un determinato scenario. Gli attivi con una bassa correlazione dovrebbero fornire la massima diversificazione.

Inflazione: il tasso di aumento dei prezzi di beni e servizi in un'economia. L'indice dei prezzi al consumo (CPI) e l'indice dei prezzi al dettaglio (RPI) sono due parametri comunementi utilizzati.

Arbitraggio su fusione: una strategia di investimento che mira a generare profitti da fusioni e/o acquisizioni completate con successo.

Quantitative easing: politica monetaria non convenzionale adottata dalle banche centrali per stimolare l'economia che consiste nell’incrementare la liquidità all’interno del sistema bancario.

Contrazione quantitativa (QT, quantitative tightening): una politica monetaria governativa usata occasionalmente per diminuire l'offerta di moneta vendendo titoli di Stato o lasciandoli maturare per poi eliminarli dai saldi di cassa.

Corretto per il rischio: un calcolo del rendimento effettivo o potenziale di un investimento, che tiene conto della quantità di rischio necessaria per ottenerlo.

Tasso privo di rischio: il tasso di rendimento di un investimento con rischio teoricamente nullo. Il benchmark per il tasso privo di rischio varia nei diversi paesi. Per esempio, negli Stati Uniti spesso si utilizza il rendimento del Treasury bill a tre mesi (uno strumento del mercato monetario a breve termine).

Volatilità: la rapidità e l'ampiezza delle oscillazioni positive o negative del prezzo di un portafoglio, un titolo o un indice di mercato. Se il prezzo oscilla verso l'alto o verso il basso con movimenti ampi ha un'alta volatilità. Se il prezzo si muove più lentamente e in misura minore ha una volatilità inferiore. Più alta è la volatilità, maggiore è il rischio dell'investimento.

 

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INFORMAZIONI IMPORTANTI

La volatilità misura il rischio utilizzando la dispersione dei rendimenti per un determinato investimento.

Il rendimento dei Treasury a 10 anni è il tasso di interesse sui buoni del Tesoro statunitensi che matura 10 anni dopo la data di acquisto.

L'indice S&P 500® riflette la performance delle azioni statunitensi ad alta capitalizzazione e rappresenta l'andamento del mercato azionario statunitense in generale.

L'alfa confronta la performance corretta per il rischio rispetto a un indice. Un alfa positivo indica una sovraperformance su una base corretta per il rischio.

Queste sono le opinioni dell'autore al momento della pubblicazione e possono differire da quelle di altri individui/team di Janus Henderson Investors. I riferimenti a singoli titoli non costituiscono una raccomandazione all'acquisto, alla vendita o alla detenzione di un titolo, di una strategia d'investimento o di un settore di mercato e non devono essere considerati redditizi. Janus Henderson Investors, le sue affiliate o i suoi dipendenti possono avere un’esposizione nei titoli citati.

 

Le performance passate non sono indicative dei rendimenti futuri. Tutti i dati dei rendimenti includono sia il reddito che le plusvalenze o le eventuali perdite ma sono al lordo dei costi delle commissioni dovuti al momento dell'emissione.

 

Le informazioni contenute in questo articolo non devono essere intese come una guida all'investimento.

 

Non vi è alcuna garanzia che le tendenze passate continuino o che le previsioni si realizzino.

 

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